© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Siamo
tutti
prodighi
di
buone
proposte
ma
dove
sono
i
fatti
concreti
se
manca
l’amore
fra
di
noi?
Il
cristiano
dice
che
non
è
facile
fare
quello
che
il
Signore
chiede
perché
non
ama,
giudica
e
critica,
è
permaloso
e
arrogante.
Tanti
dicono
che
per
amare
bisogna
pregare,
allora
significa
che
non
abbiamo
l’amore
nel
cuore
e
in
un
modo
miracoloso
difficilmente
ci
sarà
dato.
Se
preghiamo
per
amare
non
possiamo
aggiungere
altre
intenzioni
e
non
sarà
sufficiente
una
vita
per
raggiungere
quel
traguardo.
Se
preghiamo
per
perdonare
vuol
dire
che
abbiamo
la
rabbia
nel
cuore.
Non
possiamo
dire
una
preghiera
e
pensare
che
tutto
il
resto
lo
faccia
la
Madonna.
Senza
l’amore
non
raggiungiamo
niente.
Se
preghiamo
per
non
giudicare
vuol
dire
che
siamo
già
collegati
con
il
demonio,
perché
quando
giudichiamo
e
critichiamo
il
nostro
cuore
appartiene
al
diavolo.
Alcuni
addirittura
pensano
che
se
non
dicono
catene
di
preghiere
non
ottengono
le
grazie.
Queste
eresie
non
vengono
dal
Vangelo.
Abbiamo
il
delirio
di
onnipotenza
quando
pensiamo
di
salvare
il
mondo
senza
avere
le
caratteristiche
principali
che
non
rientrano
nel
“pregate,
pregate,
pregate
”.
Quello
che
dobbiamo
fare
il
Signore
ce
l’ha
già
detto,
se
non
siamo
in
grado
di
farlo
siamo
ipocriti,
abitudinari
e
rituali
come
i
farisei.
Perché
come
cristiani
non
siamo
in
grado
di
dimostrare
nulla?
È
come
se
l’Eucarestia
fosse
inutile.
Eppure
amare
e
perdonare
non
ci
costerebbe
niente.
Non
è
vero
che
non
bisogna
pregare.
La
preghiera
ha
un
grande
valore,
come
una
bomba,
a
meno
che
gli
togliamo
l’elemento
principale
cioè
la
polvere
da
sparo.
Così
avviene
nelle
nostre
preghiere
quando
togliamo
le
caratteristiche
principali
che
il
Signore
ci
chiede
nella sua legge.
I REQUISITI DEL BUON CRISTIANO
Se
uno
deve
coprire
una
carica
importante
nella
vita
sociale
deve
avere
certe
caratteristiche,
un
diploma,
una
laurea.
Noi
cristiani
che
patentino
abbiamo
per
parlare
in
nome
di
Dio
liberamente?
Il
Signore
ci
dice
di
amare
e
noi
diciamo
che
è
difficile,
ci
dice
di
perdonare
ma
se
non
preghiamo
non
riusciamo,
ci
dice
di
non
giudicare
e
noi
lo
facciamo.
Non
abbiamo
nessuna
caratteristica
idonea
per
parlare
in
nome
di
Dio
e
quando
lo
facciamo
in
modo
improprio
infrangiamo
il
secondo
comandamento.
Dobbiamo
ritornare
a
Dio
con
tutta
l’anima,
con
tutto
cuore
e
con
tutta
la
mente.
“
Prega
molto
figlio
mio
perché
l’invidia
e
la
gelosia
che
c’è
tra
un
gruppo
e
l’altro
mi
fa
molto
soffrire”
ebbe
a
dire
Maria
Santissima
a
Roberto.
Significa
che
questa
è
una
realtà
mascherata
da
rispetto
umano.
Lasciamo
perdere
il
fatto
che
andiamo
in
chiesa
e
preghiamo,
perché
nessuno
di
noi
diventerà
santo
per
questi
motivi.
Giudicare
è
dire
male
cioè
maledire,
ce
lo
dice
san
Giacomo:
“
Non
sparlate
gli
uni
degli
altri,
fratelli.
Chi
sparla
del
fratello
o
giudica
il
fratello,
parla
contro
la
legge
e
giudica
la
legge.
E
se
tu
giudichi
la
legge
non
sei
più
uno
che
osserva
la
legge,
ma
uno
che
la
giudica.
Ora,
uno
solo
è
legislatore
e
giudice,
Colui
che
può
salvare
e
rovinare;
ma
chi
sei
tu
che
ti
fai
giudice
del
tuo
prossimo?”.
Come
si
fa
a
parlar
male
del
Papa?
Chi
di
noi
ha
l’intelligenza
per
farlo?
Chi
giudica
l’azione
dello
Spirito
Santo
è
inescusabile
e
non
difende
la
verità.
Disorientare
le
persone
è
un
peccato
mortale
,
non
associamoci
neanche
ideologicamente
a
questi
demoni
dichiarati,
perché
“
quel
cieco
porterà
nel
fosso
un
altro
cieco
la
pagherà
duramente”
.
Se
abbiamo
Dio
nel
cuore
parliamo
con
amore,
gioia,
pace,
pazienza,
benevolenza,
bontà,
fedeltà,
mitezza,
dominio
di
sé.
Diciamo
che
il
diavolo
sta
ovunque
e
invece
l’abbiamo
dentro
di
noi!
Il
demonio
ci
fa
andare
a
messa,
pregare
e
digiunare,
ma
non
ci
fa
amare
che
principalmente
significa
non
giudicare
e
non
criticare.
Prima
di
proporci
dobbiamo
fare
un
esame
di
coscienza,
se
manchiamo
di
questi
requisiti:
amare,
non
criticare,
non
giudicare
e
abbandonarsi
totalmente
a
Dio,
quale
patentino
abbiamo
per
parlare
in
nome
di
Dio?
Abbiamo
frequentato
il
corso che lui ci ha dato sul Vangelo?
AI PELLEGRINAGGI COME AL LUNA PARK
Vogliamo
tutti
la
vita
comoda
senza
la
fatica,
vogliamo
la
resurrezione
ma
non
la
Passione
del
venerdì
santo.
“
Tu
prega
che
poi
ci
pensa
il
Signore”,
se
la
pensiamo
così
cosa
andiamo
a
messa
a
fare?
Si
va
ai
pellegrinaggi
con
delle
esplosioni
di
gioia
invece
di
vedere
dignità,
sofferenza,
silenzio,
condivisione.
Dove
sta
scritto
che
ai
pellegrinaggi
dobbiamo
vedere
esplosioni
di
gioia
come
al
Luna
Park?
Andiamo
in
cerca
di
manifestazioni
folcloristiche
o
a
renderci
conto
della
realtà
cristiana
che
stiamo
vivendo?
Come
fa
la
Madonna
a
mandarci
quell’enfasi
del
cuore
quando
vede
tutte
le
sofferenze
del
mondo?
Siamo
pronti
a
seguire
le
tante
favole
del
mondo
che
ci
fanno
stare
meglio
e
ci
illudono.
Bernadette
e
i
tre
pastorelli
non
si
comportavano
con
quell’enfasi
che
vediamo
oggi
nei
veggenti
come
fossero
Superman.
È
quella
la
fede
che
vogliamo?
Allora
andiamo
avanti
così,
ma
un
giorno
capiremo
in
quale trappola infernale siamo caduti.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono