Qual
è
la
nostra
indole?
Vogliamo
vivere
per
la
legge
del
Signore
o
vogliamo,
furbescamente,
che
il
Signore
assecondi
quello
che
abbiamo
nel
profondo
del
cuore?
Quanti
di
noi
si
accontentano
dell'ultimo
posto,
quel
posto
che
per
l'uomo
è
declassante
e
per
Dio
è
innalzante?
Vogliamo
veramente
favorire
il
cammino
di
un
nostro
fratello
o
vogliamo
innanzitutto
ricercare
il
successo
personale?
Il
Dio
che
ci
ha
creato
è
un
Dio
inflessibile
che
non
concede
replica,
invece
noi,
in
modo
grossolano,
vorremmo
giustificare
tutto
e
tutti;
così
facendo
ci
siamo
confusi
e
gli
abbiamo
impedito
di
offrirci
la
grazia
che
desidera
darci.
Leggendo
il
salmo
invitatorio
delle
lodi
mattutine,
possiamo
vedere
come
il
Signore
si
è
sdegnato
del
popolo
che
si
è
scelto,
dopo
averlo
liberato
dalla
schiavitù
dell'Egitto,
mandando
segni
e
prodigi
come
mai
si
era
visto.
Quel
popolo,
con
le
debite
distanze,
siamo
ancora
noi,
duri
di
cervice,
perché
non
abbiamo
il
desiderio
di
fare
la
volontà
di
Dio,
ma
lo
preghiamo
affinché
faccia
quello
che
gli
chiediamo.
Poi
il
benessere
e
i
traguardi
terreni
ci
hanno
reso
ancora
più
insensibili
alla
sua
parola.
Come
siamo
meschini!
Rifiutiamo
sistematicamente
quel
pezzo
di
Paradiso
che
ci
porta
Maria
Santissima,
perché
abbiamo
un
cuore
duro
e
non
desideriamo
il
bene
degli
altri.
Infatti
con
le
parole
bene-
diciamo,
ma
dentro
di
noi
male-diciamo.
Se
interiorizziamo
questi
passaggi
e
avremo
Dio
nel
nostro
cuore,
tutto
sarà
superiore
alle
magagne
e
alle
negatività
terrene.
Il
Signore
ci
chiede
unicamente
la
nostra
volontà,
vuole
che
facciamo
il
primo
passo.
"Figli
miei
cari
conoscete
ciò
che
offende
veramente
di
più
Dio?"
,
ci
dice
la
Madonna,
“
Vedere
che
rifiutiamo
ciò
che
è
meglio
per
noi”.
Diversamente
da
come
pensiamo
noi,
i
nostri
peccati
offendono
Dio
indirettamente,
ma
offendono
di
più
la
nostra
anima
perché
avremo
una
colpa
da
espiare.
Certo,
anche
se
il
Signore
ci
concede
il
sacramento
della
riconciliazione,
non
vuol
dire
che
dobbiamo
peccare
con
continuità,
ma
la
cosa
che
lo
fa
più
soffrire
è
che
noi
non
gli
permettiamo
di
concederci
la
sua
grazia,
perché
non
la
concede
a
chi
la
sperpera,
non
dà
le
perle
ai
porci.
Impegniamoci
a
cambiare
vita
lottando
contro
al
nostro
orgoglio
per
fare
la
sua
volontà.
La
Madonna,
radiosa
è
splendida,
scende
da
un
luogo
misterioso
insieme
a
tutto
il
Paradiso,
e
noi
rifiutiamo
un
bene
così
grande
non
dimostrando
di
averne
un
beneficio;
quello
che
Maria
Santissima
ci
porta
non
vuole
che
sia
stampato
nella
nostra
mente
(l'emozione)
ma
nel
nostro
cuore.
Predisponiamoci
a
meritarci
la
grazia
del
Signore,
perché
quando
avremo
conosciuto
questa
esperienza
non
ce
ne
sarà
più
per
nessuno,
ci
renderà
invincibili.
Il
male
sa
che
ci
avrà
persi,
ma
sa
anche
come
farci
impedire
questo:
ci
lascia
pregare,
andare
in
chiesa,
digiunare,
ma
ci
fa
aumentare
nell'orgoglio,
la
qualità
peggiore
di
tutte
le
altre.
Infatti
lo
Spirito
Santo
ha
messo
il
suo
sigillo
su
coloro
che
non
avevano
più
un
milligrammo
di
orgoglio,
non
sui
saccenti.
È
sceso
sui
Santi
che
avevano
un
cuore
umile.
Quello
che
il
Signore
ci
chiede
noi
l'abbiamo
già,
perché
un
cuore
l'abbiamo
tutti:
dipende
dalla
porticina
che
vogliamo
aprire,
dalla
chiave
che
usiamo.
Non
impantaniamoci
in
discorsi
che
non
servono
a
niente,
distinguiamo
la
materia
dallo
spirito:
con
la
prima
possiamo
ragionare
con
la
seconda
no,
commetteremmo
un
grave
errore
perché
entriamo
nel
mistero
di
Dio.
Chi
di
noi
può
pretendere
di
diventare
suo
consigliere?
E
se
fosse
una
gravissima
offesa,
un'eresia,
aver
usurpato
e
profanato
Dio
senza
rendercene
conto?
In
fondo
siamo
solo
un
microbo,
un
pulviscolo
e
se
non
ce
lo
avesse
rivelato
Maria
Santissima,
non
conoscevamo
nemmeno
ciò
che
probabilmente
offende
di
più
Dio.
Abbiamo
un
amico
che
è
in
grado
di
darci
quello
che
ci
necessita
con
estremo
bisogno
e
noi
lo
rifiutiamo.
Il
Signore
può
dirci:
"Ma
io
ti
ho
dotato
di
un'intelligenza,
di
una
capacità,
ma
è
tanto
evidente
davanti
a
te
che
se
tu
dimostri
fedeltà
alla
mia
parola,
io
ti
darò
tutto
quello
che
hai
bisogno".
Che
sono
poi
le
benedizioni
abbondanti
descritte
nel
Deuteronomio.
Vogliamo
essere
coloro
che
accumulano
preghiere
su
preghiere
o
coloro
che
oltre
alle
preghiere
dimostrano
fedeltà
al
Signore?
La
Madonna
nella
sua
esperienza
terrena
sapeva
tutto
dei
farisei
dei
pubblicani,
della
legge
ebraica,
ma
non
si
è
messa
a
criticare,
ha
ubbidito
pur
sapendo
la
verità.
Oggi
vuole
rinnovarci
la
nostra
anima,
il
nostro
cuore;
ci
chiede
di
essere
suoi
servitori
e
strumenti
con
l'aiuto
dello
Spirito
Santo.
Puoi
se
riusciremo
a
riportare
una
pecora
all'ovile,
avremmo
fatto
la
nostra
parte,
perché
verranno
salvate
moltissime
altre
pecore.
Disabituarci
alle
abitudini
che
sono
radicate
in
noi
e
che
ci
portiamo
come
eredità
di
chi
ci
ha
preceduto
non
è
facile,
ci
vuole
tempo.
Fermiamo
la
nostra
mente,
non
pensiamo
di
avere
la
certezza
di
essere
nel
giusto.
Rispecchiamoci
nel
Vangelo
per
vedere
quante
cose
stiamo
facendo
in
senso
contrario
e
come
siamo
diversi da quello che pensiamo noi.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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