Il
problema
principale
è
che
l'uomo
non
riesce
a
mettere
in
pratica
le
verità
insostituibili
di
Dio.
Quante
volte
il
Signore
ha
detto:
"ascolta
Israele"?
Se
non
ascoltiamo
e
non
mettiamo
in
pratica
saremo
sempre
figli
della
ragione,
della
materia
e
delle
nuove
mode,
ma
non
figli
di
Dio.
Dovremmo
ripartire
dagli
inizi,
da
dove
Gesù
parlava
in
parabole
sulla
montagna,
perché
la
parola
di
Dio
è
sempre
quella
di
2000
anni
fa.
Allora
non
si
parlava
del
cambiamento
dei
tempi,
di
unioni
civili,
di
famiglie
allargate,
di
contrarietà
degli
ordini
religiosi,
di
pressione
fiscale,
mentre
oggi
commentiamo
l'errore
gravissimo
di
discutere
la
materia.
Se
partiamo
da
quell'epoca
abbiamo
tutto
da
guadagnare.
È
sbagliato
non
dà
alcun
profitto
denunciare
gli
errori
fatti
in
passato
dalla
Chiesa
e
fuori
da
essa,
serve
solamente
a
deviare
il
popolo
dalla
verità.
Già
nel
200
d.C.
c’erano
200
anni
di
errori
e
contrarietà
perché
la
parola
di
Dio
è
stata
messa
in
discussione
subito
dopo
che
è
stata
rivelata.
Così
dopo
mille
o
duemila
anni.
Mai
ha
trovato
una
disponibilità
totale
a
metterla
in
pratica.
La
nostra
meravigliosa
Chiesa,
voluta,
pensata
e
realizzata
da
colui
che
tutto
può,
è
stata
attaccata
da
tutti
con
danni
inimmaginabili.
Dio
l'ha
preservata
senza
scendere
a
difenderla,
tant’è
che
i
suoi
servi
fedeli
sono
stati
massacrati.
Chi
può
resistere
a
un
attacco
così
infernale
e
rimanere
integro?
Sono
stati
eliminati
tutti
coloro
che
con
armi
in
pugno
l'hanno
aggredita
in
ogni
epoca.
Ritorniamo
ai
piedi
della
montagna
dove
le
leggi
e
i
comandamenti
sono
ancora
quelli
di
oggi
e
cerchiamo
di
metterli
in
pratica.
Quando
andiamo
a
rivelare
un
Dio
troppo
"facilone"
che
quasi
quasi
ha
bisogno
delle
nostre
modifiche,
profaniamo
il
secondo
comandamento.
Egli
non
va
cambiato
come
cambiano
i
tempi
nel
progresso.
La
via
della
critica
e
della
polemica
non
viene
mai
da
Dio,
lasciamo
perdere
certi
discorsi,
sono
forse
cambiati
i
salmi?
La
parola
di
Dio
è
sapienza
e
saggezza
per
l'uomo
che
non
scende
nei
cuori
dubbiosi
e
insicuri,
è
un
testimone
scomodo
che
non
ci
permette
di
fare
quello
che
vogliamo.
Dobbiamo
fare
un
salto
nel
passato
con
la
testa
nel
futuro.
Solo
il
bene
sconfigge
il
male,
solo
nell'amore
possiamo
avvicinarci
a
Dio
e
rappresentarlo,
non
con
le
nostre
parole
imperfette.
La
parola
di
Dio
si
difende
ascoltando
e
mettendola
in
pratica
con
le
persone che abbiamo davanti, la si rivela non con la bocca ma col cuore.
PRIMA BISOGNA PURIFICARSI
Dobbiamo
avere
il
desiderio
di
dire
al
Signore:
"
fai
di
me
ciò
che
vuoi".
Sono
diventati
santi
coloro
che
sono
stati
umiliati
da
tutti
e
hanno
accettato
quella
parte
che
Gesù
ha
accettato
prima
di
noi.
E
che
noi
non
vogliamo
accettare.
Nessuna
religione
ha
una
Madre
così
potente
come
la
nostra,
potremmo
ottenere
ogni
grazia,
eppure
siamo
sconclusionati
e
agitati,
sembriamo
abbandonati
al
nostro
destino.
Perché
non
accettiamo
la
vita
così
com'è
e
vogliamo
confondere
gli
altri?
I
miracoli
li
compie
il
Signore
non
noi,
smettiamola
di
recitare
una
parte
non
nostra,
tanto
non
otterremo
i
risultati
sperati.
Dovremmo
essere
gioiosi,
anche
sotto
durissime
prove,
invece
siamo
tristi
e
lamentosi.
Come
fa
il
Signore
a
venirci
incontro
se
non
dimostriamo
di
diffondere
la
sua
parola?
L'elemento
principale
per
troppi
cristiani
è
diffondere
cumuli
di
preghiere,
ma
così
hanno
cambiato
le
carte
in
tavola.
Non
possiamo
dire
che
per
ogni
problema
della
vita
esiste
solo
la
preghiera,
si
propone
una
cristianità
che
non
esiste
e
tra
qualche
anno
sarà
ancora
peggio.
La
medicina
giusta
per
ogni
situazione
è
la
parola
di
Dio,
però
dobbiamo
conoscerla.
Oggi
si
segue
molto
il
miracolismo
e
anche
le
storie
dei
santi
vengono
romanzate
per
renderle
più
attraenti.
Si
parla
di
interventi
dello
Spirito
Santo,
di
conversioni,
di
segni,
ma
se
ci
fosse
un
uomo
giusto
come
san
Francesco
si
convertirebbe
tutta
l'Italia.
Perché
pensiamo
di
edificarci
dai
fatti
miracolosi
che
vengono
da
Dio
e
non
dalle
terribili
prove
che
i
santi
hanno
affrontato
con
gioia?
Sulla
scala
che
ci
porta
in
cielo
bisogna
fare
un
gradino
alla
volta,
chi
va
in
fretta
rischia
di
inciampare
e
farsi
male.
Prima
di
pregare
bisogna
fare
una
preparazione
e
togliere
il
disordine
creato
negli
anni
passati
dalla
propria
ostinazione
e
dai
pensieri
poco
edificanti.
Chi
vuole
crescere
deve
diminuire
e
iniziare
a
non
essere
elemento
di
tensione
in
famiglia.
Non
si
guarisce
da
un
giorno
all'altro
dal
contatto
col
peccato,
ma
ci
si
sente
più
peccatori
di
prima.
La
nuova
vita
è
basata
sul
ricordo
dei
nostri
errori,
dei
peccati
di
superbia,
di
omissione
e
di
giudizio.
Tanti
parlano
in
nome
di
Dio
obbligando
altri
a
un
certo
stile
di
vita
senza
che
abbiano
una
preparazione
e
abusando
della
loro
fiducia.
Così
rischiano
di
pagare
per
i
loro
peccati.
Dobbiamo
essere
severi
con
noi
stessi,
ognuno
deve
fare
i
propri
percorsi
e
non
farli
fare
ad
altri,
illudendoli.
Conosciamo
forse
chi
ci
sta
davanti?
Quanta
falsità
o
bontà
ha
nel
cuore?
Come
vive
la
propria
intimità?
È
un
peccato
grave
dire
quello
che
non
conosciamo
nelle
cose
di
Dio,
ce
lo
ricorda
alla
fine
il
libro
dell'Apocalisse.
Se
facciamo
qualcosa
di
bene
il
nostro
animo
si
rasserena,
è
felice,
non
è
triste.
Abbiamo
vissuto
di
più
da
contenti
o
da
scontenti?
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Ripartire dalla montagna
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono