Una
delle
sofferenze
di
Maria
Santissima
potrebbe
essere
che
è
tanto
evidente
e
visibile
che
ha
fatto
l’inimmaginabile
perché
noi
avessimo
ad
amare
suo
figlio
Gesù.
Lo
amiamo
veramente?
Pur
senza
conoscerlo
possiamo
amarlo
nel
prossimo.
Se
diventassimo
muti
le
nostre
opere
dimostrerebbero
amore?
Non
lamentiamoci
perché
la
Divina
Provvidenza
ci
ha
dato
tutto
in
abbondanza,
semmai
paghiamo
i
nostri
errori.
Per
quello
che
ha
fatto
il
Signore
per
noi
il
mondo
dovrebbe
già
essere
tutto
convertito.
L'ispettore
del
lavoro
verifica
che
i
lavoratori
siano
in
regola
e
in
sicurezza,
non
gli
interessa
sapere
se
sono
i
migliori
o
i
peggiori.
Ma
il
caporeparto
o
il
datore
di
lavoro
lo
sanno.
Il
migliore
operaio
non
crea
problemi
o
negatività
all'azienda,
invece
i
peggiori
la
danneggiano,
non
producono
nulla,
si
lamentano
e
pretendono
solo
i
propri
diritti.
I
falsi
creano
sempre
problemi
nel
lavoro
e
in
famiglia,
chi
si
è
sacrificato
non
si
lamenta.
Così
avviene
per
i
cristiani,
possono
essere
a
norma
andando
a
messa
e
avendo
la
corona
del
Rosario
in
mano,
ma
criticano
e
giudicano
la
Chiesa.
Chi
la
critica
di
avidità
non
ha
mai
fatto
un
gesto
di
carità
verso
di
essa.
Dio
sa
se
siamo
buoni
o
cattivi,
il
nostro
compito
inizia
fuori
dalla
chiesa.
Il
vero
cristiano
non
critica,
ama.
Se
ci
fossero
stati
dei
buoni
esempi
cristiani
non
saremmo
in
questa
situazione,
perciò
dobbiamo
dare
il
meglio
e
farci
carico
dei
problemi
degli
altri
accettando
le
ingiustizie.
Il
nostro
comportamento
è
conforme
al
Vangelo
o
alla
nostra
fantasia
evangelica?
Il
male
si
aggancia
agli
eccessi
e
ai
deliri
spirituali.
I
martiri
parlavano
d'amore,
si
rammaricavano
delle
azioni
poco
chiare
delle
altre
persone.
Chi
ha
dato
molto
si
scosta
dal
fumo
contestatore.
Il
Signore
e
la
Madonna
si
dispiacciono
quando
noi
diciamo
di
sì
alla
tentazione.
Non
si
è
forse
buttato
in
un
roseto
san
Francesco
quando
ha
avuto
certe
prove?
Se
avessimo
una
fede
più
concreta
potremmo
resistere,
eviteremmo
anche
di
creare
polemiche
sapendo
che
non
dobbiamo
farlo.
Con
molta
dolcezza
correggiamo
chi
sparla
degli
altri,
soprattutto
coloro
che
frequentano
la
Chiesa.
La
mancanza
d'amore
c'è
principalmente
nelle
nostre
famiglie,
essa
ha
una
base
così
fragile
perché
si
basa
troppo
sulla
legge
dell'uomo.
Cosa
vogliamo
ancora
per
capire
che
il
Signore
merita
molto
di
più
da
noi?
Se
vogliamo
migliorarci
dobbiamo
essere
severi
con
noi
stessi
e
misericordiosi
con
gli
altri,
a
partire
dai
nostri
cari.
Le
generazioni
precedenti
che
vivevano
in
condizioni
più
precarie
sono
state
provate
duramente
e
oggi
cosa
possiamo
dire?
Dovremmo
essere
puniti
doppiamente.
Non
parliamo
di
“misericordia
fatalista”
perché
renderemmo
conto
anche
della
mala-educazione.
Ci
mettiamo
in
discussione
oppure
pensiamo
che
la
verità
sia
solo
il
nostro
pensiero?
I
veri
valori
cristiani
oggi
non
ci
sono
più,
mai
come
in
questi
tempi
diciamo
che
il
male
è
feroce
e
diamo
la
colpa
al
diavolo.
In
realtà
è
l'uomo
che
non
è
mai
stato
così
perfido,
infingardo,
cattivo,
non
sopporta
più
i
difetti
degli
altri,
basta
un
niente
per
fare
fuoruscire
la
realtà
peggiore,
una
parola
sbagliata
e
vediamo
reazioni
spropositate.
Noi
siamo
furiosi
non
Satana,
poi
se
lo
invitiamo
è
ovvio
che
le
cose
peggiorano.
Il
bene
possiamo
farlo
silenziosamente,
possiamo
pregare
sottovoce
o
nella
mente
perché
il
Signore
vede
nel
buio
e
sente
nel
silenzio.
Chi
pensa
qualcosa
di
male
e
non
lo
concretizza
non
fa
danno
ad
altri
perché
il
male
non
lo
può
realizzare,
ha
bisogno
delle
nostre
parole
e
delle
nostre
sentenze
negative.
Ciò
che
teniamo
nascosto
nel
cuore
non
lo
può
vedere,
infatti
non
era
sicuro
che
Gesù
era
figlio
di
Dio
quando
lo
tentò
nel
deserto,
altrimenti
non
gli
avrebbe
permesso
il
risultato
finale.
Però
il
Signore
vede
se
abbiamo
un
cuore
fallace
e
perfido
anche
nel
silenzio.
I
sacerdoti
del
Tempio,
i
costruttori
di
allora,
hanno
rifiutato
la
testata
d'angolo:
coloro
che
si
sono
proposti
come
carismatici
e
conoscitori
della
legge,
hanno
scartato
il
Figlio
di
Dio
pur
avendo
visto
i
suoi
miracoli.
I
carismatici
di
oggi
sono
quelli
che
criticano
e
giudicano,
che
rifiutano
quelli
che
hanno
dei
numeri,
cioè
le
persone
che
stanno
portando
la
croce.
Non
è
cambiato
niente,
anzi
è
peggiorato
tutto.
Basiamo
troppo
sulla
nostra
lingua
e
poco
sui
fatti
concreti
quando
si
parla
di
amore
verso
le
persone
bisognose.
Piuttosto
che
aiutarle
lasciamo
che
perisca
quello
che
può
servire
loro.
E’
questa
la
carità?
Hanno
rifiutato
Gesù
perché
non
era
norma,
mangiava
con
i
peccatori,
perdonava
le
adultere,
chiedeva
di
lapidare
a
chi
si
sentiva
senza
peccato...
Ma
hanno
promosso
Barabba!
E
poi
molti
carismatici
dicono
di
avere
il
dono
del
discernimento…
Il
bene
è
la
pianta
che
cresce
nel
silenzio,
che
desidera
con
tanto
amore
che
noi
prendiamo
i
suoi
frutti
ben
maturi.
Il
male
è
quella
che
cade,
fa
rumore,
travolge
tutto
quello
che
trova
e
si
trattiene
i
frutti
fino
a
quando
marciscono.
Quando
vediamo
un
albero
di
frutti
marci
ci
fa
schifo,
così
sono
disgustose
agli
occhi
di
Dio le persone avide, invidiose e cattive.
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