Tutto quello che abbruttisce l'uomo è il peccato. Il male lo sa benissimo e per ottenere il suo scopo non ci incita a non rispettare la legge di Dio, ma astutamente ci porta al peccato illudendoci che stiamo facendo bene. Tutti abbiamo lodato e osannato il Signore, ma per quanti di noi è veramente nato? Dio è scontato che è nato per tutti, anche per i non credenti, ma se non rispettiamo un solo comandamento, se giudichiamo o critichiamo, è come se per noi non fosse mai nato. Il Gesù mai nato non riguarda solo coloro che hanno rifiutato Dio, ma anche noi cristiani quando, con ambiguità e ipocrisia, dopo aver cantato "Tu scendi dalle stelle", ci comportiamo come quel popolo di Gerusalemme che prima aveva osannato al Figlio di David e poi lo ha crocifisso. Cerchiamo di capire dalle nostre opere e non dalle nostre parole, se Dio è dentro di noi, se è nato per noi. Per assurdo dovremmo farci un esame di coscienza prima di entrare in chiesa, per capire se siamo coerenti. E se non siamo degni, proviamo a non entrarci per comprendere come si sta male senza Dio. Il Signore la grazia anche agli indegni perché è misericordioso, ma è in dubbio il nostro comportamento. Amiamo più Dio o la materia? Non c'è nessun male a godere del benessere che Dio ci ha dato e che ci siamo guadagnati onestamente. Ma se il Signore ci chiedesse cinque euro per ogni rosario che recitiamo? Quanti di noi saprebbero fare delle rinunce per ottenere la ricchezza eterna? Tanti cristiani sparirebbero! Eppure potremmo fare qualche piccola rinuncia in favore di chi ne ha bisogno, perché quello che otteniamo con il Santo Rosario vale molto più dell’oro. Perché rifiutiamo le ricchezze del Signore che ci vengono fornite gratuitamente, mentre apprezziamo le cose materiali che ci vengono date a caro prezzo? Mentalmente in che condizione siamo? Siamo più preoccupati di salvaguardare i nostri interessi o di proteggere l'anima? Siamo più inseriti nel giovane ricco che rispettava tutte le leggi del Signore, ma che alla domanda di Gesù "Lascia tutto e seguimi", non l'ha fatto. Se fossimo più scaltri e intelligenti capiremmo che non c'è niente di più facile che seguire Gesù e sua Madre. Come dimostrano i pastori di Betlemme e i re Magi (gli unici re della terra ad aver risposto alla chiamata di Dio), il Signore desidera essere adorato da un popolo semplice, che non controbatte, che non replica, che non vuol dimostrare di essere sapiente o intelligente, ma che sa fare il suo dovere nella famiglia, nel mondo del lavoro, nella società. Se una persona è semplice e umile, ha anche un cuore malleabile, gestibile, che non oppone resistenza al Signore, ma è pronto a ricevere i suoi suggerimenti come un terreno fertile. Per capire se siamo disponibili al progetto del Signore, dobbiamo chiederci se siamo più predisposti all’obbedienza o a farci obbedire. Nel nostro cuore ci sono troppi sentimenti non rivelati, ma che non fanno parte del nostro comportamento; abbiamo una vita privata che nessuno conosce e che ci impedisce di fare il nostro dovere al 100%. Per esempio non possiamo capire nella giusta misura che cosa pensano gli altri di noi e viceversa. Quante ambiguità e quante dolorose verità possiamo trovare nel cammino della nostra vita! Però possiamo conoscere anche la parte migliore dell’uomo; dipende da noi e dalla coerenza con cui viviamo la nostra scelta. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
E se per noi Gesù non fosse mai nato?
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Tutto quello che abbruttisce l'uomo è il peccato. Il male lo sa benissimo e per ottenere il suo scopo non ci incita a non rispettare la legge di Dio, ma astutamente ci porta al peccato illudendoci che stiamo facendo bene. Tutti abbiamo lodato e osannato il Signore, ma per quanti di noi è veramente nato? Dio è scontato che è nato per tutti, anche per i non credenti, ma se non rispettiamo un solo comandamento, se giudichiamo o critichiamo, è come se per noi non fosse mai nato. Il Gesù mai nato non riguarda solo coloro che hanno rifiutato Dio, ma anche noi cristiani quando, con ambiguità e ipocrisia, dopo aver cantato "Tu scendi dalle stelle", ci comportiamo come quel popolo di Gerusalemme che prima aveva osannato al Figlio di David e poi lo ha crocifisso. Cerchiamo di capire dalle nostre opere e non dalle nostre parole, se Dio è dentro di noi, se è nato per noi. Per assurdo dovremmo farci un esame di coscienza prima di entrare in chiesa, per capire se siamo coerenti. E se non siamo degni, proviamo a non entrarci per comprendere come si sta male senza Dio. Il Signore la grazia anche agli indegni perché è misericordioso, ma è in dubbio il nostro comportamento. Amiamo più Dio o la materia? Non c'è nessun male a godere del benessere che Dio ci ha dato e che ci siamo guadagnati onestamente. Ma se il Signore ci chiedesse cinque euro per ogni rosario che recitiamo? Quanti di noi saprebbero fare delle rinunce per ottenere la ricchezza eterna? Tanti cristiani sparirebbero! Eppure potremmo fare qualche piccola rinuncia in favore di chi ne ha bisogno, perché quello che otteniamo con il Santo Rosario vale molto più dell’oro. Perché rifiutiamo le ricchezze del Signore che ci vengono fornite gratuitamente, mentre apprezziamo le cose materiali che ci vengono date a caro prezzo? Mentalmente in che condizione siamo? Siamo più preoccupati di salvaguardare i nostri interessi o di proteggere l'anima? Siamo più inseriti nel giovane ricco che rispettava tutte le leggi del Signore, ma che alla domanda di Gesù "Lascia tutto e seguimi", non l'ha fatto. Se fossimo più scaltri e intelligenti capiremmo che non c'è niente di più facile che seguire Gesù e sua Madre. Come dimostrano i pastori di Betlemme e i re Magi (gli unici re della terra ad aver risposto alla chiamata di Dio), il Signore desidera essere adorato da un popolo semplice, che non controbatte, che non replica, che non vuol dimostrare di essere sapiente o intelligente, ma che sa fare il suo dovere nella famiglia, nel mondo del lavoro, nella società. Se una persona è semplice e umile, ha anche un cuore malleabile, gestibile, che non oppone resistenza al Signore, ma è pronto a ricevere i suoi suggerimenti come un terreno fertile. Per capire se siamo disponibili al progetto del Signore, dobbiamo chiederci se siamo più predisposti all’obbedienza o a farci obbedire. Nel nostro cuore ci sono troppi sentimenti non rivelati, ma che non fanno parte del nostro comportamento; abbiamo una vita privata che nessuno conosce e che ci impedisce di fare il nostro dovere al 100%. Per esempio non possiamo capire nella giusta misura che cosa pensano gli altri di noi e viceversa. Quante ambiguità e quante dolorose verità possiamo trovare nel cammino della nostra vita! Però possiamo conoscere anche la parte migliore dell’uomo; dipende da noi e dalla coerenza con cui viviamo la nostra scelta.

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