La
parola
di
Dio
nell’uomo
ha
la
funzione
dell’aria
e
dei
polmoni,
mentre
l’eucarestia
del
cuore
che
è
il
centro
dell’umanità.
Ricevere
Cristo
è
come
rendere
le
nostre
vene
piene
di
un
sangue
purissimo
che
ci
dà
una
vitalità
spirituale
indescrivibile,
dove
non
esiste
parola
che
ci
può
offendere,
né
azione
che
ci
può
distruggere.
Quando
facciamo
entrare
la
parola
di
Dio
in
noi
è
come
respirare
l’aria
purissima
di
montagna,
con
i
polmoni
che
si
gonfiano
nella
massima
capacità
e
ci
fanno
sentire
invincibili
contro
le
torture
del
mondo.
È
attuale
la
seconda
lettera
di
san
Pietro:
“Ci
saranno
in
mezzo
a
voi
falsi
maestri
che
introdurranno
eresie
perniciose,
rinnegando
il
Signore
che
li
ha
riscattati
e
attirandosi
una
pronta
rovina.
Molti
seguiranno
le
loro
dissolutezze
e
per
colpa
loro
la
via
della
verità
sarà
coperta
di
insulti”.
La
fede
aumenta
quando
si
osservano
i
comandamenti,
non
quando
si
predica
il
“rituale”.
Perché
oggi
la
gente
segue
quelli
che
garantiscono
il
miracolo
ed
enfatizzano?
Senza
quella
“dose”
quotidiana
vanno
subito
in
crisi,
mentre
l
a
parola
del
Signore
ci
dà
forza
anche
quando
non
ne
abbiamo
più.
Se
aumentiamo
il
grado
d’amore
aumentiamo
la
grazia
di
Dio
in
noi,
perché
Dio
è
concretezza.
Che
bello
salire
anche
sui
carboni
ardenti
ma
difendere
la
giustizia,
la
carità,
la
lealtà!
Sei peggio di un bambino capriccioso, la vuoi sempre vinta tu…
Quando
conosceremo
il
reale
equilibrio
tra
materia
e
spirito
potremo
capire
tutto
il
potenziale
che
Dio
aveva
pensato
per
noi
e
che
in
pochissimi
casi
è
emerso
nella
giusta
misura.
Chi
non
riesce
a
metterlo
in
pratica
è
perché
ha
voluto
vivere
una
vita
fuori
dalla
sua
dote
naturale,
pensando
solo
a
raggiungere
la
sufficienza.
Per
scoprire
questi
talenti
dobbiamo
metterci
alla
prova,
con
incoscienza
e
senza
troppi
ragionamenti.
Come
possiamo
dire
“
non
ci
indurre
in
tentazione”
se
abbiamo
ancora
il
proposito
di
peccare?
È
inutile
confessarci.
Non
diamo
la
colpa
a
chi
ci
provoca
se
abbiamo
la
mente
rivolta
al
peccato,
nessuno
ci
obbliga
a
peccare.
Così
nella
maldicenza
e
nella
falsità,
se
ci
facciamo
trascinare
dai
discorsi
vuol
dire
che
siamo
in
difetto,
è
sempre
la
nostra
psiche
che
innesca
il
meccanismo.
Con
Dio
nel
cuore
niente
ci
induce
in
tentazione
e
nessuna
cosa
seducente
può
far
cambiare
il
nostro
equilibrio.
Sappiamo
che
potere
hanno
i
nostri
organi
sessuali,
hanno
rovinato
tanti
uomini
di
chiesa
e
tante
generazioni.
Non
dobbiamo
scandalizzarci,
affrontare
l’argomento
ci
rafforza
spiritualmente
e
ci
aiuta
a
vincere
la
tentazione.
È
mai
possibile
che
la
nostra
condanna
viene
da
lì?
Il
Signore
non
può
averci
dato
un
elemento
fisico
che
è
più
forte
di
noi.
Però
dobbiamo
essere
corretti.
Non
dobbiamo
fare
quello
che
vogliamo
quando
il
nostro
coniuge
non
ci
vede,
altrimenti
creiamo
una
dipendenza
dalla
quale
difficilmente
ne
usciremo.
Ci
vale
la
pena?
Questo
peccato
sull’anima
fa
svanire
tante
buone
azioni.
Chi
resiste
quando
è
nel
momento
più
“infuocato”,
fa
prendere
grande
vigore
alla
sua
fede.
Se
usati
con
molta
purezza
questi
due
elementi
ci
fanno
fare
un
salto
di
qualità
e
ci
danno
una
gioia
unica.
Educhiamoci
al
loro
buon
uso
affinché
i
due
corpi
diventino un’anima sola.
È IMPRESSIONANTE
Milioni
e
milioni
di
santi
intercedono
per
noi,
pregano
per
noi
e
ci
mandano
un’infinità
di
bene
diminuendo
la
gravità
delle
nostre
azioni,
eppure
il
nostro
comportamento
negativo
supera
ogni
immaginazione.
Ciascuno
di
noi
riceve
una
grande
protezione
da
una
miriade
di
angeli
e
di
corpi
celesti,
ma
noi
superiamo
questo
bene
con
il
male
e
la
sofferenza
che
creiamo
su
questa
terra.
La
creatura
più
bella
di
Dio
è
quella
che
più
lo
ha
deluso.
Tutto
proviene
dal
peccato,
per
esso
facciamo
scorrere
fiumi
di
sangue
e
viviamo
in
continua
agitazione
tra
alterchi
e
litigi.
Il
primo
peccato
è
stato
commesso
da
Eva
per
una
disobbedienza,
se
non
discuteva
con
il
serpente
non
sarebbe
accaduto.
Dobbiamo
avere
questa
determinazione
nell’osservare
i
comandamenti
e
non
trascurare
le
piccole
trasgressioni.
Prima
di
tutto
evitare
di
criticare
il
fratello,
di
scandalizzarci
degli
altri
e
di
vedere
soltanto
negatività.
Tanti
dicono
che
non
è
facile
mettere
in
pratica
la
parola
di
Dio,
eppure
Gesù
nel
deserto,
da
vero
uomo,
ci
ha
insegnato
che
è
possibile.
Non
ci
chiede
di
più
di
quello
che
possiamo
fare,
sostenere
il
contrario
è
come
offendere
il
Signore.
Perché
odiamo
chi
ci
fa
soffrire?
Quelli
che
ci
fanno
tribolare
su
questa
terra,
ci
garantiscano
la
gioia
nell’altra
dimensione.
Ci
fanno
il
regalo
più
bello,
ci
ottengono
il
perdono
dei
peccati
e
il
paradiso
se
noi
li
accettiamo,
mentre
l’amico
non
ci
dà
alcun
premio
per
l’eternità.
Come
possiamo
dire
che
si
ottiene
tutto
con
le
preghiere?
Colui
che
riceve
l’ingiustizia,
se
è
veramente
figlio
di
Dio,
si
dispiace
per
chi
gli
fa
del
male
perché
sa
che
è
la
causa
della
sua
dannazione.
E
si
chiede
quale
sofferenza
nell’anima
può
aver
indotto
quella
persona
a
non
comportarsi
correttamente
e
a
perdere
l’equilibrio.
Perché
vorremmo
vederle
subito
condannate?
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