© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Ci
ritroviamo
per
pregare
ma
non
per
cercare
di
rispettare
la
parola
di
Dio.
C’è
una
grande
confusione,
i
consacrati,
i
veggenti
e
noi
cristiani
parliamo
un
linguaggio
diverso.
Dov’è
l’amore
e
il
linguaggio
di
Gesù?
Il
premio
della
vita
eterna
ci
sarà
dato
se
dimostreremo
di
essere
giusti,
non
se
abbiamo
ascoltato
messe
e
catechesi.
Non
è
che
siamo
un
po’
fannulloni?
A
chi
interessa
solo
la
preghiera
viene
meno
ai
propri
doveri
familiari.
Dire
il
Rosario
non
significa
che
amiamo
Maria,
è
un
gesto
d’amore
che
fa
lei
a
noi
perché
la
preghiera
ci
fa
stare
bene.
La
carità
espia
molti
peccati,
l’amore
ci
fa
essere
solidali
e
dovrebbe
eliminare
ogni
sofferenza
e
contestazione.
Lucifero
era
l’angelo
luminoso
più
vicino
a
Dio
che
conosce
bene
la
verità.
Il
suo
obiettivo
è
trascinarci
sottoterra
per
vendicarsi
di
colui
che
invece
vuole
innalzarci
sopra
i
cieli.
È
impossibile
per
noi
capire
come
è
nato
il
mondo,
possiamo
però
rispettare
la
parola
di
Dio.
Porgiamo
l’altra
guancia?
Diamo
il
mantello
a
chi
ci
chiede
la
tunica?
Amiamo
i
nostri
nemici
o
li
odiamo?
È
il
nostro
cuore
che
deve
cambiare.
Quelli
che
sono
stati
trucidati
tifano
per
il
proprio
aguzzino
perché
grazie
a
lui
hanno
guadagnato
la
vita
eterna.
Chi
ha
Dio
nel
cuore
perdona
il
proprio
persecutore
in
un
modo
semplice
come
facevano
i
primi
cristiani.
“
Guai
a
coloro
che
condanneranno
Caino
”,
al
Padre
dispiace
un
figlio
che
ha
davanti
una
sorte
terribile
e
a
noi
dovrebbe
dispiacere
vedere
una
persona
nella
dannazione.
La
pace
del
mondo
verrà
non
per
le
nostre
preghiere
ma
se
Dio
vedrà
un
uomo
giusto
su
questa
terra,
come
ai
tempi
di
Abramo
e
Lot.
È
diverso
il
concetto.
Il
vero
cristiano
ha
sempre
dato
fastidio
e
noi
sosteniamo
di
più
il
comportamento
dei
cristiani
non
autentici.
I
l
vero
peccato
è
non
aver
ubbidito
a
Dio,
cioè
non
aver
fatto
la
sua
volontà.
Non
è
peccato
non
recitare
il
Rosario
o
ricevere
la
comunione
sulle
mani,
perché
andiamo
a
dire
il
contrario?
Sono
più
pure
le
mani
o
lingua
che
ha
appena
gettato
veleno
sul
prossimo?
É
peggio
la
nostra
noncuranza
della
parola
di
Dio
rispetto
a
una
bestemmia
magari
detta
per
ignoranza.
È
peccato
rivelare
ciò
che
è
falso,
dobbiamo
rivelare
ciò
che
è
vero
e
giusto.
Critichiamo
e
giudichiamo
ciò
che
non
conosciamo
e
magari
lo
attribuiamo
alla
Madonna.
Così
si
discredita
la
parola
di
Dio.
Non
è
peccato
non
fare
digiuno.
Perché
diciamo
il
contrario?
Davanti
a
Dio
il
peccatore
che
resiste
a
un
male
peggiore
è
visto
meglio
di
colui
che
compie
meno
bene
di
quello
che
potrebbe
compiere.
Se
uno
ha
avuto
“l’effusione
dello
spirito”
e
non
parla
con
i
frutti
dello
Spirito,
ha
ricevuto
l’effusione
dello
spirito
del
male.
Non
è
amore
desiderare
che
una
persona
cambi
come
vogliamo
noi,
ma
è
superbia
e
arroganza.
Sono
questi
i
peccati
che
non pensiamo di commettere.
“Alla Societate” canto francescano
Onne
giorno
v'affannate,
combattete,
faticate,
per
denaro
accumulare
e
benessere
affermare;
e
la
notte
non
dormite
per
pensare
all'indomane,
come
meglio
poter
fare
lo
denaro
moltiplicare.
E
voi
più
non
conoscete
lo
profumo
delli
fiori,
le
canzoni
degl'uccelli,
la
letizia
dei
ruscelli,
la
lucezza
delle
stelle,
l'occhi
vivi
dei
bambini,
che
vorrebbero
sanare
le
storture
dello
mondo.
E
così
continuate
senza
sosta
a
duellare,
trascinando
vostri
figli,
vostre
orme
a
ricalcare,
pe'
l'orgoglio
de
vedere
vostro
stemma
per
petuare,
v'encensate,
ve
gloriate,
poi
vien
l'ora
de
morire.
Ma
non
v'è
ricchezza
al
mondo
che
corrompa
sorella
morte,
è
arrivata
vostra
e
morite
e
non
sapete
che
per
tanto
in
alto
andare
molto
in
basso
bisogna
stare,
e
per
tanto
possedere,
niente al mondo bisogna avere.
CHE PROFITTO ABBIAMO DATO A DIO?
Che
ne
sappiamo
dei
motivi
per
cui
una
persona
si
comporta
in
maniera
diversa
da
noi?
Perché
continuiamo
ad
essere
scontenti?
Pensiamo
che
tutto
quello
che
decidiamo
sia
giusto
solo
perché
nessuno
ci
chiude
la
porta
della
chiesa?
Quale
profitto
diamo
a
Dio
con
il
nostro
comportamento?
In
noi
c’è
la
verve
critica
non
quella
di
essere
gli
apostoli
della
lieta
novella,
che
annunciano
e
vivono
la
pace.
Siamo
come
i
dipendenti
che
non
fanno
gli
interessi
del
datore
di
lavoro,
vogliamo
avere
la
paga
senza
lavorare,
i
diritti
e
non
i
doveri.
Ma
questo
è
contrario
alla
legge
di
Dio.
Siamo
stati
positivi
o
negativi
con
le
altre
persone?
Per
merito
nostro
chi
ha
migliorato
la
sua
condotta
a
partire
dalla
nostra
famiglia?
Abbiamo
prodotto
la
nostra
logica
non
la
parola
di
Dio
,
così
abbiamo
distrutto
invece
di
costruire.
Gli
evangelisti
hanno
fatto
fatica
a
scrivere
il
Vangelo
dopo
la
morte
di
Gesù,
lo
hanno
raccontato
in
modo
diverso
ma
senza
variare
il
contenuto.
Come
cristiani
dobbiamo
smetterla
di
modificare
la
parola
di
Dio,
siamo
sempre
in
cerca
di
cose
sensazionali,
di
messaggi
e
di
miracoli,
quando
non
sappiamo
vivere
il
naturale,
il
semplice.
Quando
vogliamo
imporre
qualcosa
agli
altri
vogliamo
convincere
noi
stessi.
Se
non
facciamo
fruttare
la
parola
di
Dio
quale
premio
pensiamo
di
ricevere
nel
giorno
del
giudizio?
A
cosa
serve
tenere
la
corona
del
rosario
in
tasca
quando
ormai
siamo
arrivati
al
lumicino?
È
attraverso
le
prove
dure
che
noi
miglioriamo
perché
il
Signore
“tutti
quelli
che
ama li rimprovera e li castiga”.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono