Noi siamo chiamati a testimoniare la ricchezza più grande che esiste su questa terra, la parola di Dio. Ma fintanto che non la sappiamo rivelare come si conviene, vediamo una dispersione di valori che di generazione in generazione penalizza l'uomo. È conveniente per noi vivere la parola di Dio, essa non serve al Signore, ma include tutte le nostre necessità. E’ la parola dell'uomo. Il Dio Creatore desidera che noi abbiamo a conoscerla per il nostro bene, non per un suo vantaggio. Non vuole il frutto della nostra fatica, ci chiede una parte del nostro lavoro come il politico, ci lascia tutto. Semmai è felice che la sua creatura più bella ritorna a Lui per l'eternità. Se avessimo progettato la nostra vita sui suggerimenti di Dio, l’avremmo vissuta infinitamente meglio, sarebbe stata magica, meravigliosa. Non avremmo rimpianti e delusioni per i tanti errori commessi, perché Dio non è un carceriere che ci impedisce di realizzare ciò che pensiamo noi. Nei libri sapienziali ci dice in un modo molto chiaro quali sono le problematiche di ciascuno di noi: prima di tutto ci invita ad essere molto più prudenti, a non fidarci di tutti (anche se simpatici), a non fare il passo più lungo della gamba, a non farci maledire, a misurare bene le parole. Il Signore sa di cosa abbiamo bisogno, perché andiamo alla ricerca di cose effimere che paghiamo a caro prezzo? Qualsiasi nostro progetto implica un coinvolgimento, avere l'amante o costruirci sul danaro, non costa forse fatica? C'è una grande differenza tra una vita gioiosa e una piena di problemi. Quante volte abbiamo detto: "facevo meglio a…”, se avessi conosciuto il Signore vent'anni prima…" . È intelligente vivere di rammarichi e nostalgie? Perché l'uomo, la creatura perfetta fatta di materia e spirito, ha così paura a conoscere la parola di Dio fino in fondo, con un cuore contrito? Non è la stessa cosa camminare in montagna leggeri o con un carico pesante sulle spalle: come possiamo godere le meraviglie della natura se siamo affaticati, affannati, oppressi, arrabbiati? Quel peso ce lo siamo messi noi, con i nostri pensieri e le nostre azioni dissolute. Il falso non prega come il giusto? La stessa orazione può dirla sia il buono che il cattivo. Con quale stato d'animo chiediamo una grazia? Smettiamola di illuderci che con la preghiera si ottiene tutto in un mondo dove c'è solo ipocrisia, maldicenza, gelosia, invidia e permalosità. Noi preghiamo con la malizia che abbiamo nel cuore, non con l'atteggiamento esteriore che in molti casi nasconde tante colpe. Se dalla nostra bocca uscissero i sentimenti che abbiamo nel cuore, come in una sorta di prova, le nostre preghiere sarebbero diverse. Ecco perché è scritto non chi dice Signore, Signore” e “con la bocca si benedice ma col cuore si maledice”. Come può la preghiera farci conoscere la parola di Dio? La preghiera comunitaria è più comoda, ci fa sentire giusti anche se non lo siamo e magari qualcuno ci illude che ha sortito dei risultati. Basare tutto sulla preghiera ci sposta dall'autenticità cristiana, ci fa continuare nella stessa vita, mentre conoscere la parola di Dio è un cammino privato e personale, ci disillude, ci fa pregare come si conviene. La parola di Dio è la miglior via per l’uomo, siamo invitati a seguirla per evitare tante trappole e vivere bene la nostra esperienza terrena, mentre uno che si affida all'improvvisazione, al fatalismo e alle seduzioni del mondo, vive male. Chi ruba non rischia? I mafiosi che hanno potere sul mondo devono vivere in un bunker. Noi creiamo i nostri bunker con la superbia e non ne usciamo più. La parola di Dio è parola di vita. Ci crediamo? Prendiamo il salmo 23: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. Se Dio è con noi in ogni momento della vita, perché siamo presi da paure e deliri? Oppure ci sicurezza solo un bel conto in banca? L'unica cosa che non si è mai sentita, è una persona pentita per aver scelto la parola di Dio e accettato la sua guida fin dall'inizio. Non ha rimpianti di aver fatto cose buone, è felice anche se ha fatto delle rinunce. Quando non si ha questa gioia nel cuore, per chiudere i propri errori si arriva anche ad uccidere, soprattutto con la lingua. Sarebbe bello se fin da bambini vivessimo con più saggezza e armonia le verità della nostra fede, non vedremmo questa desolazione, saremmo più protetti. QUANTA FATICA ABBIAMO SPRECATO INUTILMENTE Alla fine di una vita in molti casi, aprendo le mani non ci rimane niente; sarebbe stato meglio stare di più con la famiglia, avremmo avuto un risultato migliore. Dopo tanti sacrifici di due genitori, il momento di lasciare l'eredità diventa motivo di odio tra familiari. È terribile! Siamo vittime della nostra ignoranza. Non si è genitori comprando ai figli un regalino per ogni occasione, perché i più insoddisfatti sono proprio loro. Abbiamo trasmesso l'amore? Li abbiamo abbracciati, baciati e accarezzati oppure avevamo cose più importanti da fare? Senza amore questi vengono buttati nelle braccia del mondo e poi risucchiati da un meccanismo che li distrugge. Diciamo loro che quando fanno famiglia devono stare vicini al proprio coniuge e amare i figli. Se marito e moglie avessero vissuto meglio il loro amore, quanti problemi in meno ci sarebbero, quante opportunità in meno di peccare! A loro è concesso di concepire l'amore, quello puro, che completa i due corpi con un sentimento sublime, senza alcun rischio. Non va usato per altri scopi. Siamo stati all'altezza come figli di Dio e come genitori? Cosa porteremo quel giorno davanti al Signore, le nostre preghiere? Non andiamo a diffondere la preghiera come fossimo martelli pneumatici, con il cuore pieno di rabbia. Se un familiare non segue la nostra strada, accogliamolo con amore e dolcezza, senza imposizioni. Non decristianizziamo il mondo con la preghiera! E’ una profanazione che un giorno potrebbe determinare la nostra condanna; semmai diamo valore alle preghiere. Pensiamo che il Signore sia contento quando lo siamo noi, magari dopo una bella funzione religiosa o un bel pellegrinaggio? Se poi sparliamo e giudichiamo, come fa a gioire? Anche noi ci rattristiamo. Sarebbe contento se la nostra felicità durasse tutta la vita, anche nelle prove più dure. Chi si offende ed è permaloso, a sua volta offende, ricordiamocelo. Cosa c’è di cristiano in chi non è disponibile ad accettare un'ingiustizia e rimanda l'offesa perché è stato toccato nell'orgoglio? Il motivo dei nostri problemi è che non abbiamo saputo vivere la parola del Signore fin dall'inizio. La cosa più bella, che fa traboccare di gioia il cuore di Maria Santissima e di Gesù, è quando non ci facciamo provocare dal prossimo e accettiamo l'ingiustizia senza difenderci dall'offesa. Siamo forti quando siamo deboli, siamo grandi quando siamo piccoli, siamo ricchi quando siamo poveri. Perché abbiamo paura? Le ingiustizie non sono ferite mortali, è solo l'orgoglio che si ribella e ci impedisce di amare. Dio è in noi quando facciamo felice un'altra persona, accettando il suo modo di vivere. Chi ama verrà riamato ed è riamato del suo amore. Chi basa la propria vita sulla parola di Dio non pensa egoisticamente a stesso, ma vive in funzione degli altri (cercando di non essere ingenuo) e non è motivo di contese e divisioni. Non si andrebbe in tribunale, non verrebbero usate le nostre parole contro di noi. Ritorniamo a Dio che è la nostra paternità e la nostra origine, ammettiamo di avere tanto sbagliato. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Ah...se tornassi indietro!
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Noi siamo chiamati a testimoniare la ricchezza più grande che esiste su questa terra, la parola di Dio. Ma fintanto che non la sappiamo rivelare come si conviene, vediamo una dispersione di valori che di generazione in generazione penalizza l'uomo. È conveniente per noi vivere la parola di Dio, essa non serve al Signore, ma include tutte le nostre necessità. E’ la parola dell'uomo. Il Dio Creatore desidera che noi abbiamo a conoscerla per il nostro bene, non per un suo vantaggio. Non vuole il frutto della nostra fatica, ci chiede una parte del nostro lavoro come il politico, ci lascia tutto. Semmai è felice che la sua creatura più bella ritorna a Lui per l'eternità. Se avessimo progettato la nostra vita sui suggerimenti di Dio, l’avremmo vissuta infinitamente meglio, sarebbe stata magica, meravigliosa. Non avremmo rimpianti e delusioni per i tanti errori commessi, perché Dio non è un carceriere che ci impedisce di realizzare ciò che pensiamo noi. Nei libri sapienziali ci dice in un modo molto chiaro quali sono le problematiche di ciascuno di noi: prima di tutto ci invita ad essere molto più prudenti, a non fidarci di tutti (anche se simpatici), a non fare il passo più lungo della gamba, a non farci maledire, a misurare bene le parole. Il Signore sa di cosa abbiamo bisogno, perché andiamo alla ricerca di cose effimere che paghiamo a caro prezzo? Qualsiasi nostro progetto implica un coinvolgimento, avere l'amante o costruirci sul danaro, non costa forse fatica? C'è una grande differenza tra una vita gioiosa e una piena di problemi. Quante volte abbiamo detto: "facevo meglio a…”, se avessi conosciuto il Signore vent'anni prima…" . È intelligente vivere di rammarichi e nostalgie? Perché l'uomo, la creatura perfetta fatta di materia e spirito, ha così paura a conoscere la parola di Dio fino in fondo, con un cuore contrito? Non è la stessa cosa camminare in montagna leggeri o con un carico pesante sulle spalle: come possiamo godere le meraviglie della natura se siamo affaticati, affannati, oppressi, arrabbiati? Quel peso ce lo siamo messi noi, con i nostri pensieri e le nostre azioni dissolute. Il falso non prega come il giusto? La stessa orazione può dirla sia il buono che il cattivo. Con quale stato d'animo chiediamo una grazia? Smettiamola di illuderci che con la preghiera si ottiene tutto in un mondo dove c'è solo ipocrisia, maldicenza, gelosia, invidia e permalosità. Noi preghiamo con la malizia che abbiamo nel cuore, non con l'atteggiamento esteriore che in molti casi nasconde tante colpe. Se dalla nostra bocca uscissero i sentimenti che abbiamo nel cuore, come in una sorta di prova, le nostre preghiere sarebbero diverse. Ecco perché è scritto non chi dice Signore, Signore” e “con la bocca si benedice ma col cuore si maledice”. Come può la preghiera farci conoscere la parola di Dio? La preghiera comunitaria è più comoda, ci fa sentire giusti anche se non lo siamo e magari qualcuno ci illude che ha sortito dei risultati. Basare tutto sulla preghiera ci sposta dall'autenticità cristiana, ci fa continuare nella stessa vita, mentre conoscere la parola di Dio è un cammino privato e personale, ci disillude, ci fa pregare come si conviene. La parola di Dio è la miglior via per l’uomo, siamo invitati a seguirla per evitare tante trappole e vivere bene la nostra esperienza terrena, mentre uno che si affida all'improvvisazione, al fatalismo e alle seduzioni del mondo, vive male. Chi ruba non rischia? I mafiosi che hanno potere sul mondo devono vivere in un bunker. Noi creiamo i nostri bunker con la superbia e non ne usciamo più. La parola di Dio è parola di vita. Ci crediamo? Prendiamo il salmo 23: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. Se Dio è con noi in ogni momento della vita, perché siamo presi da paure e deliri? Oppure ci sicurezza solo un bel conto in banca? L'unica cosa che non si è mai sentita, è una persona pentita per aver scelto la parola di Dio e accettato la sua guida fin dall'inizio. Non ha rimpianti di aver fatto cose buone, è felice anche se ha fatto delle rinunce. Quando non si ha questa gioia nel cuore, per chiudere i propri errori si arriva anche ad uccidere, soprattutto con la lingua. Sarebbe bello se fin da bambini vivessimo con più saggezza e armonia le verità della nostra fede, non vedremmo questa desolazione, saremmo più protetti. QUANTA FATICA ABBIAMO SPRECATO INUTILMENTE Alla fine di una vita in molti casi, aprendo le mani non ci rimane niente; sarebbe stato meglio stare di più con la famiglia, avremmo avuto un risultato migliore. Dopo tanti sacrifici di due genitori, il momento di lasciare l'eredità diventa motivo di odio tra familiari. È terribile! Siamo vittime della nostra ignoranza. Non si è genitori comprando ai figli un regalino per ogni occasione, perché i più insoddisfatti sono proprio loro. Abbiamo trasmesso l'amore? Li abbiamo abbracciati, baciati e accarezzati oppure avevamo cose più importanti da fare? Senza amore questi vengono buttati nelle braccia del mondo e poi risucchiati da un meccanismo che li distrugge. Diciamo loro che quando fanno famiglia devono stare vicini al proprio coniuge e amare i figli. Se marito e moglie avessero vissuto meglio il loro amore, quanti problemi in meno ci sarebbero, quante opportunità in meno di peccare! A loro è concesso di concepire l'amore, quello puro, che completa i due corpi con un sentimento sublime, senza alcun rischio. Non va usato per altri scopi. Siamo stati all'altezza come figli di Dio e come genitori? Cosa porteremo quel giorno davanti al Signore, le nostre preghiere? Non andiamo a diffondere la preghiera come fossimo martelli pneumatici, con il cuore pieno di rabbia. Se un familiare non segue la nostra strada, accogliamolo con amore e dolcezza, senza imposizioni. Non decristianizziamo il mondo con la preghiera! E’ una profanazione che un giorno potrebbe determinare la nostra condanna; semmai diamo valore alle preghiere. Pensiamo che il Signore sia contento quando lo siamo noi, magari dopo una bella funzione religiosa o un bel pellegrinaggio? Se poi sparliamo e giudichiamo, come fa a gioire? Anche noi ci rattristiamo. Sarebbe contento se la nostra felicità durasse tutta la vita, anche nelle prove più dure. Chi si offende ed è permaloso, a sua volta offende, ricordiamocelo. Cosa c’è di cristiano in chi non è disponibile ad accettare un'ingiustizia e rimanda l'offesa perché è stato toccato nell'orgoglio? Il motivo dei nostri problemi è che non abbiamo saputo vivere la parola del Signore fin dall'inizio. La cosa più bella, che fa traboccare di gioia il cuore di Maria Santissima e di Gesù, è quando non ci facciamo provocare dal prossimo e accettiamo l'ingiustizia senza difenderci dall'offesa. Siamo forti quando siamo deboli, siamo grandi quando siamo piccoli, siamo ricchi quando siamo poveri. Perché abbiamo paura? Le ingiustizie non sono ferite mortali, è solo l'orgoglio che si ribella e ci impedisce di amare. Dio è in noi quando facciamo felice un'altra persona, accettando il suo modo di vivere. Chi ama verrà riamato ed è riamato del suo amore. Chi basa la propria vita sulla parola di Dio non pensa egoisticamente a stesso, ma vive in funzione degli altri (cercando di non essere ingenuo) e non è motivo di contese e divisioni. Non si andrebbe in tribunale, non verrebbero usate le nostre parole contro di noi. Ritorniamo a Dio che è la nostra paternità e la nostra origine, ammettiamo di avere tanto sbagliato.

Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul

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