Perché
davanti
a
uno
che
ha
un
problema
diciamo
di
pregare?
È
un
modo
per
“lavarsene
le
mani”
e
demandare
a
un
altro,
così
noi
non
dobbiamo
fare
più
niente.
Troviamo
un
sacco
di
scuse
perché
siamo
avari,
avidi.
E
se
potessimo
fare
qualcosa
per
lui?
Come
possiamo
avere
Dio
nel
cuore
quando
rifiutiamo
chi
ha
bisogno?
Il
mondo
è
in
caduta
libera
perché
siamo
ipocriti.
Abbiamo
Dio
nel
portafoglio
assieme
ad
alcuni
santini...
ma
non
l’abbiamo
nel
cuore.
La
nostra
fede
è
basata
sulla
carità
non
sulle
preghiere,
che
pure
sono
importanti
come
l’aria
che
respiriamo.
Possiamo
aiutare
tanta
gente
con
l’amore
e
la
carità
come
andare
a
trovare
un
anziano.
I
soldi
non
sono
maledetti
come
dice
qualcuno,
ma
benedetti,
soprattutto
se
guadagnati
onestamente,
perché
si
può
fare
tanto
bene
con
essi.
Critichiamo
le
persone
che
si
comportano
male
quando
sono
sotto
la
prova.
E
se
capitasse
a
noi
quella
prova?
Quante
persone
innocenti
abbiamo
giudicato?
Cerchiamo
di
togliere
il
sorriso
ipocrita
nelle
nostre
preghiere,
come
si
può
sorridere
davanti
a
un’apparizione?
La
Madonna
non
verrà
mai
a
dirci
che
con
un
Rosario
sistemiamo
tutto.
Se
non
siamo
corretti
davanti
al
Signore
e
viviamo
tra
alterchi,
litigi
e
pensieri
non
positivi,
le
nostre
preghiere
non
valgono
nulla.
Cosa
vale
la
preghiera
di
chi
ha
appena
sparlato?
I
nostri
ragionamenti
sono
rintracciabili
nel
Vangelo?
Perché
ci
arrabbiamo
quando
uno
non
si
comporta
bene
con
noi?
Dio
vuole
essere
visto
nel
povero
che
rifiutiamo,
nei
diseredati,
negli
anziani.
Non
abbiamo
tempo
per
loro
ma
saremmo
subito
pronti
a
incontrare
il
Papa…
Come
pensiamo
di
essere
graditi
a
Dio
quando
facciamo
l’esatto
contrario
di
quello
che
si
aspetta
da
noi?
Non
dobbiamo
illuderci
di
provare
chissà
quale
emozione
davanti
all’Eucaristia.
Critichiamo
i
clandestini
che
vogliono
venire
in
Italia
e
poi
noi
ci
suicidiamo.
Dovremmo
dare
valore
alla
vita
non
alle
cose
materiali.
In
alcuni
Paesi
dove
c’è
la
massima
povertà
non
c’è
un
suicidio.
Essi
avvengono
perché
siamo
malati
nello
spirito.
Viviamo
da
infelici
in
questa
Terra
per
poi
vivere
da
dannati
per
l’eternità.
Perché
non
vediamo
persone
felici?
Quando
ci
facciamo
prendere
dalla
rabbia
diciamo
quello
che
non
avremmo
mai
dovuto
dire.
Che
esempio
stiamo
dando
come
cristiani
quando
siamo
così
facili
alla
ribellione,
alla
litigiosità
e
alla
polemica?
Il
Signore
ci
aiuta
ma
noi
amiamo?
Meno
chiediamo
al
Signore
e
più
otteniamo
se,
in
primis,
facciamo
il
nostro
dovere,
anche
senza
essere
perfetti.
Siamo
malati
nell’anima
perché
basta
un
niente
per
farci
criticare
e
giudicare.
Non
c’è
bisogno
che
Gesù
ci
dica
cose
nuove,
dobbiamo
capire
quello
che
ci
ha
detto
2000
anni
fa.
Se
l’avessimo capito il nostro comportamento sarebbe diverso.
DIO NEL CUORE
Chi
ha
Dio
nel
cuore
rispetta
la
legge
dell’uomo,
ma
quest’ultima
rifiuta
Dio.
Con
Dio
nel
cuore
il
nostro
comportamento
cambia
in
un
modo
radicale:
non
giudichiamo
più,
non
critichiamo
più,
accettiamo
pazientemente
e
anche
con
forza
le
prove
della
vita,
vediamo
con
occhi
diversi
nostro
fratello.
Pensiamo
di
essere
i
peggiori
e
di
non
avere
dei
meriti.
Dove
vediamo
un
uomo
che
va
in
chiesa
con
queste
caratteristiche?
Dio
desidera
che
gli
apriamo
il
cuore
per
il
bene
nostro.
Le
piaghe
peggiore
sono
l’orgoglio
e
la
superbia.
Perché
si
gode
malignando
e
ci
sente
migliori
degli
altri?
Chi
critica
e
giudica
conferma
di
non
avere
Dio
nel
cuore.
Chi
va
in
chiesa
deve
stare
molto
attento
a
come
si
comporta
e
non
sentire
di
avere
tutti
i
diritti
di
parlare
del
Signore
e
della
Madonna
o
di
proporre
veglie
di
preghiera
appena
succede
qualcosa.
Siamo
degni
di
parlare
di
Dio
con
il
nostro
comportamento?
Il
vero
apostolo
non
parla
del
diavolo
ma
di
gioia
e
di
pace
anche
davanti
al
peggiore
dei
nemici
in
terra,
che
è
il
migliore
amico
per
il
cielo.
Desidera
tutte
le
ingiustizie
perché
davanti
a
Lui
svaniscono
e
non
trovano
terreno
fertile
per
discutere,
denunciare
o
malignare.
Chi
siamo
noi
per
ghettizzare
le
persone?
Chi
ha
Dio
nel
cuore
non
vede
più
il
male
da
nessuna
parte,
anche
se
ci
deve
rimettere.
Non
parla
male
di
nessuno
ma
prega
nel
silenzio
per
i
suoi
persecutori
come
hanno
fatto
Gesù
e
Maria
sul
Golgota.
Ha
un
comportamento
affabile,
dolce,
disponibile,
cerca
di
fare
da
paciere,
non
aizza
uno
contro
l’altro.
Bisogna
avere
il
coraggio
di
chiarirsi
e
non
parlar
male
di
una
persona
per
“sentito
dire”.
Con
Dio
nel
cuore
siamo
invincibili
perché
abbiamo
la
luce
per
gestire
e
capire
ogni
situazione.
Senza
il
Signore
basta
un
niente
per
farci
trasecolare
e
manovrare
dagli
altri:
anche
se
preghiamo
tanto
sono
i
nostri
comportamenti
che
ci
smentiscono.
La
colpa
di
come
va
il
mondo
non
è
dei
politici
o
della
società,
è
nostra
perché
in
casa
nostra
entriamo
noi.
Con
Dio
nel
cuore
in
casa
nostra
entra
lo
Spirito
di
Dio
che
è
vita
e
ci
sostiene,
non
entra
il
nostro
corpo
sgangherato
con
la
sua
carne
o
le
sue
ossa.
Con
Lui
siamo
vincenti,
ci
comportiamo
con
mitezza
e
mansuetudine
come
faceva
Gesù,
ci
fidiamo
degli
altri
ma
siamo
anche
prudenti (
Sii agnello ma sta lontano dai lupi).
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
E’ meglio tacere che proporre preghiere
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Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
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