Dio si era sdegnato con il popolo d’Israele provato dalla schiavitù. Che ne sarà di noi che abbiamo avuto ogni privilegio e benessere? Vogliamo essere quelli che pregano e ringraziano o quelli che chiedono e pensano di avere solo diritti? Dobbiamo ritornare a Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima per dare valore alla vita. Con Dio nel cuore avremmo sentimenti diversi, non ci sarebbero femminicidi suicidi. Quanti suicidi ci sono in Italia in un anno? Sono la piaga peggiore. Essi avvengono per mancanza di valori, perché nessuno sostiene e capisce queste persone che ci disturbano con i loro problemi. Abbiamo voluto la comodità umana a discapito dei veri valori. Chi è Dio per noi? Chi ci ha detto che dobbiamo avere tutti i diritti come le separazioni facili? Dovremmo andare a messa per sentire la parola di Dio e per poi metterla in pratica, non per aumentare il numero delle frequentazioni. Non c’è amore fra di noi, se le nostre preghiere fossero sane vivremmo in un mondo migliore. Giudizio e critica fanno ammalare l’anima, ma noi pensiamo che ci facciamo avere dei riconoscimenti. Maria Santissima non è contenta di noi, scende dal cielo piena di grazie e ritorna a mani vuote. Cosa diamo per soccorrere questo mondo malato? Solo buone intenzioni? Perché non dimostriamo di saper anche soffrire e accettare le ingiustizie? Nell’Eucaristia c’è la presenza reale del corpo e sangue di Gesù, ma chi la riceve non si distingue dagli altri. Dove sono i risultati delle nostre frequentazioni? A noi cristiani è stata data la ricchezza della parola di Dio, quella che ci fa stare bene nonostante i problemi della vita. Dove sono il coraggio e la coerenza? Nessuno è diventato santo per avere pregato tanto, la vera preghiera è la vita quotidiana ed essere di buon esempio. Siamo bravi a dare consigli ma quando siamo sotto la prova riusciamo a superarla? Andare in chiesa in un modo non corretto è come non andarci perché non siamo cristiani credibili. Ognuno di noi ha dei margini di miglioramento, impariamo ad amare di più chi ci sta vicino senza creare muri di separazione. Amarsi non è sopportarsi. Il Signore non viene profanato se lo riceviamo sulle mani ma sulla lingua che ha sparlato, da essa è uscito il veleno. Dovremmo riprendere chi sparla per non peccare di omissione. CI INTERESSANO LE PERSONE ANZIANE? La parola di Dio non è da commentare ma da concretizzare. Dobbiamo essere più severi con noi stessi non con gli altri. Cerchiamo di piangere con chi piange e di sorridere con chi sorride, non usiamo la stessa filosofia con tutti. Non conosciamo l’amarezza che si nasconde dentro le persone, è peggio uno che sparla di uno che bestemmia, magari provato dalla vita. Ci interessiamo a dare una mano agli anziani che non riescono più a lavare il pavimento, i vetri o le lenzuola? Passiamo ore a spettegolare quando invece potremmo aiutare una persona anziana ad andare dal dottore o a fare la spesa. Vivono nell’indigenza e noi facciamo finta di niente, corriamo di più a recitare le nostre preghiere. Non facciamo il bene che potremmo fare e facciamo il male che non vorremmo fare. Abbiamo mai pensato di pulire un anziano invece di criticarlo perché puzza? Dobbiamo operare dove viviamo. Al Signore farebbe più piacere questo che pregare in un modo fanatico. Regalare un sorriso a un anziano è come regalarlo a Gesù e a Maria. Così otterremo misericordia da Dio. I VIZI CAPITALI E LE BEATITUDINI Chi di noi è esente di superbia? Guardiamo all’erba del vicino che è sempre più verde... L’avarizia, c’è gente che dice tre Rosari al giorno ma ti scanna per un euro… La lussuria, come è variegata e ben radicata dentro di noi! L’ira, se sbagliamo a dire una parola siamo già sul banco degli imputati… L’invidia fa fare brutte cose… L’accidia, che è il menefreghismo... La gola Ma cosa preghiamo a fare? Beati i poveri di spirito, siamo uno più vanitoso dell’altro... Beati i miti, quelli che non pensano a stessi… Beati coloro che piangono, per noi sono dei poveri martiri… Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, che non vuol dire incolpare quelli che ci danno fastidio… La giustizia di Dio è accettare le ingiustizie. Beati i misericordiosi, Dio è misericordioso con noi se avremo usato misericordia… Beati gli operatori di pace, o siamo operatori di contestazione? Beati i perseguitati, che sono quelli che fanno il bene… Per noi essere beati significa avere una bella pensione, una bella casa, l’amante, un bel conto in banca. Con Dio non si scherza: viviamo di più le nostre beatitudini o quelle di Gesù? L’uomo non viene contaminato da ciò che mangia ma da ciò che esce dalla sua bocca quando parla male e critica, quando crea muri di separazione e risponde da maleducato. Dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Cominciamo a migliorare la nostra condizione familiare a prescindere dalla ragione o dal torto. Allora sarà per noi una nuova primavera. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Con che spirito andiamo a messa?
