Quanti
si
affidano
principalmente
al
Signore
perché
trovano
benessere,
salute,
gioia
e
pace?
Ma
Lui
queste
cose
ce
le
ha
già
date.
Se
non
siamo
stati
capaci
di
gestirle
e
svilupparle
è
perché
ci
siamo
affidati
a
dei
calcoli
scientifici
o
a
dei
fantomatici
rappresentanti
della
parola
del
Signore
che
portano
solo
scompenso
e
disunione.
La
cosa
che
dobbiamo
recuperare
è
l'autenticità
cristiana,
quella
che
Cristo
ha
portato
dal
cielo
e
che
gli
apostoli
hanno
vissuto,
basata
sulla
gioia
e
sull'amore,
sul
perdono
e
sulla
misericordia,
sul
desiderio
di
aiutarci,
di
essere
conformi
e
unanimi
nel
parlare.
Essere
cristiani
non
significa
solo
andare
a
messa
e
incontrarsi
a
pregare.
La
nostra
fede
in
che
misura
va
vissuta?
Siamo
più
l'immagine
di
Gesù
o
quella
dell'uomo
e
della
sua
legge?
Cosa
vogliamo
che
recepiscano
i
nostri
figli
se
al
massimo
dedicano
a
Dio
un'ora
alla
settimana?
I
veri
valori
della
vita
li
abbiamo
distrutti
noi,
è
inutile
lamentarsi.
Che
cristiani
saremmo
se
improvvisamente
Gesù
e
Maria
Santissima
decidessero
di
andare
in
ferie
con
tutte
le
preghiere
devozionali
e
i
riti?
Ci
sentiremmo
orfani
e
abbandonati.
Per
tanti
di
noi
la
preghiera
è
solo
l'Avemaria,
non
il
salmo
o
la
parola
di
Dio.
La
vera
fede
non
è
la
devozione
o
il
santino
e
nemmeno
la
Santa
Messa,
per
troppi
considerata
un
rituale.
La
nostra
cristianità
è
basata
sulla
parola
del
Signore,
sui
Salmi
e
i
Libri
Sapienziali,
sui
Comandamenti
e
sulle
Verità
principali
della
nostra
fede.
Se
il
Siracide
(4°
c.)
ci
dice
di
fare
di
tutto
per
non
farci
maledire,
noi
facciamo
di
tutto
per
farci
benedire!
Non
si
cambiano
le
Verità
rivelate
con
quello
che
proponiamo
noi.
Sparirebbero
tanti
mali
nelle
Nazioni
se
ci
fossero
veri
rappresentanti
della
verità
come
san
Francesco
o
padre
Pio.
Non
è
stata
preservata
da
ogni
castigo
Sodoma
fintanto
che
c'era
la
presenza
di
Lot?
Gli
attacchi
demoniaci
hanno
effetto
su
di
noi
quando
non
siamo
in
grazia
di
Dio,
altrimenti
saremmo
protetti.
Chissà
cosa
avrebbe
voluto
fare
il
male
contro
Maria
Santissima
che
detestava
ed
era
nauseato
dalla
sua
bellezza,
purezza
e
perfezione
dell'umiltà.
Quanti
Santi
hanno
dovuto
subire
soprattutto
la
cattiveria
degli
altri,
perché
il
male,
non
potendo
fare
niente
contro
di
loro,
gli
scagliava
addosso
un'infinità
di
persone.
Ritorniamo
nella
nostra
sede
naturale
dove
il
Signore
ci
ha
messo.
Per
ogni
Ave
Maria
potremmo
salvare
la
vita
di
una
persona,
se
detta
con
cognizione
di
causa
e
non
come
solitamente
facciamo.
Amiamo
le
persone
che
ci
fanno
soffrire,
che
ci
perseguitano,
che
ci
odiano,
che
vorremmo
evitare
e
portare
in
tribunale?
Il
Signore
ci
userà
misericordia
se
saremo
misericordiosi
con
gli
altri
,
ci
perdonerà
se
avremo
perdonato.
Non
sarà
comprensivo
a
prescindere,
avremo
quello
che
offriamo
agli
altri,
è
la
legge
naturale.
Ci
conviene
andare
avanti
così?
La
benedizione
del
Signore
è
fatica
e
sofferenza,
è
dire-bene,
non
è
solo
quella
che
dà
il
prete.
E
se
dietro
quell'aspetto
trasandato
della
persona
che
ci
disturba
ci
fosse
Dio?
Non
penseremo
mica
di
trovarcelo
davanti
con
i
tratti
somatici
di
Gesù,
come
un
prototipo
di
perfezione
umana
che
ci
profuma
la
casa
e
ci
inonda
di
doni!
Cerchiamo
almeno
di
non
rifiutarlo
col
cuore
e
di
non
provare
sdegno
per
come
vive;
dispiaciamoci
della
sua
condizione
personale,
vediamo
con
simpatia
la
persona
antipatica.
Prima
di
profetare
dobbiamo
pensare
a
vivere
la
missione
che
ci
è
stata
affidata,
non
proponiamoci mai in nome di Dio quando il nostro comportamento non è conforme alla sua legge, è una profanazione.
IL LESTOFANTE
Il
furbastro,
quello
che
non
è
a
posto
con
la
coscienza,
sa
cosa
gli
conviene
dire
davanti
al
sacerdote,
mentre
una
persona
che
fa
il
bene
non
ha
bisogno
di
farsi
sostenere
dalla
mentalità
comune.
Il
lestofante
usa
discorsi
convincenti,
ha
già
creato
un
progetto
mentale,
ma
il
buono
che
ha
Dio
nel
cuore
non
ha
bisogno
di
difese,
di
nascondersi,
di
preparare
discorsi,
e
spesso
si
trova
a
dover
accettare
anche
la
parte
peggiore,
sorpreso
dalla
furbizia
del
falso.
Purtroppo
persone
responsabili
di
giudizi,
danno
a
chi
bisognerebbe
togliere
e
tolgono
a
chi
dovrebbero
dare.
Non
si
può
essere
solidali
con
chi
ha
l'amante,
non
si
giustificano
i
tradimenti
dando
la
colpa
al
coniuge.
Uno
ha
l'amante
perché
gli
piace
e
non
può
farne
a
meno.
Come
possiamo
pensare
che
la
Chiesa
approvi
questo
disastro?
Spesso
abbiamo
trascurato
un
familiare
per
raggiungere
i
nostri
obiettivi:
è
da
lì
che
nascono
i
problemi
in
tutte
le
famiglie
del
mondo.
Non
c'è
amore
nel
voler
imporre
la
propria
linea.
Che
bello
tornare
a
casa
e
coccolarsi
tra
marito
e
moglie,
incoraggiarsi
e
amarsi
anche
in
mezzo
alle
difficoltà
della
vita,
rammentarsi
le
cose
gradevoli
che
ci
sono
state
invece
di
rimproverarsi,
umiliarsi e offendersi!
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