© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Dio
conosce
tutti
i
linguaggi
e
i
dialetti,
così
anche
la
Madonna
che
è
stata
premiata
per
la
sua
umiltà.
È
un
mistero
come
ci
parlano,
sentiamo
alle
nostre
spalle
una
parola
semplice
ma
non
li
vediamo.
Hanno
parlato
molto
meno
di
noi,
nessuna
parola
hanno
aggiunto
ai
dieci
comandamenti.
In
duemila
anni
quante
ne
abbiamo
aggiunte
noi?
Come
pensiamo
che
abbiano
effetto
sulla
fede?
Impariamo
a
mettere
in
pratica
quello
che
Dio
ha
rivelato,
tutto
il
resto
è
noia.
Abbiamo
mai
ringraziato
il
Signore
con
una
veglia
di
preghiera
per
il
nostro
benessere?
L’uomo
resiste
a
Dio
in
modo
impressionante.
Gli
errori
delle
generazioni
precedenti
non
sono
paragonabili
ai
nostri,
hanno
vissuto
situazioni
drammatiche
e
sbagliavano
anche
per
sopravvivere.
Avevano
il
santo
timore
di
Dio
che
li
aiutava
a
superare
le
prove
difficili,
ma
noi
abbiamo
una
atrocità
mentale
lucida,
calcolata.
A
seguito
del
declino
umano
possiamo
dire
che
il
migliore
di
oggi
è
il
peggiore
di
ieri.
Una
volta
la
gente
povera
creava
chiese
con
tante
opere
d’arte,
oggi
creiamo
chiese
spoglie,
brulle.
Eppure
da
esse
attingiamo
benedizione,
salute,
pace,
aiuto,
energia.
Cosa
ci
impedisce
di
applicare
la
parola
di
Dio
alla
nostra
vita?
Essa
è
fatta
per
i
vivi
non
per
i
morti.
Perché
la
eliminiamo?
Un
virus
impazzito
sta
facendo
sconquassi
e
danni
incalcolabili,
in
fin
dei
conti
non
abbiamo
potere
su
niente,
tranne
che
sulla
nostra
anima.
Ha
colpito
una
piccola
parte,
ma
il
virus
dell’anima
è
totalizzante
,
ha
colpito
tutta
l’umanità.
Siamo
più
preoccupati
per
il
nostro
corpo,
non
ci
interessa
recuperare
ciò
che
dura
in
eterno.
Potevano
esserci
più
decessi,
cosa
facciamo
per
ringraziare
la
nostra
meravigliosa
Madre?
La
Madonna
non
è
contenta
se
noi
la
vediamo
solo
come
Colei
che
deve
concedere
la
grazia,
perché
desidera
principalmente
la
salvezza
dell’anima.
Mettiamo
qualcosa
di
nostro
nelle
sue
mani
affinché
possa
far
scendere
le
grazie
dal
cielo,
altrimenti
si
sentirà
dire
da
Gesù:
“
Che
cosa
hai
portato
oggi,
sei
ancora
con
le
mani
vuote
e
con
tante
promesse?
”.
Perché
l’uomo
pensa
di
avere
sempre
ragione?
Vogliamo
imporci
a
tutti
i
costi
come
fossimo
la
verità
in
persona,
così
creiamo
confusione.
Sulle
parole
si
può
fare
anche
la
guerra,
sul
silenzio
no.
Senza
uno
spirito
umile
e
contrito
a
nulla
valgono
le
preghiere,
troppi
si
chiudono
in
esse
e
non
concedono
niente
agli
altri.
Non
c’è
amore.
Prima
di
fare
quello
che
il
Signore
ci
chiede,
impariamo
a
non
fare
quello
che
il
Signore
non
vuole
.
Allora
sì
che
avremo
un
bel
risultato
e
delle
risposte
dal
cielo.
Se
avessimo
un
cuore
pulito
ogni
nostra
parola
sarebbe
di
bene,
perché
nei
nostri
ragionamenti
esprimiamo
quello
che
abbiamo
dentro.
A
cosa
serve
la
preghiera
unita
alle
calunnie?
Ammettiamo
che
ci
troviamo
nella
nostra
situazione
anche
per
colpa
nostra,
chiediamo
scusa
al
Signore
e
poi
agli
altri.
Si
diventa
santi
perché
si
ama
tanto,
quando
si
accetta
la
croce
che
è
l’ingiustizia,
non
perché
si
prega
tanto
.
Meglio
una
preghiera
meno
e
un
esame
di
coscienza in più: il vero peccato è non amare.
L’ALBERO DA FRUTTO
Nel
giudizio
finale
sarà
determinante
quello
che
avremo
fatto
per
gli
altri.
Una
pianta
da
frutto
quanti
frutti
darà
nella
sua
vita?
Li
moltiplica
all’infinito,
ma
se
non
la
curiamo
si
indebolisce,
perde
l’energia
e
non
dà
più
quello
che
potrebbe
dare.
La
pianta
non
trattiene
i
frutti
per
sé,
è
contenta
e
diventa
più
bella
quando
li
raccogliamo,
altrimenti
marciscono.
Così
Dio
non
trattiene
per
sé,
ha
dato
tutto
gratuitamente.
Noi
invece
siamo
l’esatto
contrario.
Quali
frutti
buoni
diamo
agli
altri?
Se
non
potiamo
difetti
e
dipendenze,
le
nostre
azioni
sono
insipide,
obbligatorie,
non
sanno
niente.
La
Geenna
non
solo
rappresenta
l’Inferno,
ma
anche
un
luogo
di
Gerusalemme
putrido,
sporco,
una
sorta
di
discarica
dove
bruciava
un
fuoco
continuo.
Quando
non
siamo
giusti
davanti
al
Signore
diventiamo
come
spazzatura
puzzolente
pronta
per
essere
gettata
nella
Geenna.
In
queste
condizioni
mai
potremmo
parlare
in
nome
di
Dio.
Attorno
alla
nostra
pianta
genealogica
quanti
frutti
non
maturi
cadono
a
terra
per
colpa
dell’orgoglio
e
dell’avidità?
Come
possiamo
parlare
di
amore
e
di
bontà
se
tratteniamo
i
frutti
per
noi?
Quando
non
vogliamo
fare
una
buona
azione
é
perché
non
vogliamo
rimetterci
.
Siamo
stati
creati
per
offrirci
le
cose
gradevoli,
non
per
approfittarci
del
lavoro
degli
altri.
Il
Signore
ci
ha
forse
pesato
l’aria
che
respiriamo?
L’acqua,
il
sole,
la
terra,
l’ossigeno
sono
vitali
e
ci
vengono
dati
gratuitamente.
Sentendo
queste
cose
ci
sentiamo
soddisfatti
o
un
po’
in
difficoltà?
Abbiamo
fatto
anche
qualcosa
di
buono,
ma
forse
sono
di
più
le
cose
buone
che
potevamo
fare
e
non
abbiamo
fatto.
Nella
legge
naturale
il
Signore
ci
ha
detto
soltanto
di
amare,
lo
può
fare
anche
un
analfabeta.
Se
l’albero
è
sano
dà
i
buoni
frutti,
come
siamo
noi
spiritualmente?
Gesù
era
legno
verde
(…
se
si
tratta
così
il
legno
verde,
che
cosa
ne
sarà
del
legno
secco?
-
Lc
22,31)
e
ha
dato
segni
inequivocabili
della
sua
potenza.
Il
legno
verde
fa
sbocciare
altre
vite,
quello
secco
non
dà
alcun
frutto,
quando
marcisce
non
può
neanche
essere
bruciato.
La
pianta
da
frutto
è
la
parola
di
Dio
che
si
dà
gratuitamente,
per
rivelarci
questo
Gesù ha dato la vita per noi.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono