Siamo tutti prodighi di buone proposte ma dove sono i fatti concreti se manca l’amore fra di noi? Il cristiano dice che non è facile fare quello che il Signore chiede perché non ama, giudica e critica, è permaloso e arrogante. Tanti dicono che per amare bisogna pregare, allora significa che non abbiamo l’amore nel cuore e in un modo miracoloso difficilmente ci sarà dato. Se preghiamo per amare non possiamo aggiungere altre intenzioni e non sarà sufficiente una vita per raggiungere quel traguardo. Se preghiamo per perdonare vuol dire che abbiamo la rabbia nel cuore. Non possiamo dire una preghiera e pensare che tutto il resto lo faccia la Madonna. Senza l’amore non raggiungiamo niente. Se preghiamo per non giudicare vuol dire che siamo già collegati con il demonio, perché quando giudichiamo e critichiamo il nostro cuore appartiene al diavolo. Alcuni addirittura pensano che se non dicono catene di preghiere non ottengono le grazie. Queste eresie non vengono dal Vangelo. Abbiamo il delirio di onnipotenza quando pensiamo di salvare il mondo senza avere le caratteristiche principali che non rientrano nel “pregate, pregate, pregate ”. Quello che dobbiamo fare il Signore ce l’ha già detto, se non siamo in grado di farlo siamo ipocriti, abitudinari e rituali come i farisei. Perché come cristiani non siamo in grado di dimostrare nulla? È come se l’Eucarestia fosse inutile. Eppure amare e perdonare non ci costerebbe niente. Non è vero che non bisogna pregare. La preghiera ha un grande valore, come una bomba, a meno che gli togliamo l’elemento principale cioè la polvere da sparo. Così avviene nelle nostre preghiere quando togliamo le caratteristiche principali che il Signore ci chiede nella sua legge. I REQUISITI DEL BUON CRISTIANO Se uno deve coprire una carica importante nella vita sociale deve avere certe caratteristiche, un diploma, una laurea. Noi cristiani che patentino abbiamo per parlare in nome di Dio liberamente? Il Signore ci dice di amare e noi diciamo che è difficile, ci dice di perdonare ma se non preghiamo non riusciamo, ci dice di non giudicare e noi lo facciamo. Non abbiamo nessuna caratteristica idonea per parlare in nome di Dio e quando lo facciamo in modo improprio infrangiamo il secondo comandamento. Dobbiamo ritornare a Dio con tutta l’anima, con tutto cuore e con tutta la mente. Prega molto figlio mio perché l’invidia e la gelosia che c’è tra un gruppo e l’altro mi fa molto soffrire” ebbe a dire Maria Santissima a Roberto. Significa che questa è una realtà mascherata da rispetto umano. Lasciamo perdere il fatto che andiamo in chiesa e preghiamo, perché nessuno di noi diventerà santo per questi motivi. Giudicare è dire male cioè maledire, ce lo dice san Giacomo: Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?”. Come si fa a parlar male del Papa? Chi di noi ha l’intelligenza per farlo? Chi giudica l’azione dello Spirito Santo è inescusabile e non difende la verità. Disorientare le persone è un peccato mortale , non associamoci neanche ideologicamente a questi demoni dichiarati, perché quel cieco porterà nel fosso un altro cieco la pagherà duramente” . Se abbiamo Dio nel cuore parliamo con amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Diciamo che il diavolo sta ovunque e invece l’abbiamo dentro di noi! Il demonio ci fa andare a messa, pregare e digiunare, ma non ci fa amare che principalmente significa non giudicare e non criticare. Prima di proporci dobbiamo fare un esame di coscienza, se manchiamo di questi requisiti: amare, non criticare, non giudicare e abbandonarsi totalmente a Dio, quale patentino abbiamo per parlare in nome di Dio? Abbiamo frequentato il corso che lui ci ha dato sul Vangelo? AI PELLEGRINAGGI COME AL LUNA PARK Vogliamo tutti la vita comoda senza la fatica, vogliamo la resurrezione ma non la Passione del venerdì santo. Tu prega che poi ci pensa il Signore”, se la pensiamo così cosa andiamo a messa a fare? Si va ai pellegrinaggi con delle esplosioni di gioia invece di vedere dignità, sofferenza, silenzio, condivisione. Dove sta scritto che ai pellegrinaggi dobbiamo vedere esplosioni di gioia come al Luna Park? Andiamo in cerca di manifestazioni folcloristiche o a renderci conto della realtà cristiana che stiamo vivendo? Come fa la Madonna a mandarci quell’enfasi del cuore quando vede tutte le sofferenze del mondo? Siamo pronti a seguire le tante favole del mondo che ci fanno stare meglio e ci illudono. Bernadette e i tre pastorelli non si comportavano con quell’enfasi che vediamo oggi nei veggenti come fossero Superman. È quella la fede che vogliamo? Allora andiamo avanti così, ma un giorno capiremo in quale trappola infernale siamo caduti. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Non si prega per amare
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Siamo tutti prodighi di buone proposte ma dove sono i fatti concreti se manca l’amore fra di noi? Il cristiano dice che non è facile fare quello che il Signore chiede perché non ama, giudica e critica, è permaloso e arrogante. Tanti dicono che per amare bisogna pregare, allora significa che non abbiamo l’amore nel cuore e in un modo miracoloso difficilmente ci sarà dato. Se preghiamo per amare non possiamo aggiungere altre intenzioni e non sarà sufficiente una vita per raggiungere quel traguardo. Se preghiamo per perdonare vuol dire che abbiamo la rabbia nel cuore. Non possiamo dire una preghiera e pensare che tutto il resto lo faccia la Madonna. Senza l’amore non raggiungiamo niente. Se preghiamo per non giudicare vuol dire che siamo già collegati con il demonio, perché quando giudichiamo e critichiamo il nostro cuore appartiene al diavolo. Alcuni addirittura pensano che se non dicono catene di preghiere non ottengono le grazie. Queste eresie non vengono dal Vangelo. Abbiamo il delirio di onnipotenza quando pensiamo di salvare il mondo senza avere le caratteristiche principali che non rientrano nel “pregate, pregate, pregate ”. Quello che dobbiamo fare il Signore ce l’ha già detto, se non siamo in grado di farlo siamo ipocriti, abitudinari e rituali come i farisei. Perché come cristiani non siamo in grado di dimostrare nulla? È come se l’Eucarestia fosse inutile. Eppure amare e perdonare non ci costerebbe niente. Non è vero che non bisogna pregare. La preghiera ha un grande valore, come una bomba, a meno che gli togliamo l’elemento principale cioè la polvere da sparo. Così avviene nelle nostre preghiere quando togliamo le caratteristiche principali che il Signore ci chiede nella sua legge. I REQUISITI DEL BUON CRISTIANO Se uno deve coprire una carica importante nella vita sociale deve avere certe caratteristiche, un diploma, una laurea. Noi cristiani che patentino abbiamo per parlare in nome di Dio liberamente? Il Signore ci dice di amare e noi diciamo che è difficile, ci dice di perdonare ma se non preghiamo non riusciamo, ci dice di non giudicare e noi lo facciamo. Non abbiamo nessuna caratteristica idonea per parlare in nome di Dio e quando lo facciamo in modo improprio infrangiamo il secondo comandamento. Dobbiamo ritornare a Dio con tutta l’anima, con tutto cuore e con tutta la mente. Prega molto figlio mio perché l’invidia e la gelosia che c’è tra un gruppo e l’altro mi fa molto soffrire” ebbe a dire Maria Santissima a Roberto. Significa che questa è una realtà mascherata da rispetto umano. Lasciamo perdere il fatto che andiamo in chiesa e preghiamo, perché nessuno di noi diventerà santo per questi motivi. Giudicare è dire male cioè maledire, ce lo dice san Giacomo: Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?”. Come si fa a parlar male del Papa? Chi di noi ha l’intelligenza per farlo? Chi giudica l’azione dello Spirito Santo è inescusabile e non difende la verità. Disorientare le persone è un peccato mortale , non associamoci neanche ideologicamente a questi demoni dichiarati, perché quel cieco porterà nel fosso un altro cieco la pagherà duramente” . Se abbiamo Dio nel cuore parliamo con amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Diciamo che il diavolo sta ovunque e invece l’abbiamo dentro di noi! Il demonio ci fa andare a messa, pregare e digiunare, ma non ci fa amare che principalmente significa non giudicare e non criticare. Prima di proporci dobbiamo fare un esame di coscienza, se manchiamo di questi requisiti: amare, non criticare, non giudicare e abbandonarsi totalmente a Dio, quale patentino abbiamo per parlare in nome di Dio? Abbiamo frequentato il corso che lui ci ha dato sul Vangelo? AI PELLEGRINAGGI COME AL LUNA PARK Vogliamo tutti la vita comoda senza la fatica, vogliamo la resurrezione ma non la Passione del venerdì santo. Tu prega che poi ci pensa il Signore”, se la pensiamo così cosa andiamo a messa a fare? Si va ai pellegrinaggi con delle esplosioni di gioia invece di vedere dignità, sofferenza, silenzio, condivisione. Dove sta scritto che ai pellegrinaggi dobbiamo vedere esplosioni di gioia come al Luna Park? Andiamo in cerca di manifestazioni folcloristiche o a renderci conto della realtà cristiana che stiamo vivendo? Come fa la Madonna a mandarci quell’enfasi del cuore quando vede tutte le sofferenze del mondo? Siamo pronti a seguire le tante favole del mondo che ci fanno stare meglio e ci illudono. Bernadette e i tre pastorelli non si comportavano con quell’enfasi che vediamo oggi nei veggenti come fossero Superman. È quella la fede che vogliamo? Allora andiamo avanti così, ma un giorno capiremo in quale trappola infernale siamo caduti.

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