© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Il
nostro
livello
umano
sta
rotolando
verso
il
basso
come
una
pietra
che
distrugge
tutto
quello
che
trova
sulla
sua
strada.
Facciamo
fatica
ad
accettare
la
più
piccola
delle
prove
e
pensiamo
di
avere
dei
meriti
per
aver
recitato
50
Ave
Maria;
la
preghiera
non
può
essere
un
paravento
che
nasconde
le
nostre
miserie.
Invece
di
gustare
le
cose
della
terra
ne
siamo
diventati
schiavi,
hanno
importanza
solo
gli
idoli
che
ci
siamo
costruiti.
Eppure,
quando
abbiamo
anche
solo
un
mal
di
testa
o
una
brutta
malattia,
queste
cose
non
hanno
alcun
valore,
spariscono.
Poi,
una
volta
guariti,
torniamo
a
dare
ancora
maggiore
importanza
ad
esse.
Lasciamo
tutto
per
seguire
il
Signore?
Se
l’avessimo
messo
al
di
sopra
di
tutto,
tante
polemiche
nelle
nostre
case
non
ci
sarebbero
state.
E
non
si
parlerebbe
del
celibato
dei
sacerdoti…
Abbiamo
mai
confessato
questi
peccati?
Tante
persone
attaccate
ai
soldi
hanno
fatto
soffrire
i
propri
familiari
perché
bisognava
solo
risparmiare.
Per
loro
ce
n’era
sempre,
per
gli
altri
non
c’era
nemmeno
il
necessario.
La
cosa
triste
è
che
si
causa
sofferenza
nella
gioia
e
si
trova
gioia
nella
sofferenza.
Il
Signore
ci
dà
gioia
quando
rinunciamo
per
amore,
per
far
piacere
agli
altri
e
creare
l’armonia.
Ma
noi
diamo
meno
importanza
a
queste
persone.
Quanti
uomini
avrà
salvato
Gesù
con
la
sua
croce?
Bisogna
saper
accettare
la
parte
difficile
e
in
quei
momenti
trovare
anche
la
gioia
nella
tristezza,
nella
fatica
e
dove
ci
sono
molti
problemi.
Coloro
che
invece
vivono
nel
benessere
e
dovrebbero
essere
felici,
causano
tristezza
e
angoscia
per
avidità,
potere,
superbia,
presunzione,
arroganza.
Altri
che
sono
in
condizioni
di
sofferenza
ci
donano
felicità.
È
terribile
questa
cosa!
Chi
dice
“non
va
bene
niente”
parla
contro
Dio
perché
sembra
che
abbia
creato
un
mondo
imperfetto,
ma
è
colpa
dell’uomo
quello
che
stiamo
vivendo.
Questa
nevrosi
e
tristezza
non
è
dimostrazione
di
fede.
La
storia
dei
santi
non
è
stata
scritta
come
l’hanno
vissuta
veramente,
è
stata
molto
addolcita.
A
noi
il
Signore
non
chiede
un
sacrificio
così
grande,
ma
siamo
così
superbi
e
arroganti
d’aver
sconvolto
tutto.
Questa
insoddisfazione,
tristezza
e
tendenza
all’autodistruzione
a
livello
planetario
è
terribile!
In
men
che
non
si
dica
può
nascere
un
virus
che
ci
spazza
via
tutti.
Non
è
terrorismo
ma
consapevolezza.
Il
piccolo
resto
che
rimarrà
non
dovrà
avere
paura
perché
vedrà
cose
abominevoli.
Siamo
chiamati
solamente
a
vivere
i
comandamenti
di
Dio,
costi
quel
che
costi,
e
da
veri
cristiani
anche
a
soffrire,
minimizzare,
accettare
il
male
senza
lamentarci.
Se
viene
a
mancare
l’amore
è
lo
sfacelo.
Il
Signore
ha
creato
tutti
per
la
gioia.
C’è
gioia
e
pace
quando
andiamo
in
chiesa?
Portiamola
a
casa
nostra.
Potremmo
dire
la
pace
è
finita,
andiamo
a
messa.
Portiamo
a
messa
qualche
rinuncia,
qualche fioretto e qualche offesa senza reagire.
COSA OFFRIAMO DI NOSTRO?
Abbiamo
una
miriade
di
intercessori
in
cielo
tra
angeli
e
santi
che
pregano
per
noi,
un
privilegio
che
non
avevano
gli
uomini
dell’Antico
Testamento.
Coloro
che
sono
vissuti
durante
le
guerre
mondiali
hanno
subito
traumi
disumani,
eppure,
invece
di
ribellarsi,
erano
attaccati
a
Dio.
Noi
al
contrario,
che
abbiamo
più
motivo
di
ogni
altra
generazione
di
ringraziare
il
Signore,
ci
lamentiamo.
Gesù,
Giuseppe
e
Maria
fanno
di
tutto
per
farci
star
bene,
ci
hanno
suggerito
persino
le
preghiere
e
noi
abbiamo
fatto
di
tutto
per
star
male
e
far
star
male
gli
altri.
È
un
sacrilegio!
La
Madonna
ha
iniziato
a
pensare
a
noi
fin
dalle
nozze
di
Cana
e
noi
ci
rivolgiamo
a
lei
soltanto
per
risolvere
i
nostri
problemi,
per
chiedere.
Perché
non
portiamo
la
nostra
croce
con
gioia?
Il
cuore
può
portare
il
mondo,
come
quello
di
Gesù,
di
Giuseppe
e
di
Maria,
che
hanno
accettato
l’estrema
sofferenza.
Cosa
diamo
in
cambio
di
tutto
il
bene
che
ci
hanno
dato
in
2000
anni?
Quante
volte
saranno
intervenuti
dove
c’era
ingiustizia,
cattiveria,
orrore,
attenuando
il
dolore
umano?
Cosa
abbiamo
rinunciato
per
l’armonia
nelle
nostre
case?
Molti
abusano
del
nome
Santissimo
della
Madre
di
Dio
per
creare
fantomatici
movimenti,
è
un’offesa
al
Signore.
In
tanti
casi
siamo
noi
la
causa
dei
nostri
guai,
le
nostre
croci
non
le
ha
fabbricate
il
Signore.
Rinunciamo
a
qualcosa
di
nostro
per
un
bene
comune?
Quando
una
persona
ci
insulta
dovremmo
dispiacerci
per
la
sua
anima
non
del
male
che
ci
sta
facendo,
magari
pensando
a
una
vendetta.
Chi
ha
Dio
nel
cuore
sente
come
un
atto
di
superbia
addirittura
il
perdonare
e
non
fa
polemica
contro
chi
lo
fa
tribolare.
Siamo
lontani
dall’essere
credibili.
Nessun
popolo
ha
avuto
il
nostro
privilegio
di
vivere
nel
tempo
migliore
della
storia
della
creazione.
Possiamo
gustare
ogni
genere
di
cibo
in
tempo
di
pace
e
godere
del
progresso
che
il
Signore
ci
ha
concesso.
Dovevamo
solo
conservare
le
basi
principali
che
i
profeti
hanno
rivelato,
eppure
ci
interessano
di
più
i
diritti
che
i
doveri.
L’abbondanza
crea
un
brutto
stile
di
vita
perché
realizza
nelle
persone
l’idea
di
poter
fare
tutto
e
così,
salvo
poche
eccezioni,
si
fanno
le
cose
peggiori.
Invece
quando
c’è
il
momento
peggiore
non
dobbiamo
demoralizzarci,
né
condannare.
Non
ci
sono
penalizzati
o
fortunati
in
questa
terra,
perché
poi
i
conti
tornano
nell’eternità,
quello
che
riteniamo
fortunato
può
essere
il
più
penalizzato.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono