Dobbiamo dispiacerci di essere in quell'epoca e in quella generazione che sta disperdendo il privilegio spirituale che ha avuto l'Italia, la nazione scelta dal Signore. I nostri padri e i nostri nonni che non avevano la possibilità di avere un contatto immediato con altri popoli e altre culture, non si rendevano conto di quale beneficio avevano, perché mai avevano provato l'esperienza che altre Nazioni provavano nel disordine e nella sofferenza. Anche in epoca di crisi esistenziale, in Italia non sono mai mancati quei valori che portavano onestà, condivisione, serenità e pace, perché sul nostro Paese c’era la benedizione di Dio. Le vocazioni lo testimoniano. Non erano frutto di un plagio o di una necessità corporea come tanti dicono (perché avevano fame...), ma di una benedizione, di un privilegio e di un prestigio che nessun'altra nazione aveva. Un Paese così piccolo poteva garantire sacerdoti in tutto il mondo! E sacerdoti si diventa per volontà di Dio, per una sua vera chiamata: diversamente si sopporterebbero tanti anni di sacrifici e rinunce... Cerchiamo di conoscere fino in fondo la verità e poi liberamente comportiamoci secondo coscienza. Noi abbiamo perso quella protezione del Signore, perché abbiamo profanato una nazione e un luogo benedetto con le nostre leggi, le nostre abitudini e i nostri peccati. Riconosciamo di aver sbagliato, anche inconsapevolmente, ma da oggi in poi chiediamo al Signore che ci permetta di difendere le garanzie di protezione che ha voluto dare a questa nazione, perché l'Italia è anche nostra! E come un tempo il Signore si era scelto Israele e Gerusalemme, così poi ha scelto l'Italia e Roma per porre la sua dimora terrena, la sua benedizione e la sua grazia. È un luogo talmente prediletto da Dio, che dovremmo entrare in Italia in “punta di piedi”… Siamo un popolo scelto, prescelto, privilegiato, “straprivilegiato”… dove i nostri padri hanno conosciuto la bontà del vivere in santa armonia, anche senza il benessere di questi ultimi tempi. In Italia si vivevano i veri valori della vita, del lavoro, del sudore della terra; si gustavano le meraviglie del raccolto del proprio lavoro e quando si ritrovavano in casa erano le persone più ricche, perché avevano la gioia e la benedizione nel cuore, cose che noi ci siamo tolti. Gli elettrodomestici hanno sostituito questi valori (adesso parliamo del computer e di tutto quello che ne consegue); negli anni 60 - 70 abbiamo dimostrato che era più importante il frigo e la televisione che difendere i veri valori della vita, e per ottenerli non tutti si sono comportati bene. Hanno profanato la verità di Dio, falsificando i veri ideali, tradendosi l'uno con l'altro, ma ottenendo ciò che volevano. Non che le colpe fossero degli elettrodomestici, perché fanno il loro servizio. Ma negli anni 60-70-80 dov'era finito il Vangelo? E’ stato messo in disparte e forse non trovava collocazione neanche in cantina, perché al primo posto c’era l'elettrodomestico, la televisione, il telefono. Ci siamo lasciati attrarre da queste cose come se fossero la lieta novella che doveva raggiungerci. Ciò che era al servizio dell'uomo non doveva sostituire i veri valori della vita, specialmente in una nazione dove il Signore aveva scelto di mettere il suo vicario. E noi come italiani, per ringraziare, abbiamo contornato tutto questo con il divorzio e l'aborto. Siamo stati bravi, possiamo farcene un vanto… L’ITALIA HA PIU’ COLPA D’ISRAELE Dissociamoci da tutte queste cose, chiediamo al Signore di non scegliere un altro Paese. Come ha fatto con gli ebrei, i quali per non aver riconosciuto il figlio di Dio, hanno vissuto gli ultimi 2.000 anni in condizioni drammatiche. Ma ci rendiamo conto che il Signore ha scelto l'Italia come suo Tempio Santo? Non sarebbe stato più logico se avesse scelto la sua dimora nel luogo dove si è presentato scendendo dal cielo? Eppure nonostante questo beneficio, il sangue versato da Pietro e Paolo per il nostro Paese sta gridando vendetta contro l’arroganza dimostrata dall'italiano al Signore. Dimostriamoci interessati a salvaguardare questo bene, perché se il Signore vedrà che c'è qualche giusto in questo Paese, lo preserverà da futuri castighi. Perchè al contrario di Israele che non era a conoscenza della resurrezione di Gesù nel momento che non l'ha accolto, noi siamo a conoscenza che ha vinto la morte. Dunque avremo una colpa ancora peggiore, un castigo ancora peggiore se continuiamo su questa linea. Fermiamoci finché siamo in tempo. Fermiamoci! Uniamoci nel dissenso alle leggi che ci hanno portato a profanare questo luogo benedetto e ad eliminare le leggi di Dio, che hanno guidato spiritualmente i nostri antecedenti. Se vogliamo andare alla deriva, andiamoci, ma almeno salviamo i nostri figli e i nostri nipoti da un castigo che non si meritano. In virtù della misericordia di Dio possiamo fermare il tempo, consacrarci al Signore e dissentire dallo stile di vita profanatore, che viene consumato ormai con troppa libertà e superficialità. Il Signore ci ha creato per riconoscere e diffondere la sua legge, non per divulgarla in un modo blasfemo ed eretico, non di profanarla come stiamo facendo. Non possiamo rimanere indifferenti per la dissacrazione di questo luogo benedetto dove il Signore ha messo il sigillo della sua presenza. Difendiamo il giglio purissimo che il Signore ha inteso mettere sull’Italia evitando di peccare, perché abbiamo una responsabilità maggiore rispetto ad altri Paesi. Diversamente sarebbe meglio cambiare nazione, ne pagheremmo meno le conseguenze. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Le scelte che hanno profanato l’Italia
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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Dobbiamo dispiacerci di essere in quell'epoca e in quella generazione che sta disperdendo il privilegio spirituale che ha avuto l'Italia, la nazione scelta dal Signore. I nostri padri e i nostri nonni che non avevano la possibilità di avere un contatto immediato con altri popoli e altre culture, non si rendevano conto di quale beneficio avevano, perché mai avevano provato l'esperienza che altre Nazioni provavano nel disordine e nella sofferenza. Anche in epoca di crisi esistenziale, in Italia non sono mai mancati quei valori che portavano onestà, condivisione, serenità e pace, perché sul nostro Paese c’era la benedizione di Dio. Le vocazioni lo testimoniano. Non erano frutto di un plagio o di una necessità corporea come tanti dicono (perché avevano fame...), ma di una benedizione, di un privilegio e di un prestigio che nessun'altra nazione aveva. Un Paese così piccolo poteva garantire sacerdoti in tutto il mondo! E sacerdoti si diventa per volontà di Dio, per una sua vera chiamata: diversamente si sopporterebbero tanti anni di sacrifici e rinunce... Cerchiamo di conoscere fino in fondo la verità e poi liberamente comportiamoci secondo coscienza. Noi abbiamo perso quella protezione del Signore, perché abbiamo profanato una nazione e un luogo benedetto con le nostre leggi, le nostre abitudini e i nostri peccati. Riconosciamo di aver sbagliato, anche inconsapevolmente, ma da oggi in poi chiediamo al Signore che ci permetta di difendere le garanzie di protezione che ha voluto dare a questa nazione, perché l'Italia è anche nostra! E come un tempo il Signore si era scelto Israele e Gerusalemme, così poi ha scelto l'Italia e Roma per porre la sua dimora terrena, la sua benedizione e la sua grazia. È un luogo talmente prediletto da Dio, che dovremmo entrare in Italia in “punta di piedi”… Siamo un popolo scelto, prescelto, privilegiato, “straprivilegiato”… dove i nostri padri hanno conosciuto la bontà del vivere in santa armonia, anche senza il benessere di questi ultimi tempi. In Italia si vivevano i veri valori della vita, del lavoro, del sudore della terra; si gustavano le meraviglie del raccolto del proprio lavoro e quando si ritrovavano in casa erano le persone più ricche, perché avevano la gioia e la benedizione nel cuore, cose che noi ci siamo tolti. Gli elettrodomestici hanno sostituito questi valori (adesso parliamo del computer e di tutto quello che ne consegue); negli anni 60 - 70 abbiamo dimostrato che era più importante il frigo e la televisione che difendere i veri valori della vita, e per ottenerli non tutti si sono comportati bene. Hanno profanato la verità di Dio, falsificando i veri ideali, tradendosi l'uno con l'altro, ma ottenendo ciò che volevano. Non che le colpe fossero degli elettrodomestici, perché fanno il loro servizio. Ma negli anni 60-70-80 dov'era finito il Vangelo? E’ stato messo in disparte e forse non trovava collocazione neanche in cantina, perché al primo posto c’era l'elettrodomestico, la televisione, il telefono. Ci siamo lasciati attrarre da queste cose come se fossero la lieta novella che doveva raggiungerci. Ciò che era al servizio dell'uomo non doveva sostituire i veri valori della vita, specialmente in una nazione dove il Signore aveva scelto di mettere il suo vicario. E noi come italiani, per ringraziare, abbiamo contornato tutto questo con il divorzio e l'aborto. Siamo stati bravi, possiamo farcene un vanto… L’ITALIA HA PIU’ COLPA D’ISRAELE Dissociamoci da tutte queste cose, chiediamo al Signore di non scegliere un altro Paese. Come ha fatto con gli ebrei, i quali per non aver riconosciuto il figlio di Dio, hanno vissuto gli ultimi 2.000 anni in condizioni drammatiche. Ma ci rendiamo conto che il Signore ha scelto l'Italia come suo Tempio Santo? Non sarebbe stato più logico se avesse scelto la sua dimora nel luogo dove si è presentato scendendo dal cielo? Eppure nonostante questo beneficio, il sangue versato da Pietro e Paolo per il nostro Paese sta gridando vendetta contro l’arroganza dimostrata dall'italiano al Signore. Dimostriamoci interessati a salvaguardare questo bene, perché se il Signore vedrà che c'è qualche giusto in questo Paese, lo preserverà da futuri castighi. Perchè al contrario di Israele che non era a conoscenza della resurrezione di Gesù nel momento che non l'ha accolto, noi siamo a conoscenza che ha vinto la morte. Dunque avremo una colpa ancora peggiore, un castigo ancora peggiore se continuiamo su questa linea. Fermiamoci finché siamo in tempo. Fermiamoci! Uniamoci nel dissenso alle leggi che ci hanno portato a profanare questo luogo benedetto e ad eliminare le leggi di Dio, che hanno guidato spiritualmente i nostri antecedenti. Se vogliamo andare alla deriva, andiamoci, ma almeno salviamo i nostri figli e i nostri nipoti da un castigo che non si meritano. In virtù della misericordia di Dio possiamo fermare il tempo, consacrarci al Signore e dissentire dallo stile di vita profanatore, che viene consumato ormai con troppa libertà e superficialità. Il Signore ci ha creato per riconoscere e diffondere la sua legge, non per divulgarla in un modo blasfemo ed eretico, non di profanarla come stiamo facendo. Non possiamo rimanere indifferenti per la dissacrazione di questo luogo benedetto dove il Signore ha messo il sigillo della sua presenza. Difendiamo il giglio purissimo che il Signore ha inteso mettere sull’Italia evitando di peccare, perché abbiamo una responsabilità maggiore rispetto ad altri Paesi. Diversamente sarebbe meglio cambiare nazione, ne pagheremmo meno le conseguenze.

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