Noi
non
potremmo
resistere
alle
atrocità
che
vede
Maria
Santissima,
eppure
nel
nostro
cuore
c'è
solo
il
desiderio
di
stare
bene,
non
di
far
stare
bene
gli
altri.
Quante
persone
vanno
ai
pellegrinaggi
pensando
unicamente
alle
proprie
necessità,
a
criticarsi
e
detestarsi,
più
che
a
fare
un
fioretto
in
virtù
di
tanto
male
che
c'è
nel
mondo?
Chi
si
immolerebbe
a
portare
una
croce,
un
peso,
un'ingiustizia,
a
beneficio
di
un'altra
persona?
A
parole
siamo
tutti
disposti
a
farlo
ma
non
nei
fatti,
perché
non
c'è
sincerità
nei
nostri
cuori.
Non
c'è
solo
la
libertà
di
imporsi,
c'è
anche
la
libertà
di
tacere,
di
accettare,
di
espiare
la
colpa
del
fratello.
Verremmo
ripagati
più
di
quello
che
pensiamo.
La
persona
umile
non
è
egocentrica,
non
vuole
imporsi
per
avere
la
sua
parte
di
gloria,
sa
valutare
e
cogliere
l'attimo
fuggente,
sa
com'è
giusto
comportarsi
in
certe
situazioni
per
essere
l'antidoto
di
tanti
mali.
Sa
accettare
le
ingiustizie.
Noi
siamo
dei
privilegiati
in
questo
mondo,
ma
ci
comportiamo
come
fossimo
penalizzati
o
condannati,
per
un
piccolo
problema
che
può
essere
anche
accettabile.
Questo
è
egoismo,
non
amore
e
umiltà.
Erano
più
fieri
i
primi
cristiani
delle
fiere
che
li
sbranavano.
La
nostra
fede
è
precaria
e
traballa
in
cose
molto
lontane
da
queste,
la
indeboliamo
con
la
nostra
arroganza
e
ostinazione.
Non
dobbiamo
lottare
per
la
sopravvivenza,
eppure
manchiamo
di
fede
appena
uno
ci
dice
una
parola
storta.
Il
bene
viene
coperto
dal
male
(dalla
zizzania)
quando
noi
ci
lamentiamo,
ci
critichiamo,
ci
lasciamo
prendere
dalla
paura
e
dalle
ingiustizie.
E'
questa
la
fede?
Quante
persone
pensano
di
essere
buone
e
a
un
certo
livello
di
fede,
ma
non
sono
serene?
La
vera
fede
viene
in
aiuto
nei
momenti
difficili,
ci
fa
mantenere
l'equilibrio
e
la
dignità.
Chi
si
lascia
prendere
dallo
scoramento
non
ha
la
fede.
Se
l'ingiustizia
umana
viene
sostenuta
dalla
giustizia
dell'uomo,
come
pensiamo
di
togliere
la
zizzania
senza
togliere
la
spiga
buona?
È
mai
possibile
che
a
Betlemme
non
si
è
aperta
una
porta
per
ospitare
Maria?
È
quello
che
succede
oggi
quando
il
nostro
cuore
è
chiuso
al
fabbisogno
e
alla
comprensione
degli
altri.
Nelle
esigenze
mondiali
per
essere
aiutati
da
Maria
Santissima
siamo
al
primo
posto?
Se
potessimo
vedere
la
classifica
in
un
display
vedremmo
che
la
Madonna
ha
davanti
a
sé
una
miriade
di
persone
che
hanno
una
necessità
infinitamente
superiore
alla
nostra.
Ma
noi
non
ce
ne
facciamo
carico
e
nemmeno
ci
stanno
a
cuore
queste
situazioni,
pensiamo
solamente
a
noi
stessi.
Affinché
trionfi
il
cuore
immacolato
di
Maria
dobbiamo
offrire
le
nostre
sofferenze.
Riusciamo
a
dimenticarci
delle
nostre
"quisquilie"?
Diciamole
di
non
guardare
alle
nostre
necessità,
ma
a
quelle
dei
più
disastrati,
alle
persone
che
sono
sotto
il
dominio
dei
prepotenti,
che
fanno
fatica
a
sopravvivere
e
non
hanno
un
posto
per
ripararsi
dal
freddo
o
dal
caldo,
che
mancano
di
medicine
per
alleviare
il
dolore
fisico.
La
nostra
croce
è
una
crocetta,
offriamola
per
far
diventare
meno
grandi
quelle
dei
nostri
fratelli.
Quante
lacrime
si
versano
in
silenzio!
Ogni
minuto
muoiono
persone
per
mancanza
di
sostentamento,
bambini
e
anziani,
come
possiamo
essere
indifferenti?
Il
Signore
tiene
conto
di
chi
offre
le
proprie
sofferenze
e
si
dispiace
per
gli
altri.
Dobbiamo
sentire
l'esigenza
spirituale
di
soccorrere
le
persone
che
non
conosciamo,
che
Maria
Santissima
ci
trasmette
nel
nostro
cuore.
Siamo
dei
privilegiati,
impariamo
a
non
scontrarci
inutilmente,
a
portare
la
gioia
dove
c'è
tristezza,
la
speranza
dove
c'è
disperazione,
non
la
lamentela.
Pensiamo
anche
al
cuore
di
Maria
Santissima,
siamo
solidali
con
lei
e
consoliamola
come
possiamo, proveremo gioia pure nella tristezza. Anche i figli possono consolare la Madre, chi ci impedisce di farlo?
CHE CRISTIANI SIAMO?
La
parola
di
Dio
non
viene
rivelata
nella
giusta
misura
umana
perché
non
siamo
degni
di
rappresentarla,
non
ci
rendiamo
conto
dei
nostri
errori
e
delle
abitudini
che
abbiamo
ereditato.
I
giovani
di
oggi
sono
inseriti
in
un
contesto
di
leggi
atee,
non
si
possono
incolpare
se
non
sono
all'altezza
come
cristiani.
Mattone
su
mattone
questo
marasma
l'abbiamo
creato
noi.
Come
può
il
cuore
di
nostra
Madre
essere
soddisfatto
da
due
preghiere,
quando
vede
davanti
a
sé
milioni
e
milioni
di
cuori
fallaci?
A
cosa
serve
aver
letto
migliaia
di
messaggi?
Siamo
disponibili
a
pregare,
ma
non
a
fare
un
esame
di
coscienza
per
capire
che
potremmo
fare
molto
meglio.
Maria
Santissima
vuole
la
nostra
felicità,
si
fa
umiliare
da
noi
in
continuazione
con
il
nostro
comportamento
dissoluto
e
con
i
nostri
discorsi,
ma
non
ce
ne
rendiamo
conto.
Non
c'è
più
fede.
Se
era
solamente
per
il
fatto
esteriore
della
preghiera
Gesù
non
sarebbe
salito
in
croce,
né
i
santi
avrebbero
superato
e
accettato
parecchie
tribolazioni.
Prima
di
essere
invitati
a
nozze
ci
si
lava
altrimenti
ci
si
sente
a
disagio,
prima
di
pregare
abbiamo
pulito
l'anima
o
siamo
lì
con
il
cuore
pieno
di
falsità?
Quante
volte
abbiamo
disgustato il Signore? L'anima si pulisce penalizzando il corpo e la lingua, è quello il sapone migliore.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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