Stiamo
sprecando
l'opportunità
più
bella
della
nostra
vita,
di
vivere
in
un
paradiso
perfetto
che
è
il
congiungimento
tra
il
cielo
e
la
terra,
tra
la
materia
e
lo
spirito
di
vita
del
Signore.
Usiamo
la
nostra
ragione
per
onorare
il
Creatore
di
una
meraviglia
così
grande.
Nell'Antico
Testamento
nessuno
ha
visto
il
volto
di
Dio,
neanche
i
profeti,
eppure
reggeva
il
rispetto
verso
il
Signore.
Nel
Nuovo
Testamento
guardando
a
Gesù
vediamo
il
volto
di
Dio
e
non
solo,
conosciamo
anche
quello
della
sua
santissima
Madre.
È
una
profanazione
non
riconoscere
questo
grosso
privilegio
ed
aver
sfasciato
tutto,
incluso
il
ceppo
portante
della
cristianità,
la
famiglia.
Diventano
così
attuali
le
parole
di
San
Giovanni
(1,1-18)
"…
eppure
il
mondo
non
lo
ha
riconosciuto".
Vediamo
solamente
persone
tristi
e
rassegnate,
non
c'è
gioia
nelle
nostre
case
e
nella
nostra
vita,
anche
se
facciamo
parte
di
Colui
che
ha
il
potere
su
tutto.
Cosa
significa
unirsi
davanti
al
Signore?
In
epoche
precedenti
affrontavano
questo
passo
con
molta
attenzione,
rispettavano
il
corpo
prima
del
matrimonio,
mentre
oggi
purtroppo
si
consuma
tutto
ancor
prima
di
conoscersi.
E
vediamo
le
conseguenze.
Quando
si
va
contro
le
leggi
che
Dio
ha
dato
per
noi,
i
risultati
sono
veramente
dolorosi.
Non
è
meglio
pensare
di
recuperare
certi
valori,
invece
di
piangere
sui
nostri
errori?
Quando
si
esce
da
una
certa
linea
siamo
esposti
ad
ogni
pericolo,
ma
fin
tanto
che
rimaniamo
nel
presidio
tracciato
per
noi,
abbiamo
una
certa
protezione.
È
necessario
salvaguardare
i
principi
che
ci
avevano
insegnato
i
nostri
padri
e
non
avere
tutte
le
esperienze,
perché
quelle
ci
confondono.
Chi
ci
ha
detto
che
dovevamo
capovolgere
tutto?
E’
meglio
convivere
prima
di
decidersi
per
il
matrimonio?
Sarebbe
come
avere
la
pretesa
di
essere
sani,
dopo
essere
andati
a
contagiarsi
con
la
nube
di
Chernobyl.
Milioni
di
morti
ci
sono
stati
per
quella
catastrofe,
ma
molti
di
più
sono
i
morti
alla
fede
per
avere
profanato
la
sacralità
del
matrimonio.
È
uno
dei
motivi
per
cui
la
Madonna
sta
soffrendo.
E’
una
morte
più
drammatica
rispetto
a
quella
fisica,
perché
equivale
a
una
condanna
per
l'eternità.
Sapendo
che
il
Signore
non
concede
replica
alla
sua
legge,
come
siamo
messi
davanti
a
tutto
questo?
Anche
quelli
che
sembrano
sostenere
la
parola
di
Dio,
sostengono
di
più
le
leggi
anticristiane,
perché
sono
affezionati
a
un
partito,
ma
dove
ci
hanno
portato?
Dio
odia
il
divorzio,
non
lo
approverà
mai,
bisognerebbe
mettere
leggi
ancora
più
cristiane
per
preservare
meglio
i
nostri
figli.
Le
famiglie
vivono
un
grande
momento
di
difficoltà
perché
ognuno
è
fermo
sulle
proprie
posizioni,
se
ci
fossimo
amati
e
rispettati
così
come
siamo,
uno
diverso
dall'altro,
potremmo
vivere
una
gioia
ingestibile.
La
famiglia
cristiana
è
una
reminiscenza
della
memoria,
ormai
non
esiste
più
e
ognuno
ha
le
sue
percentuali
di
colpa
perché
il
matrimonio
è
sacro,
è
una
responsabilità,
un
bene
immenso,
non
si
dà
libero
sfogo
al
sesso.
Si
può
cambiare
tenore
di
vita
con
umiltà,
mettendoci
in
discussione,
indebolendo
l'orgoglio
e
rinunciando
a
qualcosa
di
sé
o
aggiungendo
a
vantaggio
dell'altro.
Non
bisogna
continuare
con
le
vecchie
abitudini
pur
sapendo
che
quel
comportamento
fa
soffrire
l’altro
coniuge.
Queste
cose
vanno
messe
in
chiaro
prima
di
sposarsi.
Se
la
moglie
non
vuole
che
il
marito
entri
in
casa
con
le
scarpe
sporche,
bisogna
lasciarle
fuori
o
se
il
marito
puzza
come
un
caprone,
che
si
lavi
ed
abbia
rispetto
dell'altra
persona,
perché
questi
piccoli
contrasti
innescano
vendette
e
ripicche
senza
fine
che
sfociano
nei
delitti.
La
cosa
più
sbagliata
e
assurda
è
quella
di
vivere
da
separati
in
casa.
L’uomo
vive
per
abitudine
e
se
anche
si
unisse
alla
donna
più
bella
del
mondo,
poi
va
a
impegolarsi
con
un'altra
più
brutta.
Non
ha
fatto
così
Carlo
con
Diana?
L'abitudine
ci
fa
dimenticare
quello
che
viviamo,
ecco
perché
trattiamo
nel
peggiore
dei
modi
la
parola
di
Dio.
Come
sarebbe
bella
la
casa
dei
coniugi
che
vivono
in
simbiosi,
uno
per
far
felice
l'altro!
Diamo
sacralità
al
matrimonio,
insegniamola
ai
nostri
figli,
troviamo
il
tempo
di
dire
una
preghiera
con
loro,
magari
benedicendo
il
cibo
insieme,
perché
siamo
cristiani.
Quando
manca
la
sacralità
del
matrimonio,
il
diavolo
entra
in
quella
famiglia
perché
trova
le
porte
aperte,
così
gestisce
lo
spirito
dell'uomo,
portando
scontro
e
divisione.
Poi
se
in
una
famiglia
si
dice
male,
si
maledice,
se
si
dice
bene,
si
benedice:
è
un
risvolto
impressionante
che
può
cambiare
l'aspetto
radicale
della
stessa
coppia
e
dei
figli,
non
è
fortuna
o
sfortuna.
L’infido
lavora
sul
nostro
orgoglio,
vuole
che
critichiamo
gli
altri
per
far
valere
la
nostra
ragione.
Se
una
persona
non
avesse
difetti
sarebbe
monotona,
ci
annoieremmo!
Accettiamoci
con
i
nostri
difetti,
tanto
i
nostri
problemi
ci
seguono,
anche
se
cambiamo
casa.
A
volte
la
sofferenza
non
si
può
evitare,
un'infanzia
difficile,
il
problema
drammatico
con
un
figlio:
non
ci
sono
risposte
a
questi
drammi,
ma
la
fede
ci
aiuta
ad
accettarli,
ad
essere
forti.
Il
Signore
non
deve
giustificarsi
con
noi,
se
pretendiamo
delle
risposte,
dimostriamo
di
non
credere
in
Lui.
Riportiamo
le
nostre
famiglie
nella
condizione
di
grazia
del
Signore,
è
lì
che
succedono
le
cose
meravigliose
e
il
male
non
ci farà niente.
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