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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Dio si era sdegnato con il popolo d’Israele provato dalla schiavitù. Che ne sarà di noi che abbiamo avuto ogni privilegio e benessere? Vogliamo essere quelli che pregano e ringraziano o quelli che chiedono e pensano di avere solo diritti? Dobbiamo ritornare a Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima per dare valore alla vita. Con Dio nel cuore avremmo sentimenti diversi, non ci sarebbero femminicidi suicidi. Quanti suicidi ci sono in Italia in un anno? Sono la piaga peggiore. Essi avvengono per mancanza di valori, perché nessuno sostiene e capisce queste persone che ci disturbano con i loro problemi. Abbiamo voluto la comodità umana a discapito dei veri valori. Chi è Dio per noi? Chi ci ha detto che dobbiamo avere tutti i diritti come le separazioni facili? Dovremmo andare a messa per sentire la parola di Dio e per poi metterla in pratica, non per aumentare il numero delle frequentazioni. Non c’è amore fra di noi, se le nostre preghiere fossero sane vivremmo in un mondo migliore. Giudizio e critica fanno ammalare l’anima, ma noi pensiamo che ci facciamo avere dei riconoscimenti. Maria Santissima non è contenta di noi, scende dal cielo piena di grazie e ritorna a mani vuote. Cosa diamo per soccorrere questo mondo malato? Solo buone intenzioni? Perché non dimostriamo di saper anche soffrire e accettare le ingiustizie? Nell’Eucaristia c’è la presenza reale del corpo e sangue di Gesù, ma chi la riceve non si distingue dagli altri. Dove sono i risultati delle nostre frequentazioni? A noi cristiani è stata data la ricchezza della parola di Dio, quella che ci fa stare bene nonostante i problemi della vita. Dove sono il coraggio e la coerenza? Nessuno è diventato santo per avere pregato tanto, la vera preghiera è la vita quotidiana ed essere di buon esempio. Siamo bravi a dare consigli ma quando siamo sotto la prova riusciamo a superarla? Andare in chiesa in un modo non corretto è come non andarci perché non siamo cristiani credibili. Ognuno di noi ha dei margini di miglioramento, impariamo ad amare di più chi ci sta vicino senza creare muri di separazione. Amarsi non è sopportarsi. Il Signore non viene profanato se lo riceviamo sulle mani ma sulla lingua che ha sparlato, da essa è uscito il veleno. Dovremmo riprendere chi sparla per non peccare di omissione. CI INTERESSANO LE PERSONE ANZIANE? La parola di Dio non è da commentare ma da concretizzare. Dobbiamo essere più severi con noi stessi non con gli altri. Cerchiamo di piangere con chi piange e di sorridere con chi sorride, non usiamo la stessa filosofia con tutti. Non conosciamo l’amarezza che si nasconde dentro le persone, è peggio uno che sparla di uno che bestemmia, magari provato dalla vita. Ci interessiamo a dare una mano agli anziani che non riescono più a lavare il pavimento, i vetri o le lenzuola? Passiamo ore a spettegolare quando invece potremmo aiutare una persona anziana ad andare dal dottore o a fare la spesa. Vivono nell’indigenza e noi facciamo finta di niente, corriamo di più a recitare le nostre preghiere. Non facciamo il bene che potremmo fare e facciamo il male che non vorremmo fare. Abbiamo mai pensato di pulire un anziano invece di criticarlo perché puzza? Dobbiamo operare dove viviamo. Al Signore farebbe più piacere questo che pregare in un modo fanatico. Regalare un sorriso a un anziano è come regalarlo a Gesù e a Maria. Così otterremo misericordia da Dio. I VIZI CAPITALI E LE BEATITUDINI Chi di noi è esente di superbia? Guardiamo all’erba del vicino che è sempre più verde... L’avarizia, c’è gente che dice tre Rosari al giorno ma ti scanna per un euro… La lussuria, come è variegata e ben radicata dentro di noi! L’ira, se sbagliamo a dire una parola siamo già sul banco degli imputati… L’invidia fa fare brutte cose… L’accidia, che è il menefreghismo... La gola Ma cosa preghiamo a fare? Beati i poveri di spirito, siamo uno più vanitoso dell’altro... Beati i miti, quelli che non pensano a stessi… Beati coloro che piangono, per noi sono dei poveri martiri… Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, che non vuol dire incolpare quelli che ci danno fastidio… La giustizia di Dio è accettare le ingiustizie. Beati i misericordiosi, Dio è misericordioso con noi se avremo usato misericordia… Beati gli operatori di pace, o siamo operatori di contestazione? Beati i perseguitati, che sono quelli che fanno il bene… Per noi essere beati significa avere una bella pensione, una bella casa, l’amante, un bel conto in banca. Con Dio non si scherza: viviamo di più le nostre beatitudini o quelle di Gesù? L’uomo non viene contaminato da ciò che mangia ma da ciò che esce dalla sua bocca quando parla male e critica, quando crea muri di separazione e risponde da maleducato. Dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Cominciamo a migliorare la nostra condizione familiare a prescindere dalla ragione o dal torto. Allora sarà per noi una nuova primavera.

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