Un deserto sul Misma
Frequentare
il
monte
Misma
porta
a
dei
benefici
superiori
a
quello
che
le
nostre
parole
possono
portare.
Purtroppo,
anche
nei
luoghi
benedetti,
l'uomo
vuole
imporsi
ed
essere
protagonista
attraverso
discorsi
che
non
servono
assolutamente
a
niente,
perché
non
è
nella
condizione
di
concedere
la
benedizione
che
solo
Dio
può
dare.
Il
Signore
vuole
farci
conoscere
il
modo
migliore
di
comportarci,
ma
finché
faremo
l'esatto
contrario
di
quello
che
ci
chiede,
non
potremo
avere
dei
benefici.
Ecco
perché,
nonostante
tutto,
da
trent'anni
a
questa
parte
il
mondo
è
peggiorato.
Nelle
sue
mani
la
Madonna
vorrebbe
mettere
le
nostre
buone
azioni
per
portarle
al
Signore
ed
evitarci
i
pericoli
che
ha
preannunciato,
ma
quelle
mani
rimangono
vuote
perché
dalla
Terra
non
sale
quella
risposta
che
si
attende,
malgrado
le
sue
continue
apparizioni.
In
tanti
gruppi
di
preghiera
è
nata
una
scuola
che
invece
di
portare
alla
conversione
e
all'abbandono
a
Dio,
porta
all'ipocrisia.
Non
ci
rendiamo
conto
che
facciamo
una
scuola
da
farisei,
di
coloro
che
pregavano,
facevano
il
digiuno,
pagavano
la
10ª,
ma
non
avevano
la
bontà
d'animo
e
l’amore
vicendevole.
La
preghiera
di
per
sé
è
bella,
è
santa,
è
sublime,
ma
è
il
nostro
comportamento
che
l’abbruttisce,
quando
siamo
duri
di
cuore
e
diventiamo
giudici
degli
altri.
Non
bisogna
sentirsi
più
bravi
solamente
perché
si
fa
un
gesto
esteriore,
come
ad
esempio
ricevere
la
Comunione
in
ginocchio,
perché
in
questo
modo
non
assecondiamo
le
esigenze
del
Signore.
Invece
di
formarci
alla
verità
di
Dio,
i
gruppi
di
preghiera
formano
ad
essere
anticristiani;
ecco
perché
la
Madonna
ha
suggerito
a
Roberto
che
il
modo
migliore
di
pregare
è
quello
di
non
pregare.
L
a
preghiera
deve
essere
una
lode
e
un
ringraziamento
a
Dio,
non
una
dimostrazione
che
siamo
bravi;
il
Signore
desidera
innanzitutto
che
sappiamo
amare
il
nostro
fratello
e
rispettiamo
le
rivelazioni
che
ci
ha
fatto
da
tanto
tempo.
L'abitudine
dell’uomo
è
diversa,
se
la
maggior
parte
delle
persone
che
pregano
fosse
autentica,
il
mondo
andrebbe
molto
meglio.
Dobbiamo
essere
dei
rivelatori,
non
dei
ripetitori,
perché
tante
persone
suggestionano
le
masse
con
certi
comportamenti,
pensando
di
aver
scoperto
chissà
che
cosa,
quando
invece
non
hanno
scoperto
niente.
Siamo
troppo
abituati
alla
quantità
e
nessuno
ci
richiama
alla
qualità:
i
sepolcri
imbiancati
non
dicono
niente?
Quanto
preghiamo
e
quanto
andiamo
a
messa
è
affar
nostro,
nessuno
deve
saperlo,
ma
la
qualità
viene
da
Dio.
Non
dobbiamo
trovarci
a
dire
tre
rosari
e
poi,
con
rabbia,
criticare
gli
altri;
è
meglio
fare
qualcos'altro.
Se
non
c'è
corrispondenza
con
il
nostro
comportamento,
le
preghiere
ci
fanno
diventare
i
nuovi
farisei.
Dimostriamoci
invece
miti
e
umili
di
cuore.
Il
mondo
sta
andando
male
perché
imperversa
la
qualità
del
fariseo
ed
è
questo
che
fa
soffrire
di
più
la
Madonna,
non
coloro
che
seguono
altre
teorie
o
hanno
rifiutato
deliberatamente
Dio.
Il
gesto
esteriore
è
l'ultimo
dei
comportamenti,
deve
essere
una
condizione
di
concretezza,
da
compiere
quando
si
è
degni.
Il
mezzo
non
deve
giustificare
il
fine
perché,
senza
coerenza,
la
Madonna
non
riesce
ad
ottenere
dal
Signore
quello
che
Lei
potrebbe
ottenere,
nonostante
le
preghiere
che
salgono
dalla
Terra.
L'uomo
stolto
va
in
cerca
solamente
di
cose
gradevoli,
decide
quello
che
è
bene
e
quello
che
non
lo
è,
ma
ignora
quanto
scritto
sulla
Bibbia,
che
la
disobbedienza
irrita
Dio,
anche
davanti
a
sacrifici
e
offerte.
Senza
innescare
meccanismi
contro
la
massa,
ma
con
prudenza
e
astuzia,
cerchiamo
di
dire:
"
E
se
non
fosse
questo
che
il
Signore
ci
chiede"?
Sappiamo
che
coloro
che
soffrono
e
sono
contagiati
da
questo
marasma,
sono
molti
di
più
di
quelli
che
vivono
nella
gioia.
Non
ci
rendiamo
conto
di
quello
che
potremmo
trasmettere,
però
essere
rivelatori
di
una
grande
verità
va
contro
le
abitudini
generali,
non
ci
fa
trovare
le
strade
spianate
o
un'adesione
degli
altri,
ma
solamente
“bastonate”.
E
a
Gesù
è
costata
la
vita.
Senza
bontà
d'animo
siamo
farisei;
qualcuno
ce
lo
deve
dire,
ci
deve
aprire
le
orecchie,
perché
potremmo
anche
avere
delle
sorprese
negative
nel
momento
del
giudizio.
La
preghiera
può
diventare
esplosiva
e
portarci
a
una
netta
differenza
con
chi
non
va
in
chiesa,
altrimenti
banalizziamo
il
sacrificio
di
Gesù
sulla
croce.
A
noi
deve
stare
a
cuore
la
verità:
è
meglio
essere
bravi
a
pregare
o
ad
amare?
Sono
due
cammini
diversi,
ma
se
non
siamo
bravi
ad
amare,
le
nostre
preghiere
perdono
di
forza
e
verità.
Ecco
perché
la
volontà
del
Padre
è
quella
di
amarci
come
Lui
ci
ama.
Una
moltitudine
di
persone
è
brava
a
pregare,
si
comporta
con
trasporto
e
abbandono,
ma
dov’è
il
risultato?
Costa
molto
di
più
amare
e
perdonare,
perché
va
contro
il
nostro
orgoglio.
Siamo
sostenuti
dall’egoismo,
dal
protagonismo,
dal
desiderio
di
dimostrare
quello
che
invece
non
siamo
chiamati
a
dimostrare,
perché
neanche
la
Madonna
ci
ha
trasmesso
che
dobbiamo
essere
bravi
a
pregare
e
i
Vangeli
non
lo
riportano.
Ha
magnificato
il
Signore
con
la
sua
anima,
perché
aveva
così
tanto
amore
nel
suo
cuore
che
qualsiasi
offesa
non
la
coinvolgeva,
scivolava
via
senza
colpo
ferire.
Nel
nostro
cuore
l'amore
supera
tutto
oppure
ci
lamentiamo
delle
ingiustizie?
Se
il
Signore
dovesse
amarci
per
i
nostri
meriti,
quanto
amore
meriteremmo?
Dobbiamo
avere
la
bontà
d'animo
quando
siamo
in
mezzo
ai
lupi,
nella
giungla,
quando
veniamo
attaccati
da
tutte
le
parti
e
stiamo
in
piedi
a
malapena
come
un
“pugile
suonato”.
Invece
per
colpa
dell'egoismo
e
dell'orgoglio
finiamo
per
demolire
quello
che
abbiamo
costruito
con
tanta
fatica.
Allora
è
meglio
non
costruire
niente,
perché
se
il
Signore
non
costruisce
la
casa,
invano
faticano
i
costruttori,
mentre premia i suoi amici nel sonno.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Perchè il mondo è peggiorato?
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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