Noi non sappiamo come si dovrebbe servire il Signore, perché continuiamo a fare ciò che non dobbiamo fare e non facciamo quello che dovremmo fare. Ma sappiamo cosa è bene e cosa è male? Secondo la nostra logica è sufficiente resistere al peccato per essere autentici, per sentirci “a posto” . In realtà il peccato e gli scandali (che ci coinvolgono personalmente perché ne dovremo pagare le conseguenze), rappresentano il male solo parzialmente, in quanto non creano disordine, sofferenza e disperazione in altre persone. Che cosa ha creato più danno e più sofferenza agli occhi di Dio, facendo perdere la fede nell’uomo, il peccato (che deve essere tolto) o la parola? Il peccato non crea danno all’immagine della fede, dal momento che è personale, mentre alla fede, alla parola di Dio, alla Chiesa ha creato più danno la nostra parola, che ha commentato, giudicato, creato categorie o livelli. Dall’unica legge che Dio ha dato all’uomo, la parola ha dato origine a tutte le religioni e le sette, alle grandi divisioni e agli scismi contro la Chiesa. Ciò che doveva esaltare e lodare il Signore, lo ha umiliato nel modo più atroce, trasformandosi in un male infinito. Ecco perché nel Vangelo Gesù ha detto Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo! ”. Facciamo un esame di coscienza totale. Che cosa crea più danno all’immagine della Chiesa agli occhi di chi è ateo, ciò che entra dentro di noi o ciò che esce da noi? Prima di fare il digiuno del cibo facciamo quello della parola. Mangiamo pure a sazietà, ma dalla nostra bocca non esca più una parola cattiva. Cosa si potrebbe evitare tacendo… La parola e il nostro modo di pensare hanno creato tante divisioni e sofferenze: se il male fosse solo dentro di noi e non lo realizzassimo con la parola si fermerebbe tutto lì. Tutte le guerre, i delitti, i massacri che si sono consumati in ogni epoca sono avvenuti a causa della parola collegata al pensiero di persone che avevano dentro di tanto male. Prendiamo ad esempio la “strage degli innocenti”: se re Erode che aveva in animo quell’orribile delitto, non l’avrebbe realizzato con la parola, sarebbe rimasto dentro di lui. E’ triste pensare al male che si è realizzato con la nostra parola anche se non abbiamo versato sangue ”. Misuriamo e facciamo attenzione ad ogni parola che esce dalla nostra bocca, chiediamoci se è diseducativa… se crea danno agli altri… o se crea armonia...Quante volte sappiamo di aver ferito con la parola per ripicca o vendetta un familiare, un collega di lavoro, un vicino, un nostro amico? Le sentenze, le calunnie e i pettegolezzi che escono dalla nostra bocca, non ci procurano alcun merito davanti a Dio; sono come una piuma che non si posa mai a terra: con un piccolo alito la piuma prende il volo ancora e non si ferma mai… Non a caso nel Vangelo S.Paolo scrive che dopo il SI e il NO tutto il resto viene da Satana” . Diamo valore con il nostro comportamento alle nostre preghiere, ai nostri sacrifici, ai nostri digiuni. Amiamo veramente con cuore sincero e puro e guardiamo con occhi diversi i nostri cari, anche se fino a ieri abbiamo avuto contraddizioni e screzi. Sentiamoci compartecipi e offriamo il nostro dispiacere al Signore e alla Madonna per le umiliazioni che hanno ricevuto da sempre con la parola e dissentiamo silenziosamente al male che essa ha provocato. Che tristezza per Maria Santissima sentire uno che dice “vai a fare del male a quella persona”.. Potremmo consolarla ed amarla veramente nel nostro nulla e con i nostri limiti, per tutte le sofferenze che accetta per amore nostro, se il nostro cuore parlasse in questo modo silenzioso davanti a Lei: “O Madre cara, che dispiacere, che tristezza che ho nel cuore sapere che ti dimostrano tanto male quei figli che tu ami incondizionatamente, quei figli che tu vuoi salvare”. Se uscissero parole di grazie, di amicizia, non di dissenso,di contestazione….. Che bello vivere davanti ad una persona che ti sostiene e ti ringrazia in continuazione, che ti fa capire che quello che fai gli da gioia! Che sofferenza stare vicino ad uno che contesta tutto! Che differenza di vita: dalla massima gioia alla massima disperazione e tutto viene dalla stessa persona. Il male nasce dalla parola, quella parola che potrebbe capovolgere tutto e trasformarsi in bene. Dovremmo impegnarci di più dove c’è divisione, dove ci sono situazioni impressionanti, dando un giusto peso alle cose negative, diventando prudenti nel parlare e vivendo l’esperienza del silenzio. Imitiamo Maria SS. che aveva una intelligenza così fine da capire dove c’era l’inghippo del male e da mettere in pratica ciò che poteva eliminarlo senza creare contrasti e divisioni: il silenzio. Meditiamo sul perché la Madonna desidera sul monte Misma un movimento denominato “i figli del Silenzio”. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
L’origine di tutto il male: la parola
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Noi non sappiamo come si dovrebbe servire il Signore, perché continuiamo a fare ciò che non dobbiamo fare e non facciamo quello che dovremmo fare. Ma sappiamo cosa è bene e cosa è male? Secondo la nostra logica è sufficiente resistere al peccato per essere autentici, per sentirci “a posto” . In realtà il peccato e gli scandali (che ci coinvolgono personalmente perché ne dovremo pagare le conseguenze), rappresentano il male solo parzialmente, in quanto non creano disordine, sofferenza e disperazione in altre persone. Che cosa ha creato più danno e più sofferenza agli occhi di Dio, facendo perdere la fede nell’uomo, il peccato (che deve essere tolto) o la parola? Il peccato non crea danno all’immagine della fede, dal momento che è personale, mentre alla fede, alla parola di Dio, alla Chiesa ha creato più danno la nostra parola, che ha commentato, giudicato, creato categorie o livelli. Dall’unica legge che Dio ha dato all’uomo, la parola ha dato origine a tutte le religioni e le sette, alle grandi divisioni e agli scismi contro la Chiesa. Ciò che doveva esaltare e lodare il Signore, lo ha umiliato nel modo più atroce, trasformandosi in un male infinito. Ecco perché nel Vangelo Gesù ha detto Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo! ”. Facciamo un esame di coscienza totale. Che cosa crea più danno all’immagine della Chiesa agli occhi di chi è ateo, ciò che entra dentro di noi o ciò che esce da noi? Prima di fare il digiuno del cibo facciamo quello della parola. Mangiamo pure a sazietà, ma dalla nostra bocca non esca più una parola cattiva. Cosa si potrebbe evitare tacendo… La parola e il nostro modo di pensare hanno creato tante divisioni e sofferenze: se il male fosse solo dentro di noi e non lo realizzassimo con la parola si fermerebbe tutto lì. Tutte le guerre, i delitti, i massacri che si sono consumati in ogni epoca sono avvenuti a causa della parola collegata al pensiero di persone che avevano dentro di tanto male. Prendiamo ad esempio la “strage degli innocenti”: se re Erode che aveva in animo quell’orribile delitto, non l’avrebbe realizzato con la parola, sarebbe rimasto dentro di lui. E’ triste pensare al male che si è realizzato con la nostra parola anche se non abbiamo versato sangue ”. Misuriamo e facciamo attenzione ad ogni parola che esce dalla nostra bocca, chiediamoci se è diseducativa… se crea danno agli altri… o se crea armonia...Quante volte sappiamo di aver ferito con la parola per ripicca o vendetta un familiare, un collega di lavoro, un vicino, un nostro amico? Le sentenze, le calunnie e i pettegolezzi che escono dalla nostra bocca, non ci procurano alcun merito davanti a Dio; sono come una piuma che non si posa mai a terra: con un piccolo alito la piuma prende il volo ancora e non si ferma mai… Non a caso nel Vangelo S.Paolo scrive che dopo il SI e il NO tutto il resto viene da Satana” . Diamo valore con il nostro comportamento alle nostre preghiere, ai nostri sacrifici, ai nostri digiuni. Amiamo veramente con cuore sincero e puro e guardiamo con occhi diversi i nostri cari, anche se fino a ieri abbiamo avuto contraddizioni e screzi. Sentiamoci compartecipi e offriamo il nostro dispiacere al Signore e alla Madonna per le umiliazioni che hanno ricevuto da sempre con la parola e dissentiamo silenziosamente al male che essa ha provocato. Che tristezza per Maria Santissima sentire uno che dice “vai a fare del male a quella persona”.. Potremmo consolarla ed amarla veramente nel nostro nulla e con i nostri limiti, per tutte le sofferenze che accetta per amore nostro, se il nostro cuore parlasse in questo modo silenzioso davanti a Lei: “O Madre cara, che dispiacere, che tristezza che ho nel cuore sapere che ti dimostrano tanto male quei figli che tu ami incondizionatamente, quei figli che tu vuoi salvare”. Se uscissero parole di grazie, di amicizia, non di dissenso,di contestazione….. Che bello vivere davanti ad una persona che ti sostiene e ti ringrazia in continuazione, che ti fa capire che quello che fai gli da gioia! Che sofferenza stare vicino ad uno che contesta tutto! Che differenza di vita: dalla massima gioia alla massima disperazione e tutto viene dalla stessa persona. Il male nasce dalla parola, quella parola che potrebbe capovolgere tutto e trasformarsi in bene. Dovremmo impegnarci di più dove c’è divisione, dove ci sono situazioni impressionanti, dando un giusto peso alle cose negative, diventando prudenti nel parlare e vivendo l’esperienza del silenzio. Imitiamo Maria SS. che aveva una intelligenza così fine da capire dove c’era l’inghippo del male e da mettere in pratica ciò che poteva eliminarlo senza creare contrasti e divisioni: il silenzio. Meditiamo sul perché la Madonna desidera sul monte Misma un movimento denominato “i figli del Silenzio”.

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I suggerimenti di Maria santissima sul monte Misma

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