Un deserto sul Misma
Nel
momento
della
grande
depravazione
di
Sodoma
e
Gomorra,
il
Signore
non
ha
detto
che
qualcuno
doveva
espiare
quelle
colpe,
ma
voleva
trovare
poche
persone
giuste.
Perché
pensiamo
di
dover
cambiare
la
vita
dei
tempi?
Dio
li
conosce,
non
ha
bisogno
delle
nostre
proposte
per
espiare
i
mali
del
mondo,
di
novene
o
digiuni.
Sulla
Bibbia
non
è
scritto
così.
Il
Signore
desidera
e
accetta
ben
poca
cosa
per
intervenire,
ma
noi
facciamo
di
tutto
tranne
che
essere
giusti.
Certo,
possiamo
sostenere
i
nostri
sacrifici
e
le
nostre
rinunce,
ma
senza
l'amore
nel
cuore
come
possiamo
essere
giusti?
Non
c'è
un
riscontro
effettivo
del
nostro
impegno
perché
la
fede
non
aumenta,
basta
una
piccola
prova
e
già
siamo
sconfitti,
isolati,
distrutti.
La
vera
fede
ci
fa
accettare
di
essere
calati
nei
carboni
ardenti.
Nessuno
ha
potuto
rivelare
che
cosa
è
accaduto
quel
giorno
a
Sodoma
e
Gomorra,
ma
ci
immaginiamo
il
volto
di
quelle
persone
piene
di
terrore,
magari
consapevoli
all'ultimo
istante
dei
propri
errori?
Ci
hanno
trasmesso
la
loro
disperazione
per
ammonirci.
Anche
noi
abbiamo
avuto
un
momento
di
pentimento
dei
nostri
errori
e
se
qualcuno
ci
avesse
accolto,
saremmo
stati
molto
felici.
Perché
condannare
quelli
che
sbagliano?
Amiamoli,
il
Signore
si
manifesterà
come
solo
Lui
può
fare.
Noi
non
conosciamo
il
contesto
di
cui
facciamo
parte
e
vogliamo
racchiudere
tutto
in
un
rituale
come
facevano
i
farisei.
Ma
che
valore
ha
la
messa
se
ci
andiamo
da
nemici
dei
nostri
fratelli?
Perché
vogliamo
cambiare
il
senso
di
ciò
che
è
scritto
sulla
Bibbia,
rimanendo
fermi
sulle
nostre
posizioni
e
accusandoci
a
vicenda?
Possiamo
avere
commesso
degli
sbagli,
ma
se
abbiamo
il
coraggio
di
affrontarci
e
di
scusarci,
il
Signore
potrebbe
essere
più
contento
di
noi.
Non
sentiamoci
giusti
solamente
perché
non
commettiamo
il
peccato
di
nostro
fratello,
senza
l'amore
e
la
carità
siamo
peggio
noi.
La
carità
non
è
compassione,
ma
offrirci
in
espiazione:
chi
di
noi
si
sostituirebbe
a
uno
che
ha
i
problemi
più
grossi
nella
vita?
Ci
condoliamo
con
chi
è
nella
disperazione
più
totale
o
pensiamo
che
il
nostro
momento
sia
frutto
solo
delle
nostre
capacità?
Dovremmo
emozionarci
per
aver
fatto
felici
gli
altri,
chiedendo
in
segreto
una
prova
al
Signore
a
vantaggio
loro.
Al
di
là
delle
nostre
certezze
e
del
nostro
orgoglio,
nulla
ci
appartiene
in
questo
mondo:
pensiamo
alle
generazioni
passate,
quanti
volti
e
quante
denominazioni
hanno
cambiato
le
nostre
proprietà?
Fossero
state
di
chi
ci
ha
preceduto,
a
noi
non
doveva
rimanere
niente.
Eppure
continuiamo
a
sentirci
proprietari
di
ciò
che
non
è
nostro
e
ci
impegniamo
duramente
a
difenderlo.
Lavoriamo
per
tutto
ciò
che
perisce,
ma
non
per
l'anima,
l'unica
proprietà
che
nessuno
ci
potrà
togliere.
Non
diventiamo
schiavi
delle
cose
che
abbiamo,
né
sentiamoci
più
bravi
di
chi
ha
meno
di
noi.
L'obiettivo
principale
della
nostra
vita
è
Dio,
non
il
nostro
“io”.
Manchiamo
d'amore
perché
siamo
pronti
a
difendere
la
proprietà
denunciando
gli
altri,
ma
non
difendiamo
la
fede
o
le
rivelazioni
profetiche.
Anche
quando
andiamo
in
chiesa
prevale
sempre
l'interesse
personale,
lo
facciamo
per
ottenere
non
per
lodare
o
ringraziare.
In
più
diciamo
agli
altri
di
pregare
per
convenienza.
Il
mondo
in
cui
viviamo
Dio
ce
l'ha
dato
gratuitamente,
non
dobbiamo
impadronirci
delle
cose
con
avidità
e
interesse.
Chi
ci
ha
tolto
i
veri
valori
della
vita?
Siamo
responsabili
di
questo
disastro,
abbiamo
distrutto
ciò
che
di
buono
hanno
lasciato
i
nostri
padri.
Se
l'uomo
fosse
stato
onesto
e
obbediente,
alla
nostra
entrata
in
scena
dopo
millenni
dalla
Creazione
il
mondo
sarebbe
diverso.
Com'è
bello
vivere
nell'amore
e
nella
carità,
onorando
così
la
corona
del
rosario!
La
Madonna
non
aspetta
altro
per
elargire
in
modo
copioso
le
sue
grazie.
Bisogna
essere
puliti
e
giusti
nell'anima
per
ottenerle,
non
basta
recitare
il
rosario
come
tanti
dicono.
Perché
vogliamo
fare
accettare
a
Maria
Santissima
ciò
che
lei
non
chiede?
Non
è
un
insulto
questo?
Se
vogliamo
aiutare
il
prossimo
diciamo
la
verità:
"sii
coraggioso
e
accetta
la
tua
croce,
vedrai
che
il
Signore
ti
aiuterà".
Chiediamo
perdono
per
aver
mancato
nella
carità
e
nell'amore.
Per
essere
giusti
dobbiamo
essere
come
il
Giusto,
severi
con
noi
stessi
e
amorevoli
con
gli
altri,
ma
non
compiacenti
per
amicizia:
"se
non
ti
comporti
in
un
modo
corretto
sappi
che
non
avrai nessun aiuto".
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Giusti come il giusto
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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