In
noi
c'è
più
desiderio
di
amare
o
di
amare
falsamente,
di
costruire
o
dividere?
Se
dentro
di
noi
c'è
più
materia
positiva,
annulla
quella
negativa,
mentre
se
prevale
quella
negativa,
annulla
quella
positiva.
Siamo
come
dei
contenitori
che
racchiudono
elementi
positivi
o
negativi,
tutto
il
resto
viene
di
conseguenza.
Dimostreremo
i
frutti
della
Spirito
Santo
se
prevalgono
quelli
positivi,
altrimenti
a
forza
di
esperienze
negative,
deduzioni
e
ragionamenti
negativi,
daremo
prova
di
frutti
contraddittori
che
sono:
gelosia,
invidia,
cattiveria,
avarizia,
desiderio
di
realizzarsi;
tutti
sentimenti
che
annullano
la
materia
positiva.
Dio
ha
creato
una
cosa
più
meravigliosa
dell'altra
e
anche
noi
ci
ha
fatti
per
corrispondere
ad
una
caratteristica
ben
precisa,
tutte
le
altre
qualità
che
abbiamo
conosciuto
dopo,
sono
state
pensate
e
ideate
da
colui
che
è
stato
scacciato
negli
inferi
e
che
è
riuscito
ad
inculcare
dentro
di
noi
per
vendicarsi
di
quello
che
ha
dovuto
subire.
L'unica
soddisfazione
del
male
è
quella
di
imprimere
sentimenti
sbagliati,
con
tanta
astuzia,
furbizia
e
con
tanta
giustificazione,
perché
noi
conteniamo
anche
dei
fatti
negativi
giustificando
che
sono
positivi.
Che
errore,
in
che
trappola
siamo
caduti!
Noi
dovremmo
solamente
esprimere
quelle
qualità
che
ci
fanno
vivere
bene.
Quante
persone
dimostrano
di
voler
stare
bene
insieme
e
di
quante
si
può
avere
fiducia?
Quante
persone
ci
hanno
trasmesso
un'esperienza
edificante?
Ne
abbiamo
avute
di
esperienze
con
gli
altri,
ma
per
lo
più
abbiamo
capito
che
queste
esperienze
ci
hanno
portato
da
avvocati,
dai
giudici
della
pace,
nei
tribunali.
Non
sappiamo
neanche
chi
siamo,
né
quanto
positivo
o
negativo
c'è
in
noi,
perché
i
risultati
non
dimostrano
quello
che
pensiamo
di
essere.
Il
Signore
guarda
i
frutti
per
capire
che
pianta
è,
non
sta
lì
a
discutere
con
noi.
Se
non
dimostriamo
i
frutti
della
spirito
Santo
a
cosa
serve
tutto
il
resto?
Davanti
al
Signore
dovremmo
essere
sinceri
e
dire:
"
Tu
meriteresti
che
noi
facessimo
tanto
di
più,
però
non
ce
la
facciamo,
non
riusciamo,
non
sappiamo
cos'è
successo
dentro
di
noi,
quale
inghippo
si
è
innescato
".
Nel
nostro
cuore
dobbiamo
avere
una
percentuale
in
più
che
annulla
la
parte
negativa;
poco
importa
se
riceviamo
“pugnalate”,
guardiamo
a
quello
che
ha
fatto
al
Signore:
da
Lui
è
sempre
uscita
solo
la
parte
positiva
nonostante
il
male
che
ha
subito.
Non
ci
ha
eliminato
tutti,
non
ha
reagito
con
rabbia,
ma
ha
chiesto
al
Padre
di
perdonarci.
Se
ci
comportiamo
nel
modo
peggiore
perché
abbiamo
ricevuto
delle
ingiustizie
o
delle
offese,
non
facciamo
la
cosa
più
giusta.
Abbiamo
il
coraggio
della
coerenza
che
ha
dimostrato
Gesù
o
vogliamo
restare
quel
cibo
insipido
senza
sapore
che
non
vale
niente?
Se
vogliamo
essere
rappresentanti
della
parte
positiva
non
illudiamoci
di
avere
ottenuto
dei
meriti
solamente
perché
siamo
andati
a
messa,
abbiamo pregato o digiunato e ci siamo comportati in modo negativo.
PER OBBLIGO O PER AMORE?
La
Madonna
non
vuole
che
ci
avviciniamo
a
Lei
per
imposizione,
non
ci
chiede
una
quantità
di
preghiere
da
recitare
tutti
i
giorni.
Dobbiamo
andare
in
chiesa,
pregare
o
digiunare,
per
amore
,
in
base
a
un
nostro
sentire,
a
un
desiderio
di
rinnovarci,
non
perché
qualcuno
ci
dice
che
dobbiamo
raggiungere
una
certa
misura,
altrimenti
lo
facciamo
per
un
certo
periodo
e
poi
non
facciamo
più.
Ma
che
valore
hanno
i
nostri
sacrifici
e
le
nostre
devozioni
se
li
facciamo
come
un
obbligo
e
con
tanta
fatica?
Ci
rendono
solo
più
nervosi
e
suscettibili,
mentre
il
Signore
vuole
intorno
a
noi
la
letizia
e
il
gaudio.
Se
facciamo
il
digiuno
con
gioia
non
facciamo
nessuna
fatica,
anzi
abbiamo
difficoltà
a
romperlo
perché
Dio
e
la
Madonna
sono
con
noi
.
Se
invece
siamo
tesi
e
al
limite
della
resistenza
(guai
al
primo
che
ci
sfiora...),
abbiamo
dentro
di
noi
qualcun
altro.
Ecco
perché
il
Signore
dice
di
profumarci
e
di
non
far
vedere
a
nessuno
che
stiamo
facendo
una
rinuncia,
perché
in
quel
momento
vuole
farci
gustare
i
cibi
spirituali
che
ci
fanno
esplodere
di
contentezza.
Così
sono
tutte
le
altre
cose
della
vita.
Cerchiamo
di
capire
qual
è
la
parte
maggiore
che
è
in
noi
e
che
non
sempre
fuoriesce,
ma
solo
davanti
a
certe
situazioni,
perché
il
male
si
trasforma
in
un
falso
bene,
ci
inganna,
ci
illude
che
in
noi
c'è
il
bene
e
la
verità.
Ma
la
realtà
non
è
quella
perché
in
qualsiasi
azione
della
vita
da
noi
dovrebbe
fuoriuscire
il
bene.
Abbiamo
desiderio
di
abbracciare
e
di
amare
chi
ci
ha
fatto
una
ingiustizia
o
abbiamo
più
la
predisposizione
di
farci
valere
e
rispettare? E’ qui si capisce da che parte stiamo…
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