Un deserto sul Misma
C'è
un
fatto
meraviglioso
che
si
ripete
tutti
i
giorni,
ma
questa
opportunità
non
sappiamo
coglierla:
è
il
sole
nuovo
che
nasce
all'alba,
che
mai
si
è
verificato
in
altri
giorni.
Non
serve
sapere
come
è
sorto
100
anni
fa,
perché
lì
non
possiamo
fare
più
niente,
ma
con
il
sole
di
oggi
possiamo
cambiare
la
nostra
vita.
Ogni
giorno
abbiamo
un'opportunità
unica,
perché
noi
dobbiamo
vivere
il
nostro
tempo,
il
quotidiano,
quello
che
possiamo
gestire.
Il
male
fa
di
tutto
per
bombardarci
la
mente,
in
modo
che
non
sappiamo
più
cogliere
le
meraviglie
che
ci
sono
davanti:
pensiamo
a
quante
pressioni
psicologiche
dobbiamo
subire
ogni
giorno
da
questa
società.
Non
abbiamo
più
la
possibilità
di
meditare
e
di
rilassarci,
perché
il
fatto
materiale
ci
pressa
in
un
certo
modo,
quello
consumistico
in
un
altro,
così
quello
spirituale
che
noi
ci
creiamo,
le
parentele,
il
lavoro,
la
crisi.
La
nostra
psiche
è
limitata,
non
è
preparata
a
reggere
le
pressioni
di
questi
ultimi
anni
e
va
in
tilt,
così
ci
aggrappiamo
alla
prima
cosa
che
incontriamo,
quella
che
sembra
ci
protegga.
Poi
abbiamo
anche
i
nostri
problemi
personali,
le
offese,
le
cose
giuste
e
ingiuste…
è
un
continuo
“
martellamento”;
possiamo
salvarci
solamente
se
ci
abbandoniamo
a
Dio.
La
nostra
testimonianza
si
sofferma
perlopiù
sul
sensazionalismo,
perché
anche
dei
santi
diciamo
le
esperienze
più
clamorose.
I
fatti
eclatanti
indeboliscono
la
fede
e
sono
trascinanti
per
nostra
mente,
ci
coinvolgono,
ci
disorientano,
ci
rendono
dipendenti
da
un
fatto
esteriore
che
avviene
fuori
dal
nostro
cuore.
I
segni
ci
fanno
prendere
posizioni
non
conformi
all'abbandono
a
Dio,
mentre
la
fede
è
prova,
fatica,
sudore,
amore,
carità.
Come
cristiani
autentici
dovremmo
andare
alla
ricerca
di
ciò
che
ha
permesso
a
un
santo
di
realizzare
quella
meraviglia.
Ci
siamo
mai
chiesti
quanto
possa
essere
costato
quel
miracolo?
Il
santo
ha
pianto
di
dolore
e
noi
enfatizziamo?
Quanto
ha
sofferto
la
Santissima
Vergine
per
mantenersi
integra
da
tutte
le
pressioni,
le
cattiverie
e
le
umiliazioni?
Il
Signore
ha
premiato
l'umiltà
della
sua
serva
rendendola
Regina
delle
grazie,
eppure
noi
ci
esaltiamo
davanti
a
un
suo
miracolo,
esultiamo
come
fanno
i
tifosi
quando
la
loro
squadra
segna
un
gol.
Non
sprechiamo
la
parte
più
importante,
quella
di
capire
che
i
santi
non
erano
dei
privilegiati,
ma
persone
che
hanno
accettato
la
croce
come
nessun
altro.
Se
oggi
dimostrassimo
un
gesto
di
carità
verso
il
prossimo,
il
Signore
potrebbe
premiarci
come
ha
fatto
con
loro,
perché
non
c'è
una
diversificazione
tra
noi
e
i
santi.
Ma
fin
tanto
che
siamo
solamente
dei
ripetitori
di
miracoli…
Condoliamoci
e
diciamo:
"
Chissà
cosa
ti
è
costato
quel
miracolo!
Non
posso
gioire,
perché
a
te
è
costato
sangue"
;
potrebbe
aprirci
la
porta
a
un'esperienza
meravigliosa.
La
beata
Pierina
Morosini
quando
era
andata
a
Roma
per
la
santificazione
di
Maria
Goretti,
invece
di
esultare
ha
pianto,
perché
pensava
al
male
che
aveva
dovuto
sopportare.
Poi
ha
subito
la
stessa
sorte
proprio
sulle
pendici
del
monte
Misma,
ma
ha
avuto
anche
la
stessa
ricompensa.
La
nostra
vita
non
è
passato
né
futuro,
è
un
attimo
continuo
che
viviamo
senza
interruzioni:
è
questo
che
dobbiamo
sfruttare,
il
contemporaneo.
Sapere
ciò
che
è
accaduto
anni
fa
ci
istruisce,
ma
non
deve
spostare
l'attenzione
su
quello
che
può
accadere
sotto
il
nuovo
sole,
che
riguarda
solamente
noi:
"Se
avessi
amato
come
quel
santo,
quel
miracolo
poteva
avvenire
per
merito
mio".
Con
un
atto
di
coraggio,
umiliandoci
davanti
a
ciò
che
abbiamo
subito,
potremmo
ottenere
la
grazia
del
Signore.
Cosa
sorge
a
fare
il
sole
tutte
le
mattine,
se
viviamo
sempre
di
ricordi
e
di
idolatrie?
Grandi
cose
ha
fatto
in
me
l’Onnipotente
e
grandi
cose
potrebbe
fare
in
noi
il
Signore
ogni
giorno.
I
sentimentalismi
non
servono
a
niente;
la
vita
privata
di
un
santo
non
l'ha
mai
scritto
nessuno,
né
la
tristezza
che
ha
provato
nel
suo
cuore
quando
si
è
sentito
abbandonato,
criticato
da
tutti
e
attaccato
dal
demonio.
Quanti
di
noi
sono
stati
coinvolti
nella
sofferenza
di
Giovanni
Paolo
II,
padre
Pio
o
Madre
Teresa?
Magari
li
abbiamo
compatiti,
ma
non
amati.
Guardiamo
al
premio
dell'Onnipotente,
ma
prima
cerchiamo
di
capire
il
merito,
cosa
hanno
dovuto
subire.
Fare
una
buona
azione
è
crudele
per
la
nostra
ragione,
ma
ha
molto
valore
proprio
per
quello.
Dubitiamo
di
chi
vuole
richiamare
l'attenzione
sulle
cose
sensazionali,
siamo
invece
molto
più
partecipi
e
coinvolti
in
quella
parte
che
solo
il
nostro
cuore
può
scrutare,
non
quella
dove
entrano
i
nostri
occhi
e
la
mente.
Non
facciamo
alzare
il
sole
inutilmente
e
non
facciamolo
tramontare
senza
aver
fatto
qualcosa
di
buono.
La
cosa
che
più
ci
costa,
rende
più
merito:
ricordiamoci
che
le
prove
del
Signore
sono
dure
e
difficili,
è
come
se
ci
venisse
strappata
la
carne.
Ma
si
può
sperimentare
l’esperienza
di
cantare
portando
la
croce.
“C'è
poi
un
altro
gruppo
di
cristiani
senza
Cristo,
che
cercano
cose
un
po'
rare,
un
po'
speciali,
che
vanno
dietro
allo
spettacolo
delle
rivelazioni
per
sentire
delle
cose
nuove,
quando
la
rivelazione
si
è
conclusa
con
il
Nuovo
Testamento”
,
ha
detto
papa
Francesco.
Gli
unici
che
si
disinteressavano
dei
fatti
miracolosi
erano
coloro
che
li
promuovevano,
i
santi;
sapevano
che
era
opera
di
Dio,
perciò
si
sentivano
indegni,
si
nascondevano.
Perché
noi
ne
facciamo
la
nostra
bandiera?
L'inquilino
del
piano
di
sotto
ci
procura
emozioni
in
abbondanza,
perché
sa
che
poi
sbandiamo,
non
possiamo
reggerle.
Quando
siamo
contenti
diventiamo
vulnerabili,
non
siamo
più
prudenti,
pensiamo
che
la
gioia
e
la
bontà
sia
uguale
per
tutti,
ma
non
è
così.
Quando
un
nostro
fratello
non
accoglie
la
nostra
pace
e
i
nostri
consigli,
scuotiamo
la
polvere
dai
sandali e andiamo. Perché vogliamo ammansire i leoni?
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Sotto questo sole
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono