Non è tutto da buttare quello che abbiamo fatto fino ad oggi, però dobbiamo deciderci se diventare operai qualificati o rimanere apprendisti, poiché nelle nostre mani potrebbe rimanere un pugno di mosche che volano via appena le apriamo. Perché facciamo di tutto tranne che fare il salto di qualità? Entriamo nella dimensione più reale, quella che ci compete, non quella "imbambolata" che ognuno di noi ricerca per vantaggi personali, ma che non porta a nessun risultato. A noi sta a cuore la verità, la fede come fondamento insostituibile della nostra formazione o l'immagine? L'immagine condiziona l'uomo, purtroppo, più di quello che pensiamo. I cristiani frequentano luoghi dove sono attratti dalla devozione verso un santo o la Madonna e solo si sentono lievitare, pieni di energia, ma quando tornano a casa si spengono, diventano confusi, commettono un errore dietro l'altro e hanno bisogno ancora di quell'esperienza per sentirsi vivi. Se avessimo fede, quell'entusiasmo dovremmo sentirlo a casa nostra e sul posto di lavoro, invece siamo solamente condizionati psicologicamente. E’ una pressione mentale pericolosissima perché ci porta a mettere al primo posto ciò che non deve essere messo al primo posto. Nel libro del Deuteronomio Dio ci ha detto di non appoggiare la nostra fede su un'immagine: "Non avere altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, di ciò che è quaggiù sulla terra, di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti". L'immagine è trascinante per la psiche dell'uomo, che si sente spiritualmente acceso solo perché si trova in un luogo, magari neanche approvato dalla Chiesa e davanti a persone che nemmeno conosce. sembriamo disponibili a sostenere l'amore universale e a casa nostra cambiamo radicalmente stato d'animo, non amiamo più coloro che magari qualcosa di buono hanno fatto per noi. Confermiamo la fede o stiamo dicendo che non abbiamo fede? La devozione verso un santo o un luogo mariano non ci deve trasformare in dottor Jekyll e Mister Hyde, perché il Signore ci chiede l’equilibrio. Senza rendercene conto ci siamo scelti il nostro rappresentante come fanno i tifosi sportivi con il loro idolo e lo difendiamo perché vogliamo che trionfi. Così non siamo uniti in un'unica fede. I santi e la Madonna vogliono portarci a Dio, perché anche loro provengono da Dio. Non dobbiamo cambiare paese se nella nostra chiesa non abbiamo quell'immagine o quel tipo di messa: è una mancanza di fede, un modo di rifiutare Dio, che è al di sopra di tutte le immagini. Dimostriamo di amarlo solo quando lo mettiamo al primo posto nel nostro cuore, mentre siamo anticristiani quando mettiamo l’emozione davanti a tutto. Se fossimo veri cristiani la gioia principale la troveremmo nella chiesa più misera, nel posto più semplice e visitare un luogo benedetto con lo spirito giusto diventerebbe un premio. Che confusione! Siamo condizionati ed estasiati dalle strutture che troviamo nei pellegrinaggi e non dal Dio creatore che è più presente fuori di casa nostra. E se l'immagine di Dio o del Santo fosse il volto del nostro peggior nemico? In quei luoghi ci sono anche le musiche di sottofondo che hanno una valenza sulla psiche umana e la intontisce; la stessa cosa avviene in certe funzioni che durano ore. Ma con la musica non si incantano anche i serpenti? Dobbiamo formare la nostra fede sulle emozioni, quando la Madonna e Gesù ci chiedono il silenzio? E’ tutto un fattore mentale, se mettessimo le stesse cose in casa nostra, vivremmo le stesse emozioni. La fede autentica non ha bisogno di questi marchingegni, ma ci porta al di sopra delle emozioni terrene e ci garantisce la gioia in ogni posto dove andiamo, anche nel peggiore dove si muore per la cattiveria dell'uomo. Il vero conflitto mondiale non è quello che sentiamo alle porte, é nel nostro cuore; da sono partite tutte le guerre, dall'avidità, dalla falsità, dalla sete di potere. Facciamo pure le preghiere e i digiuni, ma per la pace del nostro cuore, perché quando la troverà, anche il mondo intero la otterrà. A cosa serve chiedere al Signore di fermare un conflitto, quando poi andiamo avanti con il nostro orgoglio? Vogliamo che la Madonna metta ancora un'altra pezza sopra un nostro errore, per continuare a vivere come abbiamo sempre vissuto? E’ inutile leggere il Vangelo quando poi, invece di fare un’introspezione personale, andiamo a criticare nostro fratello e a erigere un muro con chi vive in casa nostra. Cosa se ne fa il Signore di noi se ci dice che amando eliminiamo tutti i conflitti? Difendiamo il nostro coniuge davanti agli altri, ma nell’intimità non lo amiamo, non gli diciamo mai “ti voglio bene”. Pensiamo anche alla Madonna, alla vera Madonna, perché se ne parla in tanti modi, ma può darsi che invece... Chi ha orecchi intenda. Di queste due letture, quale merita più riconoscimento, ringraziamento e gioia. 1° lettura: messaggio di Medjugorie (25 aprile 2013) "Cari figli! Pregate, pregate, soltanto pregate affinché il vostro cuore si apra alla fede come il fiore si apre ai raggi caldi del sole. Questo è il tempo di grazia che Dio vi da attraverso la mia presenza e voi siete lontani dal mio cuore. Perciò vi invito alla conversione personale ed alla preghiera in famiglia. La Sacra scrittura sia sempre l’esortazione per voi. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." 2° lettura: Salmo 136 (135) grande litania di ringraziamento all’amore di Dio Alleluia. Lodate il Signore perché è buono: perché eterna è la sua misericordia. Lodate il Dio degli dei: perché eterna è la sua misericordia. Lodate il Signore dei signori: perché eterna è la sua misericordia. Egli solo ha compiuto meraviglie: perché eterna è la sua misericordia. Ha creato i cieli con sapienza: perché eterna è la sua misericordia. Ha stabilito la terra sulle acque: perché eterna è la sua misericordia. Ha fatto i grandi luminari: perché eterna è la sua misericordia. Il sole per regolare il giorno: perché eterna è la sua misericordia; La luna e le stelle per regolare la notte: perché eterna è la sua misericordia. Percosse l’Egitto nei suoi primogeniti: perché eterna è la sua misericordia. Da loro liberò Israele: perché eterna è la sua misericordia; Con mano potente e braccio teso: perché eterna è la sua misericordia. Divise il mar Rosso in due parti: perché eterna è la sua misericordia. In mezzo fece passare Israele: perché eterna è la sua misericordia. Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: perché eterna è la sua misericordia. Guidò il suo popolo nel deserto: perché eterna è la sua misericordia. Percosse grandi sovrani: perché eterna è la sua misericordia. Uccise re potenti: perché eterna è la sua misericordia. Seon, re degli Amorrei: perché eterna è la sua misericordia. Og, re di Basan: perché eterna è la sua misericordia. Diede in eredità il loro paese: perché eterna è la sua misericordia; In eredità a Israele suo servo: perché eterna è la sua misericordia. Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: perché eterna è la sua misericordia; Ci ha liberati dai nostri nemici: perché eterna è la sua misericordia. Egli dá il cibo ad ogni vivente: perché eterna è la sua misericordia. Lodate il Dio del cielo: perché eterna è la sua misericordia Non c'è bisogno di commenti, non possiamo mettere le due letture sullo stesso livello. Quante persone si emozionano davanti a questi messaggi e si dimenticano le basi fondamentali della propria fede? Quante persone vanno nei luoghi benedetti e non sanno nemmeno il Credo, gli atti di fede, speranza e carità, le preghiere di indulgenze? Il salmo, la parola di Dio che dovrebbe farci sciogliere come neve al sole, non ci fa nessun effetto, è come leggere il biglietto della spesa. Ma dove siamo andati a finire? Perché non ci esaltiamo davanti a ciò che ha realizzato il Signore nel salmo 136? Mettiamo al primo posto la devozione, l'immagine e desideriamo sapere cosa ha detto la Madonna; siamo sicuri che sia la via giusta? Prima di tutto Maria Santissima viene a dire che non siamo corretti nel modo di vivere e noi ci entusiasmiamo? Dobbiamo fare un passo indietro e dare meno spazio alle nostre fantasie. L'esperienza di Roberto non è gratificante, come non lo è stata per altri miseri strumenti del Signore: hanno trovato solamente critiche dal popolino, perché non concordavano con il loro stile di vita. Siamo sicuri che dentro di noi abbiamo l'immagine giusta di Maria Santissima? Dov’è l'amore e la carità? La Madonna non viene ad emozionarci e a dare importanza al suo messaggio, ma ci offre la sua scuola di vita, quella della semplicità e della naturalezza (non sappiamo più neanche ridere, se non “da arrabbiati”). Non serviamoci del suo nome immacolato e purissimo per metterla in evidenza: lei si è nascosta per dare risalto al suo Signore e per servirlo meglio di tutti gli altri. Se capiamo questo discorso la prima ad essere contenta sarà proprio la Madonna, perché la priorità è Dio, la sua preghiera e le sue rivelazioni. Per servire il Signore bisogna essere molto lucidi, scaltri e al 100% delle proprie facoltà, perché la sua parola è così forte e incisiva che non ha bisogno di moine, di musiche e di immaginazione. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Non ti farai idolo nè immagine
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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Non è tutto da buttare quello che abbiamo fatto fino ad oggi, però dobbiamo deciderci se diventare operai qualificati o rimanere apprendisti, poiché nelle nostre mani potrebbe rimanere un pugno di mosche che volano via appena le apriamo. Perché facciamo di tutto tranne che fare il salto di qualità? Entriamo nella dimensione più reale, quella che ci compete, non quella "imbambolata" che ognuno di noi ricerca per vantaggi personali, ma che non porta a nessun risultato. A noi sta a cuore la verità, la fede come fondamento insostituibile della nostra formazione o l'immagine? L'immagine condiziona l'uomo, purtroppo, più di quello che pensiamo. I cristiani frequentano luoghi dove sono attratti dalla devozione verso un santo o la Madonna e solo si sentono lievitare, pieni di energia, ma quando tornano a casa si spengono, diventano confusi, commettono un errore dietro l'altro e hanno bisogno ancora di quell'esperienza per sentirsi vivi. Se avessimo fede, quell'entusiasmo dovremmo sentirlo a casa nostra e sul posto di lavoro, invece siamo solamente condizionati psicologicamente. E’ una pressione mentale pericolosissima perché ci porta a mettere al primo posto ciò che non deve essere messo al primo posto. Nel libro del Deuteronomio Dio ci ha detto di non appoggiare la nostra fede su un'immagine: "Non avere altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, di ciò che è quaggiù sulla terra, di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti". L'immagine è trascinante per la psiche dell'uomo, che si sente spiritualmente acceso solo perché si trova in un luogo, magari neanche approvato dalla Chiesa e davanti a persone che nemmeno conosce. sembriamo disponibili a sostenere l'amore universale e a casa nostra cambiamo radicalmente stato d'animo, non amiamo più coloro che magari qualcosa di buono hanno fatto per noi. Confermiamo la fede o stiamo dicendo che non abbiamo fede? La devozione verso un santo o un luogo mariano non ci deve trasformare in dottor Jekyll e Mister Hyde, perché il Signore ci chiede l’equilibrio. Senza rendercene conto ci siamo scelti il nostro rappresentante come fanno i tifosi sportivi con il loro idolo e lo difendiamo perché vogliamo che trionfi. Così non siamo uniti in un'unica fede. I santi e la Madonna vogliono portarci a Dio, perché anche loro provengono da Dio. Non dobbiamo cambiare paese se nella nostra chiesa non abbiamo quell'immagine o quel tipo di messa: è una mancanza di fede, un modo di rifiutare Dio, che è al di sopra di tutte le immagini. Dimostriamo di amarlo solo quando lo mettiamo al primo posto nel nostro cuore, mentre siamo anticristiani quando mettiamo l’emozione davanti a tutto. Se fossimo veri cristiani la gioia principale la troveremmo nella chiesa più misera, nel posto più semplice e visitare un luogo benedetto con lo spirito giusto diventerebbe un premio. Che confusione! Siamo condizionati ed estasiati dalle strutture che troviamo nei pellegrinaggi e non dal Dio creatore che è più presente fuori di casa nostra. E se l'immagine di Dio o del Santo fosse il volto del nostro peggior nemico? In quei luoghi ci sono anche le musiche di sottofondo che hanno una valenza sulla psiche umana e la intontisce; la stessa cosa avviene in certe funzioni che durano ore. Ma con la musica non si incantano anche i serpenti? Dobbiamo formare la nostra fede sulle emozioni, quando la Madonna e Gesù ci chiedono il silenzio? E’ tutto un fattore mentale, se mettessimo le stesse cose in casa nostra, vivremmo le stesse emozioni. La fede autentica non ha bisogno di questi marchingegni, ma ci porta al di sopra delle emozioni terrene e ci garantisce la gioia in ogni posto dove andiamo, anche nel peggiore dove si muore per la cattiveria dell'uomo. Il vero conflitto mondiale non è quello che sentiamo alle porte, é nel nostro cuore; da sono partite tutte le guerre, dall'avidità, dalla falsità, dalla sete di potere. Facciamo pure le preghiere e i digiuni, ma per la pace del nostro cuore, perché quando la troverà, anche il mondo intero la otterrà. A cosa serve chiedere al Signore di fermare un conflitto, quando poi andiamo avanti con il nostro orgoglio? Vogliamo che la Madonna metta ancora un'altra pezza sopra un nostro errore, per continuare a vivere come abbiamo sempre vissuto? E’ inutile leggere il Vangelo quando poi, invece di fare un’introspezione personale, andiamo a criticare nostro fratello e a erigere un muro con chi vive in casa nostra. Cosa se ne fa il Signore di noi se ci dice che amando eliminiamo tutti i conflitti? Difendiamo il nostro coniuge davanti agli altri, ma nell’intimità non lo amiamo, non gli diciamo mai “ti voglio bene”. Pensiamo anche alla Madonna, alla vera Madonna, perché se ne parla in tanti modi, ma può darsi che invece... Chi ha orecchi intenda. Di queste due letture, quale merita più riconoscimento, ringraziamento e gioia. 1° lettura: messaggio di Medjugorie (25 aprile 2013) "Cari figli! Pregate, pregate, soltanto pregate affinché il vostro cuore si apra alla fede come il fiore si apre ai raggi caldi del sole. Questo è il tempo di grazia che Dio vi da attraverso la mia presenza e voi siete lontani dal mio cuore. Perciò vi invito alla conversione personale ed alla preghiera in famiglia. La Sacra scrittura sia sempre l’esortazione per voi. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." 2° lettura: Salmo 136 (135) grande litania di ringraziamento all’amore di Dio Alleluia. Lodate il Signore perché è buono: perché eterna è la sua misericordia. Lodate il Dio degli dei: perché eterna è la sua misericordia. Lodate il Signore dei signori: perché eterna è la sua misericordia. Egli solo ha compiuto meraviglie: perché eterna è la sua misericordia. Ha creato i cieli con sapienza: perché eterna è la sua misericordia. Ha stabilito la terra sulle acque: perché eterna è la sua misericordia. Ha fatto i grandi luminari: perché eterna è la sua misericordia. Il sole per regolare il giorno: perché eterna è la sua misericordia; La luna e le stelle per regolare la notte: perché eterna è la sua misericordia. Percosse l’Egitto nei suoi primogeniti: perché eterna è la sua misericordia. Da loro liberò Israele: perché eterna è la sua misericordia; Con mano potente e braccio teso: perché eterna è la sua misericordia. Divise il mar Rosso in due parti: perché eterna è la sua misericordia. In mezzo fece passare Israele: perché eterna è la sua misericordia. Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: perché eterna è la sua misericordia. Guidò il suo popolo nel deserto: perché eterna è la sua misericordia. Percosse grandi sovrani: perché eterna è la sua misericordia. Uccise re potenti: perché eterna è la sua misericordia. Seon, re degli Amorrei: perché eterna è la sua misericordia. Og, re di Basan: perché eterna è la sua misericordia. Diede in eredità il loro paese: perché eterna è la sua misericordia; In eredità a Israele suo servo: perché eterna è la sua misericordia. Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: perché eterna è la sua misericordia; Ci ha liberati dai nostri nemici: perché eterna è la sua misericordia. Egli dá il cibo ad ogni vivente: perché eterna è la sua misericordia. Lodate il Dio del cielo: perché eterna è la sua misericordia Non c'è bisogno di commenti, non possiamo mettere le due letture sullo stesso livello. Quante persone si emozionano davanti a questi messaggi e si dimenticano le basi fondamentali della propria fede? Quante persone vanno nei luoghi benedetti e non sanno nemmeno il Credo, gli atti di fede, speranza e carità, le preghiere di indulgenze? Il salmo, la parola di Dio che dovrebbe farci sciogliere come neve al sole, non ci fa nessun effetto, è come leggere il biglietto della spesa. Ma dove siamo andati a finire? Perché non ci esaltiamo davanti a ciò che ha realizzato il Signore nel salmo 136? Mettiamo al primo posto la devozione, l'immagine e desideriamo sapere cosa ha detto la Madonna; siamo sicuri che sia la via giusta? Prima di tutto Maria Santissima viene a dire che non siamo corretti nel modo di vivere e noi ci entusiasmiamo? Dobbiamo fare un passo indietro e dare meno spazio alle nostre fantasie. L'esperienza di Roberto non è gratificante, come non lo è stata per altri miseri strumenti del Signore: hanno trovato solamente critiche dal popolino, perché non concordavano con il loro stile di vita. Siamo sicuri che dentro di noi abbiamo l'immagine giusta di Maria Santissima? Dov’è l'amore e la carità? La Madonna non viene ad emozionarci e a dare importanza al suo messaggio, ma ci offre la sua scuola di vita, quella della semplicità e della naturalezza (non sappiamo più neanche ridere, se non “da arrabbiati”). Non serviamoci del suo nome immacolato e purissimo per metterla in evidenza: lei si è nascosta per dare risalto al suo Signore e per servirlo meglio di tutti gli altri. Se capiamo questo discorso la prima ad essere contenta sarà proprio la Madonna, perché la priorità è Dio, la sua preghiera e le sue rivelazioni. Per servire il Signore bisogna essere molto lucidi, scaltri e al 100% delle proprie facoltà, perché la sua parola è così forte e incisiva che non ha bisogno di moine, di musiche e di immaginazione.

Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul

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