Roberto è da più di trent’anni depositario del desiderio personale di Maria Santissima. Sappiamo solo approfittarci delle grazie della Madonna e dei suoi meriti, ma cosa diamo di nostro? Siamo duri di cervice, sordi e ciechi perché non vediamo quello che dovremmo vedere, non sentiamo quello che dovremmo sentire e non meditiamo su quello che va meditato. Abbiamo tutte le nostre teorie che non si avvicinano mai a quello che il Maestro ci ha portato dal cielo, interpretiamo tutto a modo nostro. In nome di Gesù e Maria ci stiamo de-cristianizzando pregando. Se amiamo il nostro cuore è pieno di cose meravigliose, se odiamo è pieno di veleno. Quale di questi sentimenti ha il sopravvento? La risposta che possiamo avere quando si parla del paradiso e dell’inferno, è la pace e la rabbia che ogni essere umano ha nel cuore. Sono due elementi che ci seguono costantemente nella vita di tutti i giorni. Se sosteniamo di più la legge dell’uomo è una rabbia continua, ci sono sempre delle crepe, delle anomalie e delle ingiustizie umane che ci portano a criticare Dio. La parola di Dio illumina come il sole, è infinita, non la possiamo raggiungere, eppure pensiamo di rimpiccolirla nella nostra mente e la identifichiamo nelle nostre emozioni. Questo è un sacrilegio e un modo per imprigionare i talenti che il Signore ci ha dato per poterli vivere, conoscere, realizzare. Ognuno di noi ha delle doti nascoste e delle capacità di santificazione che neanche ci immaginiamo. Basta amare per avere la gioia nel cuore ed essere in paradiso, anche quando ci pugnalano alle spalle. Dipende solo da noi. Perché siamo più rabbiosi che gioiosi nell’arco di una giornata? I seguaci di Satana sono di un’arrabbiatura, una cattiveria e una falsità inimmaginabili. Se avessimo un potere divino lo useremmo contro l’uomo, sarebbe un percorso a eliminazione. Certo che la Madonna dice di pregare, ma come bisogna pregare? Con in cuore la rabbia, la superbia, l’avarizia e la falsità? Lasciamo libero il nostro cuore di amare, specialmente quelli che ci perseguitano e ci calunniano, consideriamo perfetta letizia quando subiamo ogni sorta di prova . C’è una grande differenza a vivere 30/40 anni di gioia o 30/40 anni di rabbia. La nostra missione principale è quella di parlare d’amore. È un sentimento che non si può condannare e non ha mai creato sofferenze, però ci chiede di accettare l’ingiustizia, quella che Gesù e Maria hanno accettato prima di noi. Quando ci sono delle diatribe tra fratelli, diciamo sempre di perdonarsi e di non andare avanti così per non creare veleni che non portano vantaggi a nessuno. La rabbia ha creato più sofferenze dell’amore, quante volte abbiamo reagito con imprecazioni? LA PRESUNZIONE SPIRITUALE Sulle monete dei vari Stati c’è l’immagine dei governanti, non c’è quella di Dio. Lo ha detto anche Gesù: date a Cesare quello che è di Cesare ”. Nella parola di Dio c’è la sua immagine non quella di personaggi famosi, ma l’uomo pur non avendo pari poteri ha voluto cambiarla. Dio rispetta la nostra materia e quello che serve all’uomo, senza intervenire e senza voler essere messo in primo piano, mentre noi abbiamo usurpato, bestemmiato, offeso Dio eliminando la sua parola e facendo nascere tante dottrine sull’immaginazione umana. Ci siamo dati un potere religioso che non avevamo e siamo riusciti a convincere il popolino di ogni epoca, fino al punto che si segue di più un nuovo personaggio che si dichiara profeta. La parola di Dio è proprietà totale di Dio , come possiamo permetterci di modificarla, sbeffeggiarla, lapidarla e mettere davanti la nostra? È sacrilegio e profanazione. Il Signore rispetta la nostra natura e noi non rispettiamo la sua autorità, nessuno poteva mettere in discussione il suo potere e noi l’abbiamo fatto . Tutte queste cose sono nate dalle rivelazioni private dove si parla impropriamente di Dio e della Madonna. La preghiera serve a mantenere la luce che Dio ci dà, ma per accontentare il nostro orgoglio l’abbiamo usata pensando di cambiare e salvare il mondo. Dispiacciamoci della nostra superbia e dei fiumi di preghiere che abbiamo offerto senza migliorare la nostra persona. Accettiamo il modo migliore di pregare, quello che va contro le nostre abitudini e i nostri ragionamenti. Non commettiamo l’errore della presunzione spirituale, quando vogliamo consigliare il Signore e la Madonna su quello che devono fare. Siamo fuori di testa? Forse non conoscono le nostre problematiche? Poi non facciamo niente di quello che ci chiedono. Abbiamo sostituito il santo timore di Dio con il diritto dell’uomo e le nuove teorie ci hanno rovinato sempre più l’amore fraterno, l’amicizia. Il mondo che vediamo è malato perché ci siamo allontanati dalla parola di Dio, come pensiamo di metterla in pratica o dire che è sbagliata se non la conosciamo più? Dobbiamo lasciarci affascinare da essa, non usarla come un giudice severo verso quelli che non si comportano secondo la nostra veduta. Preghiamo per fare giustizia? La benedizione del Signore la riceviamo o la diamo quando diciamo-bene, è inutile riceverla dal sacerdote quando poi dalla nostra bocca escono parole cattive. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Rabbia o gioia?
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Roberto è da più di trent’anni depositario del desiderio personale di Maria Santissima. Sappiamo solo approfittarci delle grazie della Madonna e dei suoi meriti, ma cosa diamo di nostro? Siamo duri di cervice, sordi e ciechi perché non vediamo quello che dovremmo vedere, non sentiamo quello che dovremmo sentire e non meditiamo su quello che va meditato. Abbiamo tutte le nostre teorie che non si avvicinano mai a quello che il Maestro ci ha portato dal cielo, interpretiamo tutto a modo nostro. In nome di Gesù e Maria ci stiamo de- cristianizzando pregando. Se amiamo il nostro cuore è pieno di cose meravigliose, se odiamo è pieno di veleno. Quale di questi sentimenti ha il sopravvento? La risposta che possiamo avere quando si parla del paradiso e dell’inferno, è la pace e la rabbia che ogni essere umano ha nel cuore. Sono due elementi che ci seguono costantemente nella vita di tutti i giorni. Se sosteniamo di più la legge dell’uomo è una rabbia continua, ci sono sempre delle crepe, delle anomalie e delle ingiustizie umane che ci portano a criticare Dio. La parola di Dio illumina come il sole, è infinita, non la possiamo raggiungere, eppure pensiamo di rimpiccolirla nella nostra mente e la identifichiamo nelle nostre emozioni. Questo è un sacrilegio e un modo per imprigionare i talenti che il Signore ci ha dato per poterli vivere, conoscere, realizzare. Ognuno di noi ha delle doti nascoste e delle capacità di santificazione che neanche ci immaginiamo. Basta amare per avere la gioia nel cuore ed essere in paradiso, anche quando ci pugnalano alle spalle. Dipende solo da noi. Perché siamo più rabbiosi che gioiosi nell’arco di una giornata? I seguaci di Satana sono di un’arrabbiatura, una cattiveria e una falsità inimmaginabili. Se avessimo un potere divino lo useremmo contro l’uomo, sarebbe un percorso a eliminazione. Certo che la Madonna dice di pregare, ma come bisogna pregare? Con in cuore la rabbia, la superbia, l’avarizia e la falsità? Lasciamo libero il nostro cuore di amare, specialmente quelli che ci perseguitano e ci calunniano, consideriamo perfetta letizia quando subiamo ogni sorta di prova . C’è una grande differenza a vivere 30/40 anni di gioia o 30/40 anni di rabbia. La nostra missione principale è quella di parlare d’amore. È un sentimento che non si può condannare e non ha mai creato sofferenze, però ci chiede di accettare l’ingiustizia, quella che Gesù e Maria hanno accettato prima di noi. Quando ci sono delle diatribe tra fratelli, diciamo sempre di perdonarsi e di non andare avanti così per non creare veleni che non portano vantaggi a nessuno. La rabbia ha creato più sofferenze dell’amore, quante volte abbiamo reagito con imprecazioni? LA PRESUNZIONE SPIRITUALE Sulle monete dei vari Stati c’è l’immagine dei governanti, non c’è quella di Dio. Lo ha detto anche Gesù: date a Cesare quello che è di Cesare ”. Nella parola di Dio c’è la sua immagine non quella di personaggi famosi, ma l’uomo pur non avendo pari poteri ha voluto cambiarla. Dio rispetta la nostra materia e quello che serve all’uomo, senza intervenire e senza voler essere messo in primo piano, mentre noi abbiamo usurpato, bestemmiato, offeso Dio eliminando la sua parola e facendo nascere tante dottrine sull’immaginazione umana. Ci siamo dati un potere religioso che non avevamo e siamo riusciti a convincere il popolino di ogni epoca, fino al punto che si segue di più un nuovo personaggio che si dichiara profeta. La parola di Dio è proprietà totale di Dio , come possiamo permetterci di modificarla, sbeffeggiarla, lapidarla e mettere davanti la nostra? È sacrilegio e profanazione. Il Signore rispetta la nostra natura e noi non rispettiamo la sua autorità, nessuno poteva mettere in discussione il suo potere e noi l’abbiamo fatto . Tutte queste cose sono nate dalle rivelazioni private dove si parla impropriamente di Dio e della Madonna. La preghiera serve a mantenere la luce che Dio ci dà, ma per accontentare il nostro orgoglio l’abbiamo usata pensando di cambiare e salvare il mondo. Dispiacciamoci della nostra superbia e dei fiumi di preghiere che abbiamo offerto senza migliorare la nostra persona. Accettiamo il modo migliore di pregare, quello che va contro le nostre abitudini e i nostri ragionamenti. Non commettiamo l’errore della presunzione spirituale, quando vogliamo consigliare il Signore e la Madonna su quello che devono fare. Siamo fuori di testa? Forse non conoscono le nostre problematiche? Poi non facciamo niente di quello che ci chiedono. Abbiamo sostituito il santo timore di Dio con il diritto dell’uomo e le nuove teorie ci hanno rovinato sempre più l’amore fraterno, l’amicizia. Il mondo che vediamo è malato perché ci siamo allontanati dalla parola di Dio, come pensiamo di metterla in pratica o dire che è sbagliata se non la conosciamo più? Dobbiamo lasciarci affascinare da essa, non usarla come un giudice severo verso quelli che non si comportano secondo la nostra veduta. Preghiamo per fare giustizia? La benedizione del Signore la riceviamo o la diamo quando diciamo- bene, è inutile riceverla dal sacerdote quando poi dalla nostra bocca escono parole cattive.

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