Se non amiamo Dio al di sopra di tutto non siamo buoni cristiani. Amare Dio significa amare i nostri familiari. Diversamente amiamo solo noi stessi perché amiamo ciò che per noi è determinante, i nostri interessi e i nostri valori affettivi. Sembra quasi che il Signore si diverta a metterci in discussione, non vuole certo farci odiare i nostri cari, siamo non che non abbiamo capito. Amare Dio significa amare l’amore e amare gli altri. Amare se stessi invece vuol dire amare ciò che ci appartiene, i nostri familiari, i nostri soldi, le nostre proprietà. Salvo poi amare le persone che ci hanno infatuato dividendo così la nostra famiglia. Il Signore vuole che facciamo felici i nostri cari e quelli che incontriamo nel lavoro e nella società. Se non sosteniamo l’idea di un amico quello non ci rivolge più la parola. Che amicizia è questa? Amare Dio al di sopra di tutto significa amare ciò che Lui ha creato, compresi i nostri figli. È Dio che è intervenuto nella procreazione pensando a un gesto d’amore tra due persone (non è conveniente usare questo atto per offenderlo). Il male e le guerre vengono dall’uomo, amare Dio significa amare i nostri nemici. Perché facciamo fatica a comprendere un Padre che ci ha dato un Figlio che ha vinto la morte? Perché non dobbiamo accettare il modo di vedere di una persona che abbiamo scelto per compagna della nostra vita? Siamo scontenti se non fa quello che fa piacere a noi: questo è egoismo, superbia, avidità fisica. È più bello far felice l’altra persona, fare a gara a offrirsi, a donarsi. Come può il Signore aiutarci se facciamo di tutto per sparlare degli altri? Un cuore fallace è difficilmente guaribile... LA NOSTRA GIORNATA FORTUNATA Se amassimo potremmo accettare qualche piccola prova in più e metteremmo da parte la nostra ragione. Non è che sono sfortunati quelli che non portano lo scapolare, magari sono più meritevoli, bisogna essere degni di tale segno di garanzia di grazia diversamente chi lo porta fa ridere il demonio. Con il Signore non si scherza. Il nostro giorno fortunato non è quando troviamo una banconota per terra o se vinciamo al SuperEnalotto, ma quando perdoniamo colui che ci ha fatto del male. Ci fa ottenere la ricchezza più grande in cielo e va a scomputo di tanti peccati. Anzi perdonare potrebbe essere anche un atto di superbia perché anche noi dobbiamo essere perdonati per i nostri errori. Pensiamo al bene che potremmo fare portando la croce. Il Signore ci dice di parlar d’amore quando siamo nella tribolazione e nelle offese, non quando tutto va bene. Altrimenti soddisfiamo il nostro orgoglio. La nostra fede non è fatta gli effetti speciali ma di cose semplici che ci liberano. HA SEMPRE CHIESTO L’OBBEDIENZA Un veggente viene scelto dal Signore e dalla Madonna principalmente per rivelare la parola di Dio non per altri motivi. E noi dobbiamo rivelarla con la nostra vita. Dalla creazione del mondo il Signore ha sempre chiesto l’obbedienza ai suoi comandi seppur in modi diversi. Nelle sue richieste è stato giusto, non tocca a noi commentare o stabilire diversamente. Non è conveniente mettere in dubbio ciò che Dio ha creato perché non sapremmo fare altrimenti. Quante parole della Bibbia rispettiamo? Eppure siamo stati fatti cristiani per rispettarle e rivelarle. Si accusa la Chiesa di tante limitazioni ma la fede cristiana considera la donna al pari dell’uomo al contrario di altre religioni. La donna libera ed emancipata non è quella dell’Asia o dell’Africa. Come possiamo dire che l’essere umano è sottomesso alla volontà della Chiesa? Sappiamo quello che stiamo dicendo? Senza regole anche in una famiglia piovono un sacco di problemi. Una legge e una regola di vita ci vogliono in ogni ambiente e in ogni civiltà, perché quella cristiana è così criticabile? Dovremmo amare la nostra Chiesa come verità di fede, non ha mai imprigionato nessuno, anche le crociate erano state volute dai Papi per proteggersi dalle invasioni non per andare ad uccidere. Dio ha liberato i popoli dalle schiavitù in ogni epoca a patto che fossero obbedienti alla sua Parola. Siamo obbedienti noi? Nemmeno conosciamo più i precetti della Chiesa. Il comandamento principale è quello di amarci gli uni gli altri, partendo dall’ambiente in cui viviamo, ma l’uomo ha inventato tante regole e il fanatismo. Se fossimo più obbedienti il Signore interverrebbe nella nostra vita prima ancora di chiederlo. Il popolo ha liberato Barabba e messo in croce Gesù, ecco quanto vale il giudizio dell’uomo. Perché non raccontiamo i nostri difetti che ben conosciamo ma diciamo quelli degli altri? Chi siamo noi che ci facciamo giudici del prossimo? Non fate ciò che non vi è stato chiesto quando avete dimenticato ciò che vi è stato rivelato” è la confidenza di Maria Santissima a Roberto. Esprime la nostra realtà. Potremmo avere un’amara sorpresa quando scopriremo che cosa ci siamo giocati per troppa superficialità. La parola di Dio è stata rivelata per noi e per la nostra gioia. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Senza Dio diventiamo egoisti
Indice suggerimenti Indice suggerimenti
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
stampa la pagina
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Se non amiamo Dio al di sopra di tutto non siamo buoni cristiani. Amare Dio significa amare i nostri familiari. Diversamente amiamo solo noi stessi perché amiamo ciò che per noi è determinante, i nostri interessi e i nostri valori affettivi. Sembra quasi che il Signore si diverta a metterci in discussione, non vuole certo farci odiare i nostri cari, siamo non che non abbiamo capito. A mare Dio significa amare l’amore e amare gli altri. Amare se stessi invece vuol dire amare ciò che ci appartiene, i nostri familiari, i nostri soldi, le nostre proprietà. Salvo poi amare le persone che ci hanno infatuato dividendo così la nostra famiglia. Il Signore vuole che facciamo felici i nostri cari e quelli che incontriamo nel lavoro e nella società. Se non sosteniamo l’idea di un amico quello non ci rivolge più la parola. Che amicizia è questa? Amare Dio al di sopra di tutto significa amare ciò che Lui ha creato, compresi i nostri figli. È Dio che è intervenuto nella procreazione pensando a un gesto d’amore tra due persone (non è conveniente usare questo atto per offenderlo). Il male e le guerre vengono dall’uomo, amare Dio significa amare i nostri nemici. Perché facciamo fatica a comprendere un Padre che ci ha dato un Figlio che ha vinto la morte? Perché non dobbiamo accettare il modo di vedere di una persona che abbiamo scelto per compagna della nostra vita? Siamo scontenti se non fa quello che fa piacere a noi: questo è egoismo, superbia, avidità fisica. È più bello far felice l’altra persona, fare a gara a offrirsi, a donarsi. Come può il Signore aiutarci se facciamo di tutto per sparlare degli altri? Un cuore fallace è difficilmente guaribile... LA NOSTRA GIORNATA FORTUNATA Se amassimo potremmo accettare qualche piccola prova in più e metteremmo da parte la nostra ragione. Non è che sono sfortunati quelli che non portano lo scapolare, magari sono più meritevoli, bisogna essere degni di tale segno di garanzia di grazia diversamente chi lo porta fa ridere il demonio. Con il Signore non si scherza. Il nostro giorno fortunato non è quando troviamo una banconota per terra o se vinciamo al SuperEnalotto, ma quando perdoniamo colui che ci ha fatto del male. Ci fa ottenere la ricchezza più grande in cielo e va a scomputo di tanti peccati. Anzi perdonare potrebbe essere anche un atto di superbia perché anche noi dobbiamo essere perdonati per i nostri errori. Pensiamo al bene che potremmo fare portando la croce. Il Signore ci dice di parlar d’amore quando siamo nella tribolazione e nelle offese, non quando tutto va bene. Altrimenti soddisfiamo il nostro orgoglio. La nostra fede non è fatta gli effetti speciali ma di cose semplici che ci liberano. HA SEMPRE CHIESTO L’OBBEDIENZA Un veggente viene scelto dal Signore e dalla Madonna principalmente per rivelare la parola di Dio non per altri motivi. E noi dobbiamo rivelarla con la nostra vita. Dalla creazione del mondo il Signore ha sempre chiesto l’obbedienza ai suoi comandi seppur in modi diversi. Nelle sue richieste è stato giusto, non tocca a noi commentare o stabilire diversamente. Non è conveniente mettere in dubbio ciò che Dio ha creato perché non sapremmo fare altrimenti. Quante parole della Bibbia rispettiamo? Eppure siamo stati fatti cristiani per rispettarle e rivelarle. Si accusa la Chiesa di tante limitazioni ma la fede cristiana considera la donna al pari dell’uomo al contrario di altre religioni. La donna libera ed emancipata non è quella dell’Asia o dell’Africa. Come possiamo dire che l’essere umano è sottomesso alla volontà della Chiesa? Sappiamo quello che stiamo dicendo? Senza regole anche in una famiglia piovono un sacco di problemi. Una legge e una regola di vita ci vogliono in ogni ambiente e in ogni civiltà, perché quella cristiana è così criticabile? Dovremmo amare la nostra Chiesa come verità di fede, non ha mai imprigionato nessuno, anche le crociate erano state volute dai Papi per proteggersi dalle invasioni non per andare ad uccidere. Dio ha liberato i popoli dalle schiavitù in ogni epoca a patto che fossero obbedienti alla sua Parola. Siamo obbedienti noi? Nemmeno conosciamo più i precetti della Chiesa. Il comandamento principale è quello di amarci gli uni gli altri, partendo dall’ambiente in cui viviamo, ma l’uomo ha inventato tante regole e il fanatismo. Se fossimo più obbedienti il Signore interverrebbe nella nostra vita prima ancora di chiederlo. Il popolo ha liberato Barabba e messo in croce Gesù, ecco quanto vale il giudizio dell’uomo. Perché non raccontiamo i nostri difetti che ben conosciamo ma diciamo quelli degli altri? Chi siamo noi che ci facciamo giudici del prossimo? Non fate ciò che non vi è stato chiesto quando avete dimenticato ciò che vi è stato rivelato” è la confidenza di Maria Santissima a Roberto. Esprime la nostra realtà. Potremmo avere un’amara sorpresa quando scopriremo che cosa ci siamo giocati per troppa superficialità. La parola di Dio è stata rivelata per noi e per la nostra gioia.

Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul

monte Misma

Indice suggerimenti Indice suggerimenti
versione mobile
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono