Dio conosce tutti i linguaggi e i dialetti, così anche la Madonna che è stata premiata per la sua umiltà. È un mistero come ci parlano, sentiamo alle nostre spalle una parola semplice ma non li vediamo. Hanno parlato molto meno di noi, nessuna parola hanno aggiunto ai dieci comandamenti. In duemila anni quante ne abbiamo aggiunte noi? Come pensiamo che abbiano effetto sulla fede? Impariamo a mettere in pratica quello che Dio ha rivelato, tutto il resto è noia. Abbiamo mai ringraziato il Signore con una veglia di preghiera per il nostro benessere? L’uomo resiste a Dio in modo impressionante. Gli errori delle generazioni precedenti non sono paragonabili ai nostri, hanno vissuto situazioni drammatiche e sbagliavano anche per sopravvivere. Avevano il santo timore di Dio che li aiutava a superare le prove difficili, ma noi abbiamo una atrocità mentale lucida, calcolata. A seguito del declino umano possiamo dire che il migliore di oggi è il peggiore di ieri. Una volta la gente povera creava chiese con tante opere d’arte, oggi creiamo chiese spoglie, brulle. Eppure da esse attingiamo benedizione, salute, pace, aiuto, energia. Cosa ci impedisce di applicare la parola di Dio alla nostra vita? Essa è fatta per i vivi non per i morti. Perché la eliminiamo? Un virus impazzito sta facendo sconquassi e danni incalcolabili, in fin dei conti non abbiamo potere su niente, tranne che sulla nostra anima. Ha colpito una piccola parte, ma il virus dell’anima è totalizzante , ha colpito tutta l’umanità. Siamo più preoccupati per il nostro corpo, non ci interessa recuperare ciò che dura in eterno. Potevano esserci più decessi, cosa facciamo per ringraziare la nostra meravigliosa Madre? La Madonna non è contenta se noi la vediamo solo come Colei che deve concedere la grazia, perché desidera principalmente la salvezza dell’anima. Mettiamo qualcosa di nostro nelle sue mani affinché possa far scendere le grazie dal cielo, altrimenti si sentirà dire da Gesù: Che cosa hai portato oggi, sei ancora con le mani vuote e con tante promesse? ”. Perché l’uomo pensa di avere sempre ragione? Vogliamo imporci a tutti i costi come fossimo la verità in persona, così creiamo confusione. Sulle parole si può fare anche la guerra, sul silenzio no. Senza uno spirito umile e contrito a nulla valgono le preghiere, troppi si chiudono in esse e non concedono niente agli altri. Non c’è amore. Prima di fare quello che il Signore ci chiede, impariamo a non fare quello che il Signore non vuole . Allora che avremo un bel risultato e delle risposte dal cielo. Se avessimo un cuore pulito ogni nostra parola sarebbe di bene, perché nei nostri ragionamenti esprimiamo quello che abbiamo dentro. A cosa serve la preghiera unita alle calunnie? Ammettiamo che ci troviamo nella nostra situazione anche per colpa nostra, chiediamo scusa al Signore e poi agli altri. Si diventa santi perché si ama tanto, quando si accetta la croce che è l’ingiustizia, non perché si prega tanto . Meglio una preghiera meno e un esame di coscienza in più: il vero peccato è non amare. L’ALBERO DA FRUTTO Nel giudizio finale sarà determinante quello che avremo fatto per gli altri. Una pianta da frutto quanti frutti darà nella sua vita? Li moltiplica all’infinito, ma se non la curiamo si indebolisce, perde l’energia e non più quello che potrebbe dare. La pianta non trattiene i frutti per sé, è contenta e diventa più bella quando li raccogliamo, altrimenti marciscono. Così Dio non trattiene per sé, ha dato tutto gratuitamente. Noi invece siamo l’esatto contrario. Quali frutti buoni diamo agli altri? Se non potiamo difetti e dipendenze, le nostre azioni sono insipide, obbligatorie, non sanno niente. La Geenna non solo rappresenta l’Inferno, ma anche un luogo di Gerusalemme putrido, sporco, una sorta di discarica dove bruciava un fuoco continuo. Quando non siamo giusti davanti al Signore diventiamo come spazzatura puzzolente pronta per essere gettata nella Geenna. In queste condizioni mai potremmo parlare in nome di Dio. Attorno alla nostra pianta genealogica quanti frutti non maturi cadono a terra per colpa dell’orgoglio e dell’avidità? Come possiamo parlare di amore e di bontà se tratteniamo i frutti per noi? Quando non vogliamo fare una buona azione é perché non vogliamo rimetterci . Siamo stati creati per offrirci le cose gradevoli, non per approfittarci del lavoro degli altri. Il Signore ci ha forse pesato l’aria che respiriamo? L’acqua, il sole, la terra, l’ossigeno sono vitali e ci vengono dati gratuitamente. Sentendo queste cose ci sentiamo soddisfatti o un po’ in difficoltà? Abbiamo fatto anche qualcosa di buono, ma forse sono di più le cose buone che potevamo fare e non abbiamo fatto. Nella legge naturale il Signore ci ha detto soltanto di amare, lo può fare anche un analfabeta. Se l’albero è sano i buoni frutti, come siamo noi spiritualmente? Gesù era legno verde (… se si tratta così il legno verde, che cosa ne sarà del legno secco? - Lc 22,31) e ha dato segni inequivocabili della sua potenza. Il legno verde fa sbocciare altre vite, quello secco non alcun frutto, quando marcisce non può neanche essere bruciato. La pianta da frutto è la parola di Dio che si gratuitamente, per rivelarci questo Gesù ha dato la vita per noi. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Il virus nell’anima
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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Dio conosce tutti i linguaggi e i dialetti, così anche la Madonna che è stata premiata per la sua umiltà. È un mistero come ci parlano, sentiamo alle nostre spalle una parola semplice ma non li vediamo. Hanno parlato molto meno di noi, nessuna parola hanno aggiunto ai dieci comandamenti. In duemila anni quante ne abbiamo aggiunte noi? Come pensiamo che abbiano effetto sulla fede? Impariamo a mettere in pratica quello che Dio ha rivelato, tutto il resto è noia. Abbiamo mai ringraziato il Signore con una veglia di preghiera per il nostro benessere? L’uomo resiste a Dio in modo impressionante. Gli errori delle generazioni precedenti non sono paragonabili ai nostri, hanno vissuto situazioni drammatiche e sbagliavano anche per sopravvivere. Avevano il santo timore di Dio che li aiutava a superare le prove difficili, ma noi abbiamo una atrocità mentale lucida, calcolata. A seguito del declino umano possiamo dire che il migliore di oggi è il peggiore di ieri. Una volta la gente povera creava chiese con tante opere d’arte, oggi creiamo chiese spoglie, brulle. Eppure da esse attingiamo benedizione, salute, pace, aiuto, energia. Cosa ci impedisce di applicare la parola di Dio alla nostra vita? Essa è fatta per i vivi non per i morti. Perché la eliminiamo? Un virus impazzito sta facendo sconquassi e danni incalcolabili, in fin dei conti non abbiamo potere su niente, tranne che sulla nostra anima. Ha colpito una piccola parte, ma il virus dell’anima è totalizzante , ha colpito tutta l’umanità. Siamo più preoccupati per il nostro corpo, non ci interessa recuperare ciò che dura in eterno. Potevano esserci più decessi, cosa facciamo per ringraziare la nostra meravigliosa Madre? La Madonna non è contenta se noi la vediamo solo come Colei che deve concedere la grazia, perché desidera principalmente la salvezza dell’anima. Mettiamo qualcosa di nostro nelle sue mani affinché possa far scendere le grazie dal cielo, altrimenti si sentirà dire da Gesù: Che cosa hai portato oggi, sei ancora con le mani vuote e con tante promesse? ”. Perché l’uomo pensa di avere sempre ragione? Vogliamo imporci a tutti i costi come fossimo la verità in persona, così creiamo confusione. Sulle parole si può fare anche la guerra, sul silenzio no. Senza uno spirito umile e contrito a nulla valgono le preghiere, troppi si chiudono in esse e non concedono niente agli altri. Non c’è amore. Prima di fare quello che il Signore ci chiede, impariamo a non fare quello che il Signore non vuole . Allora che avremo un bel risultato e delle risposte dal cielo. Se avessimo un cuore pulito ogni nostra parola sarebbe di bene, perché nei nostri ragionamenti esprimiamo quello che abbiamo dentro. A cosa serve la preghiera unita alle calunnie? Ammettiamo che ci troviamo nella nostra situazione anche per colpa nostra, chiediamo scusa al Signore e poi agli altri. Si diventa santi perché si ama tanto, quando si accetta la croce che è l’ingiustizia, non perché si prega tanto . Meglio una preghiera meno e un esame di coscienza in più: il vero peccato è non amare. L’ALBERO DA FRUTTO Nel giudizio finale sarà determinante quello che avremo fatto per gli altri. Una pianta da frutto quanti frutti darà nella sua vita? Li moltiplica all’infinito, ma se non la curiamo si indebolisce, perde l’energia e non più quello che potrebbe dare. La pianta non trattiene i frutti per sé, è contenta e diventa più bella quando li raccogliamo, altrimenti marciscono. Così Dio non trattiene per sé, ha dato tutto gratuitamente. Noi invece siamo l’esatto contrario. Quali frutti buoni diamo agli altri? Se non potiamo difetti e dipendenze, le nostre azioni sono insipide, obbligatorie, non sanno niente. La Geenna non solo rappresenta l’Inferno, ma anche un luogo di Gerusalemme putrido, sporco, una sorta di discarica dove bruciava un fuoco continuo. Quando non siamo giusti davanti al Signore diventiamo come spazzatura puzzolente pronta per essere gettata nella Geenna. In queste condizioni mai potremmo parlare in nome di Dio. Attorno alla nostra pianta genealogica quanti frutti non maturi cadono a terra per colpa dell’orgoglio e dell’avidità? Come possiamo parlare di amore e di bontà se tratteniamo i frutti per noi? Quando non vogliamo fare una buona azione é perché non vogliamo rimetterci . Siamo stati creati per offrirci le cose gradevoli, non per approfittarci del lavoro degli altri. Il Signore ci ha forse pesato l’aria che respiriamo? L’acqua, il sole, la terra, l’ossigeno sono vitali e ci vengono dati gratuitamente. Sentendo queste cose ci sentiamo soddisfatti o un po’ in difficoltà? Abbiamo fatto anche qualcosa di buono, ma forse sono di più le cose buone che potevamo fare e non abbiamo fatto. Nella legge naturale il Signore ci ha detto soltanto di amare, lo può fare anche un analfabeta. Se l’albero è sano i buoni frutti, come siamo noi spiritualmente? Gesù era legno verde (… se si tratta così il legno verde, che cosa ne sarà del legno secco? - Lc 22,31) e ha dato segni inequivocabili della sua potenza. Il legno verde fa sbocciare altre vite, quello secco non alcun frutto, quando marcisce non può neanche essere bruciato. La pianta da frutto è la parola di Dio che si gratuitamente, per rivelarci questo Gesù ha dato la vita per noi.

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