Ci
siamo
resi
conto
della
gioia
che
si
può
provare
ad
essere
cristiani?
Dove
vediamo
questa
felicità?
Vediamo
di
tutto
tranne
quello
che
Gesù
ci
ha
offerto.
L'amore
comprende
tutte
le
verità
del
mondo,
avrebbe
evitato
guerre,
polemiche,
sofferenze,
omicidi,
scismi,
tradimenti,
dittatori.
I
mali
provengono
dal
cuore
dell'uomo
e
noi
ci
siamo
illusi
che
potevamo
eliminarli
pregando.
Quante
persone
pregano
e
non
amano!
Abbiamo
in
abbondanza
il
necessario
per
vivere,
eppure
non
siamo
ancora
contenti,
vogliamo
giudicare
e
criticare.
L'amore
vero
è
quello
che
fuoriesce
da
una
persona
che
non
ha
neanche
il
necessario
per
vivere
e
pensa
al
proprio
fratello.
Quanto
siamo
lontani
dall'amore
vero!
Confessiamo
la
mancanza
di
carità
e
di
perdono.
Non
è
vero
che
tutto
quello
che
abbiamo
nel
cuore
è
genuino,
perché
non
miglioriamo
la
vita
del
nostro
collega,
del
confinante
o
del
familiare?
Se
fossimo
al
tavolo
con
Gesù
e
vedessimo
la
sua
dolcezza
e
bontà,
ci
sentiremmo
i
peggiori
peccatori.
Davanti
alla
sua
perfezione,
che
è
l’amore
infinito,
senza
che
proferisca
parola
vedremmo
i
nostri
difetti.
Invece
non
ci
miglioriamo
perché
pensiamo
di
essere
i
più
bravi
e
ci
aspettiamo
sempre
qualcosa
dagli
altri.
L'amore
infinito
è
quella
dolcezza
che
anche
davanti
alle
persecuzioni
non
ci
fa
criticare
e
giudicare,
ma
ci
rende
sereni.
Siamo
sicuri
che
facciamo
tutto
il
bene
che
il
Signore
ci
concede
di
fare?
In
verità
siamo
molto
difettosi
rispetto
a
quello
che
potremmo
essere.
Chi
sarebbe
disposto
a
vivere
sotto
un
ponte
e
dare
tutto
per
il
fratello
cristiano?
Non
è
il
benessere
che
ci
fa
felici,
ma
il
far
felice
un'altra
persona.
Possiamo
essere
anche
nella
situazione
più
deprimente,
eppure
con
Dio
nel
cuore
siamo
felici.
Nessun
popolo
ha
sperimentato
la
prosperità e il progresso che vediamo noi. Quale profitto ne abbiamo?
QUANTI DISCORSI SENTIAMO SULL'AMORE?
Abbiamo
saputo
conservare
la
fede
dei
nostri
padri,
che
era
già
appesantita
da
2000
anni
di
errori?
Pensiamo
di
essere
migliorati?
Sembriamo
tutti
dei
"santini"
come
quelle
immaginette
smunte,
piegate,
con
le
parole
che
non
si
riescono
a
leggere.
Non
ci
comprendiamo
più,
non
c'è
amore
e
perdono,
siamo
subito
sul
piede
di
guerra.
"
Rimanete
fondati
e
fermi
nella
fede,
non
vi
lasciate
allontanare
dalla
speranza
promessa
nel
Vangelo
che
avete
ascoltato,
il
quale
è
stato
annunziato
ad
ogni
creatura
sotto
il
cielo”
(Col
1,
23).
Chi
non
si
è
lasciato
allontanare
dal
Vangelo?
Chi
di
noi
parla
con
quel
timbro
di
voce
congeniale
alla
parola
di
Dio?
Cosa
si
discute
nei
consigli
pastorali?
Siamo
tutti
pronti
a
criticare
e
ci
sentiamo
pudici.
Si
consumano
tante
ingiustizie
davanti
agli
occhi
di
Dio,
tra
cristiani,
fra
coloro
che
vanno
a
ricevere
l'eucarestia
e
questo
ci
mette
in
una
condizione
di
pericolo.
Tutti
abbiamo
ricevuto
tradimenti,
offese,
umiliazioni,
perché
riveliamo
solo
quelli?
Parliamo
solo
di
chi
ci
ha
fatto
del
male,
ma
non
di
ci
ha
reso
felici
o
ci
ha
aiutati
a
risolvere
un
nostro
problema.
Dove
i
cristiani
vedono
Dio
in
questi
passaggi?
Anche
noi
direttamente
o
indirettamente
causiamo
comportamenti
negativi
da
parte
degli
altri.
Dovremmo
fare
la
gara
a
elencare
le
cose
più
belle
tra
di
noi,
come
diceva
San
Paolo,
non
a
chi
ha
subito
di
più.
Stiamo
vivendo
solo
i
primi
segnali
dei
tempi
preannunciati,
che
solo
il
Padre
conosce.
Abbiamo
sentito
tante
rivelazioni
private
annunciare
catastrofi,
ma
è
passato
tutto
senza
che
sia
successo
niente.
Non
fidiamoci
di
esse.
Ricordiamoci
che
il
Signore
verrà
in
aiuto
di
tutti,
non
sceglie
un
popolo
da
preservare
dalla
distruzione
e
lascia
l'altro
al
suo
destino.
Educhiamoci
sulla
parola
di
Dio,
non
su
quello
che
si
dice.
L'amore
è
una
parola
infinita
come
l'universo
creato.
Accettiamo
le
nostre
difficoltà
senza
lamentarci,
dimostrandoci
felici
nonostante
i
tradimenti,
le
cattiverie
e
le
lacrime.
Se
dimentichiamo
le
sofferenze
che
ci
hanno
causato
gli
altri,
vuol
dire
che
sappiamo
amare
e
perdonare.
Rimaniamo
fedeli
davanti
alle
prove
che
la
vita
ci
riserva,
saremo
meritevoli
dei
premi
e
dei
doni
del
Signore.
I
carismi
veri
“costano
sangue”.
Chi
non
si
lamenta
e
minimizza,
riesce
a
fermare
la
rabbia
nel
giro
di
pochi
minuti.
Invece
chi
lascia
alimentare
il
livore
dentro
di
sé,
ucciderebbe
la
persona
che
gli
ha
causato
un
torto.
Quando
sentiamo
che
il
sangue
ci
sale
alla
testa
e
trova
spazio
dentro
di
noi
la
polemica
e
la
collera,
non
è
gradevole
fermarla,
ma
se
ci
riusciamo,
subito
dopo
ci
dimentichiamo
dell'ingiustizia
ricevuta,
non
siamo
più
ribelli
verso
quella
persona.
Non
lasciamo
che
la
rabbia
e
il
senso
di
ingiustizia
ci
pervadano,
perché
poi
aumentano
a
dismisura,
da
un piccolo incendio bruciamo una montagna intera.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
L’amore infinito
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono