Un deserto sul Misma
La
Madonna
ci
porta
dal
cielo
la
verità.
Purtroppo
molti
avvenimenti
soprannaturali
non
sono
veritieri,
ma
vengono
a
confondere
quelli
veri,
nei
luoghi
benedetti,
perché
lì
sovrabbonda
la
grazia.
Il
mondo
è
uscito
da
ogni
misura
e
l'uomo
non
sa
più
raccapezzarsi:
prima
va
da
una
parte,
poi
dall'altra
e
ogni
volta
resta
deluso.
La
via
che
dobbiamo
perseguire
è
quella
della
fede,
l'unico
elemento
che
fa
muovere
il
mondo.
Noi
che
preghiamo,
siamo
più
insicuri
e
fragili
di
chi
non
prega,
abbiamo
bisogno
di
tanti
consigli
per
risolvere
i
nostri
dubbi;
basta
una
piccola
avversità
e
subito
crolliamo.
Dov'è
la
fede?
Tutto
si
muove
intorno
al
baricentro
e
al
pignone
della
fede,
ma
com’è
la
nostra
fede?
Sarà
di
primissima
qualità
quando
avremo
solo
certezze,
quando
anche
nelle
avversità
più
impensabili
e
cruente,
avremo
comunque
la
forza
di
guardare
in
faccia
la
verità
e
di
affrontarla,
qualsiasi
sia
l'esito
o
il
risultato.
Rendiamoci
conto
che
bisogna
fare
le
cose
più
intelligenti
per
testimoniare
la
parola
di
Dio.
La
nostra
fede
non
è
un
fatto
scientifico
da
cui
trarre
delle
conclusioni,
bisogna
abbandonarsi
a
Dio
con
incoscienza.
La
parola
di
Dio
è
un
mistero,
non
possiamo
permetterci
di
usare
la
sua
legge
per
trasmetterla
secondo
la
nostra
miserabile
natura.
Purtroppo
siamo
più
avvezzi
a
rincorrere
“
l'avvenimento
”,
i
fatti
straordinari;
ci
viene
l'istinto
di
andarli
a
vedere
nei
luoghi
benedetti,
ma
ognuno
li
percepisce
in
modo
diverso.
Questo
ci
fa
capire
che
quel
segno
è
avvenuto
solo
nella
psiche,
nell'immaginazione.
Se
uno
vede
il
sole
che
gira,
tutti
dovrebbero
vederlo
girare
come
è
successo
a
Fatima;
l
a
Madonna
non
si
diverte
a
confondere
le
idee!
In
queste
definizioni
c'è
una
mancanza
di
rispetto
verso
di
Lei,
che
concede
molti
meno
segni
di
quello
che
si
dice.
Se
fossimo
stati
davanti
al
miracolo
della
resurrezione
di
Lazzaro,
non
sarebbe
stato
possibile
non
vedere
quel
fatto
e
così
quando
la
Madonna
concede
un
segno
lo
vedono
tutti
i
presenti.
Fidiamoci
solo
del
Vangelo
e
della
Bibbia,
non
delle
rivelazioni
private.
Di
ogni
parola
infondata,
renderemo
conto
al
Signore,
è
scritto
sulla
Bibbia.
O
non
l’abbiamo
capito
o
siamo
poco
intelligenti,
perché
ognuno
di
noi
dice
fiumi
di
parole
e
così
portiamo
delle
note
stonate
che
fanno
“crollare
l'orchestra”.
La
parola
di
Dio
non
cambierà
mai,
perché
vogliamo
modificarla?
Il
nostro
nemico
ci
inebria,
ci
inganna,
ci
manovra
per
farci
allontanare
dalla
verità
e
ci
illude
che
il
nostro
comportamento
sia
giusto
solo
perché
parliamo
di
Dio
e
della
preghiera.
Ricordiamoci
che
il
sentiero
che
porta
all'inferno
è
lastricato
di
buone
intenzioni!
E
oggi
rispetto
a
qualche
generazione
fa,
commettiamo
errori
(peccati)
con
più
facilità,
come
se
fossero
le
cose
più
normali
di
questo
mondo.
Cerchiamo
di
parlare
il
meno
possibile,
perché
meno
parliamo
e
meno
sbagliamo.
Se
chi
ascolta
viene
confuso,
non
ha
alcuna
colpa,
mentre
renderà
conto
chi
ha
parlato.
Cosa
ci
conviene
fare?
Non
è
meglio
diventare
Figli
del
silenzio?
Accettiamo
il
progetto
del
Signore
così
come
ci
viene
dato,
cercando
di
fare
del
nostro
meglio
anche
se
non
ci
sembra
la
cosa
giusta,
verremo
premiati
molto
di
più
di
chi
invece
pensa
di
dover
commentare
e
discutere.
L'unica
strada
che
aumenta
la
nostra
fede
è
l'abbandono
totale
a
Dio.
Ma
chi
di
noi
ha
fiducia
nel
Signore?
Il
cammino
della
vera
fede
è
quello
dei
primi
cristiani,
che
erano
formati
dallo
Spirito
Santo
nelle
catacombe,
nel
silenzio,
senza
maestri.
Noi
invece,
siamo
convinti
che
il
numero
della
nostre
preghiere
ci
dia
la
possibilità
di
intervenire,
di
fare,
di
decidere,
di
approvare
o
di
condannare:
è
un
errore
infernale,
molto
pericoloso
e
ne
renderemo
conto
nel
giorno
del
giudizio.
Per
una
persona
che
si
avvicina
a
conoscere
veramente
Dio,
la
cosa
più
naturale
che
gli
viene
è
di
non
parlarne,
perché
si
sente
indegno
e
misero.
Il
Signore
non
ha
mai
chiesto
di
commentare,
se
mai
ha
detto:
"ascolta
o
popolo mio
".
L’ESEMPIO DA IMITARE
Sappiamo
che
nel
piano
di
Dio
l'unica
eletta
fin
dall'inizio
è
stata
l'Immacolata
Concezione,
la
sola
che
poteva
affermare
qualcosa
più
di
noi.
Ma
non
l’ha
mai
fatto
e
nel
Vangelo
non
troviamo
traccia
delle
sue
parole.
Perché
vogliamo
dimostrare
alla
Madonna
di
essere
superiori
a
Lei?
Il
Signore
ci
chiede
innanzitutto
di
parlare
a
nome
suo
con
le
opere,
con
l'esempio,
noi
invece
vogliamo
convincere
gli
altri
con
le
parole.
Nell'atteggiamento
di
Maria
Santissima
dobbiamo
trovare
la
chiave
del
nostro
comportamento:
ha
lodato
e
onorato
il
Signore
per
tutta
la
vita
nel
silenzio,
senza
paura
e
senza
lamentasi,
nemmeno
quando
ha
visto
suo
Figlio
essere
inchiodato
sulla
croce.
Ma
che
insegnamento
è
rimasto
in
noi?
Perché
facciamo
l'esatto
contrario
e
diciamo
di
essere
mariani?
Se
insegniamo
agli
altri
a
discutere
e
a
chiacchierare
di
Dio,
anche
loro
lo
faranno;
ma
è
cosa
giusta?
La
Madonna
non
è
teatrale,
non
vuole
suggestionarci,
mentre
coloro
che
lo
fanno
vogliono
catturarci
la
psiche.
La
Madre
di
Gesù
è
rispettosa
e
delicata,
viene
quasi
con
soggezione,
tant’è
che
a
Roberto
disse:
"
mi
dispiace
di
essere
venuta
",
perché
sapeva
che
gli
avrebbe
portato
una
vita
difficile.
Se
fossimo
consapevoli
di
com’è
Maria
Santissima,
parleremmo
molto
meno,
non
capovolgeremmo
il
suo
comportamento.
Davanti
a
Dio,
anche
se
avessimo
delle
cose
belle
da
dire,
parleremmo
a
vanvera;
meglio
fare
dei
fioretti,
accettare
ingiustizie
o
dire
una
preghiera.
Chi
parla
molto
non
è
esente
da
colpa,
anche
questo
è
scritto,
e
se
invece di consigliare, confondiamo?
L’ERRORE DA EVITARE
Il
popolo
cristiano
rimane
sempre
allo
stato
iniziale,
fermo
al
punto
di
partenza,
perché
fa
le
stesse
cose
per
tutta
la
vita,
per
abitudine
e
i
risultati
parlano
in
modo
negativo.
Bisogna
capire
che,
come
quando
si
va
a
scuola,
i
concetti
vanno
approfonditi
sempre
più.
Dobbiamo
andare
oltre.
Se
vogliamo
far
crescere
la
fede
dobbiamo
crescere
noi,
fare
il
salto
di
qualità,
entrare
con
incoscienza
in
un
altro
contesto
che
non
è
abituale
nei
cristiani,
come
hanno
dimostrato
i
santi
(i
quali
venivano
criticati
perché
non
facevano
le
cose
comuni).
La
conoscenza
sarà
totale
quando
non
ci
chiederemo
più
il
perché.
La
parola
rivelata
da
Gesù
è
stata
vanificata
dal
demonio,
di
generazione
in
generazione,
facendo
aggiungere
parole
in
più.
Non
sono
state
parole
edificanti,
ma
distruttive
e
il
risultato
lo
dimostra.
Noi
siamo
chiamati
a
ritornare
all'inizio
e
a
dar
valore
a
ciò
che
Gesù
ha
rivelato.
Il
secondo
comandamento
dice
di
non
nominare
il
nome
di
Dio
invano;
noi
invece
testimoniamo
innanzitutto
un
Dio
poco
misericordioso,
perché
difendiamo
la
nostra
fede
con
durezza,
con
condanne
e
accuse
verso
chi
non
si
comporta
bene.
È
un
modo
improprio
di
nominare
il
nome
di
Dio
invano
e
non
ce
ne
rendiamo
conto,
ma
così
non
aumentiamo
la
nostra
fede.
Noi
abbiamo
più
conoscenza
dei
primi
apostoli
e
degli
evangelisti,
perché
loro
non
comprendevano
tante
cose
che
rivelavano,
mentre
noi
si,
ce
le
hanno
spiegate.
Loro
rivelavano
quello
che
lo
Spirito
Santo
gli
suggeriva,
ma
non
era
“farina
del
loro
sacco”
.
Potremmo
dare
valore
ai
sacrifici
di
chi
ci
ha
preceduto,
portare
frutti
e
ottenere
soddisfazioni,
perché
abbiamo
più
base
e
formazione.
Invece
di
raccogliere
questi
risultati,
i
cristiani
li
distruggono,
perché
in
buona
fede,
la
parola
non
è
stata
usata
nel
modo
migliore.
Uno
dei
grandi
errori
che
l'uomo
ignora
è
quello
di
infrangere
il
secondo
comandamento,
perché
tutti
parlano
a
vanvera,
pochi
sono
mirati
e
centrati.
Non
dobbiamo
escludere
Dio
nei
nostri
discorsi,
ma
vogliamo
continuare
a
sostenere
gli
errori
dei
nostri
avi
o
trasmettere
la
verità
senza
bisogno
delle
nostre
parole?
Abbiamo
dato
poca
importanza
al
secondo
comandamento;
chi
ci
dice
che
parliamo
nel
nome
di
Cristo
in
modo
sobrio,
giusto
e
conveniente?
Fintanto
che
non
lo
confermano
le
opere
è
meglio
tacere.
Ecco
dove
sta
l'inghippo.
Il
Signore
non
ha
bisogno
di
essere
difeso
con
accanimento;
in
realtà
trasmettiamo
al
mondo
un
Dio
che
non
è
neanche
paragonabile
a
quello
vero,
pieno
di
bontà
e
di
amore.
Noi
vorremmo
subito
eliminare
coloro
che
non
si
comportano
in
un
certo
modo,
ma
se
il
Signore
ci
avesse
insegnato
questo,
quante
persone
ci
sarebbero
al
mondo?
Ricordiamoci
di
confessare
il
peccato
che
tutti
noi
abbiamo
commesso
di
nominare
il
nome
di
Dio
invano,
altrimenti
non
avremo
la
sua
grazia.
La
nostra
fede
non
ha
bisogno
di
saccenti
ma
di
persone
che
obbediscono
alla
volontà
di
Dio,
che
ascoltano
la
Parola.
Se
il
nostro
carisma
da
diffondere
è
la
parola,
quando
vorremo
tacere,
parleremo,
ma
deve
essere
il
nostro
carisma
che
domina
la
nostra
persona,
non
il
contrario.
Il
mondo
vuole
che
noi
dominiamo
il
nostro
carisma,
che
decidiamo
come
e
quando
parlare,
per
affascinare
le
persone
e
quando
ci
lasciamo
prendere
dalla
foga,
commettiamo
un
errore
dietro
l'altro.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Com'è la nostra fede?
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)