Siamo
stati
creati
a
immagine
e
somiglianza
di
Dio,
può
il
Signore
rispecchiarsi
nell'uomo?
Riflettiamo
la
sua
immagine
con
queste
macchie
e
questi
difetti?
Tutto
il
creato
è
armoniosamente
perfetto
e
noi
dovremmo
trasmettere
la
nota
più
bella,
ma
tanti
uomini
sentono
come
un'ingiustizia
il
semplice
fatto
di
vivere.
La
rabbia
aumenta
la
rabbia,
innesca
desideri
di
vendetta,
di
gelosie
e
ripicche,
di
maldicenze,
tutte
cose
che
non
aiutano
a
vivere
bene.
La
preghiera
non
deve
portarci
a
evidenziare
la
parte
negativa
dell'uomo,
ma
il
bene
che
possiamo
fare.
A
cosa
serve
criticare
più
di
coloro
che
ci
criticano?
Vuol
dire
che
dentro
di
noi
abbiamo
la
malizia
e
la
perfidia,
le
nostre
parole
rivelano
quello
che
siamo.
Invece
di
essere
dei
“progressisti-conservatori”,
in
breve
tempo
abbiamo
distrutto
quello
che
per
secoli
è
resistito.
Il
Signore
ci
dà
la
possibilità
di
recuperare
quello
che
abbiamo
disperso,
vogliamo
recuperarlo?
Senza
i
migliori
giocatori
le
più
forti
squadre
sportive
perderebbero
di
credibilità
e
prestigio,
così
le
migliori
aziende
senza
i
più
validi
collaboratori.
Non
viene
creato
un
danno
d'immagine
ai
singoli
individui
ma
a
ciò
che
rappresentano.
Anche
la
nostra
Chiesa
senza
persone
all'altezza
della
situazione
fa
brutta
figura
e
viene
ridicolizzata.
Una
squadra
formata
da
"brocchi"
non
vincerà
mai,
così
la
Chiesa
non
può
primeggiare
nel
mondo
se
siamo
i
peggiori
rappresentanti
della
parola
di
Dio.
Anzi
retrocederà.
Come
può
dare
il
meglio
se
noi
diamo
il
peggio?
Il
capo
della
nostra
squadra
può
essere
il
miglior
allenatore,
il
Papa,
chi
di
noi
lo
ascolta?
Ormai
è
diventato
un
presidente
onorario,
deve
accettare
le
umiliazioni
di
chi
non
è
all'altezza.
Non
è
carità
e
umiltà
questa?
La
persona
chiamata
al
servizio
sacerdotale
è
buona
dentro,
non
è
un
furfante.
Tanti
nostri
preti
vengono
contagiati
da
persone
astute
che
si
muovono
intorno
a
loro
e
gli
fanno
fare
quello
che
vogliono.
Se
vogliamo
far
vincere
la
Chiesa
dobbiamo
diventare
dei
“professionisti
di
alto
livello”
e
farla
trionfare
sulle
azioni
non
sulle
parole.
Che
figura
fa
la
parola
di
Dio
quando
non
viene
diffusa
nel
modo
giusto?
Prima
di
parlare
verifichiamo
che
la
persona
che
abbiamo
davanti
sia
credente:
è
inutile
perdere
tempo
con
chi
non
crede,
troverà
sempre
il
modo
di
criticare
la
Chiesa
e
l'immagine
di
Dio
.
Le
nostre
parole
e
i
“botta
e
risposta”
non
servono
a
convertire,
spesso
danno
ragione
a
coloro
che
criticano
perché
non
siamo
all'altezza
della
situazione
(le
mele
marce
non
risanano,
intaccano
anche
le
altre).
Una
frase
mal
detta,
una
risposta
non
ottimale,
può
essere
un
incitamento
ad
allontanarsi
ancor
di
più.
Chi
conosce
il
Signore?
Quando
si
parla
di
Dio
in
un
modo
generico
siamo
in
peccato
davanti
al
primo
e
al
secondo
comandamento.
L'ateo
è
già
fuori
strada
se
pensa
che
Dio
deve
dimostrargli
qualcosa,
semmai
deve
ringraziarlo
che
esiste.
Facciamo
presente
che
le
sue
idee
provengono
da
parole
di
altre
persone,
magari
dette
in
malafede.
Possono
forse
ammettere
che
il
sole
non
è
creato
da
Dio?
Eppure
tutti
lo
vedono,
ma
la
malafede
non
si
può
dimostrare.
Anche
la
Chiesa
può
aver
fatto
degli
errori,
ma
chi
non
ha
sbagliato
nella
vita?
Il
Dio
Creatore
è
la
luce
immensa
che
dà
più
valore
in
modo
naturale.
Un
frutto
che
matura
sotto
il
sole
è
più
buono,
profumato
e
sostanzioso
di
quello
che
matura
in
modo
artificiale.
I
cristiani
del
giorno
d'oggi
sono
maturati
“in
serra”,
non
trasmettono
più
quella
luce
e
quella
gioia
irresistibile,
vogliono
crescere
senza
Dio
basandosi
sulle
devozioni
e
sui
fatti
soprannaturali.
Questa
è
apostasia.
Vogliono
far
nascere
anche
i
figli
in
modo
artificiale…
Chi
è
illuminato
dalla
luce
di
Dio
e
dalla
sua
parola
persevera
fino
alla
fine,
ma
chi
brilla
di
luce
riflessa
ha
poche
possibilità
di
perseverare.
Non
dobbiamo
essere
fatalisti,
la
Chiesa
non
deve
essere
sottomessa
a
tutti,
non
uccidere
non
significa
farsi
uccidere...
Cosa
significa
essere
cristiani?
Si
possono
mantenere
gli
interessi
personali
ed
essere
graditi
al
Signore,
anche
la
Madonna
pur
essendo
privilegiata
ha
mantenuto
la
sua
condizione
servile
fino
agli
ultimi
giorni
di
vita,
persino
quando
san
Giuseppe
era
infermo
a
letto
è
andata
a
fare
dei
lavoretti
per
le
necessità
familiari.
La
nostra
fede
è
un
mistero,
non
si
può
analizzare
come
fosse
un
minerale.
Non
è
individuale
ma
uno
"sport
di
squadra",
dove
anche
i
più
terribili
nemici
fanno
di
tutto
per
farci
perdere
la
partita.
Da
molte
persone
che
si
dichiarano
cristiane
fuoriesce
l’espressione
del
non-cristiano
,
quella
di
criticare
e
giudicare,
di
condannare
e
di
scandalizzarsi:
“c
on
la
bocca
benedicono,
ma
col
cuore
maledicono”
(sal.62,5).
Maria
Santissima
pur
sapendo
tutto
di
tutti
non
dice
niente
di
nessuno...
La
preghiera
è
il
nettare
infinito
della
dolcezza
di
Dio
e
il
cristiano
conosce
la
verità
più
profonda,
perciò
deve
rivelare
le
sue
delizie
che
sono:
amore,
uniformità
del
pensiero
e
delle
parole
nelle
verità
principali
del
Signore.
Accettando
l'ingiustizia
crea
l'armonia
e
la
gioia.
Amare
chi
non
si
comporta
bene
è
un
dovere
insegnato
da
Dio
oppure
vogliamo
solo
diritti?
Il
Signore
ha
investito
su
di
noi,
ha
dato
il
suo
corpo
e
il
suo
sangue.
Ci
dispiaciamo
del
fratello
che
viene
criticato?
I
peggiori
di
ieri
sono
i
migliori
di
oggi,
i
primi
cristiani venivano uccisi perché non rivelavano dove erano nascosti i loro fratelli, noi invece ci critichiamo...
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