Nella
nostra
vita
ci
accompagnano
tante
paure,
tante
insicurezze,
tanti
dubbi,
perché
non
conosciamo
Dio.
Se
noi
conoscessimo
veramente
Dio
non
avremmo
paura
di
niente,
non
dovremmo
disperare
più
di
tanto
nemmeno
davanti
al
problema
della
nostra
vita,
perché
sapremmo
che
comunque
abbiamo
un
aiuto
eccelso
e
meraviglioso
che
può
intervenire
e
può
fare
di
tutto.
Nonostante
le
grazie
ed
i
miracoli
che
la
Madonna
ha
dimostrato
in
ogni
epoca,
noi
dimostriamo
di
non
conoscere
veramente
Dio
e
di
non
confidare
in
quello
che
Lui
può
fare
e
può
donare
a
ciascuno
di
noi.
La
Madonna
ci
insegna
un
modo
ben
preciso
di
comportarci
davanti
al
Signore:
amarci
ed
eliminare
ogni
contrasto.
Noi
però
non
vogliamo
sentire
ragione,
vogliamo
comportarci
come
riteniamo
giusto,
facendo
l'esatto
contrario
di
quello
che
la
Madonna
ci
vuole
dimostrare
ed
insegnare:
è
questo
l'impedimento
che
non
ci
permette
di
conoscere
la
potenza
di
Dio
e
di
ottenere
tutte
le
grazie
che
Maria
SS.
può
concedere.
Noi
ci
scandalizziamo
di
quello
che
non
dobbiamo
scandalizzarci
e
non
ci
scandalizziamo
di
quello
che
dobbiamo
scandalizzarci.
Se
noi
ci
scandalizziamo
degli
altri
facciamo
la
cosa
sbagliata:
in
quel
momento
critichiamo,
giudichiamo,
MALEDICIAMO.
Se
invece
imparassimo
a
criticare
noi
stessi,
allora
potremmo
avere
un
sostegno
e
un
coraggio
diverso
di
quello
che
abbiamo.
Avremmo
molti
problemi
in
meno,
perché
diventeremmo
tutti
cristiani
autentici,
responsabili
e
strumenti
dell'unico
vero
Dio,
colui
che
ha
dimostrato
di
avere
potere
sul
firmamento,
sulla
vita
e
sulla
morte.
Poi
non
dobbiamo
pensare
che
il
nostro
creatore
non
ci
conosca
bene
o
non
sappia
ciò
di
cui
abbiamo
bisogno:
è
un'offesa
grande,
è
un'ipocrisia
che
purtroppo
dimostriamo
in
continuazione.
Di
cosa
abbiamo
paura,
cosa
temiamo?
Perché
facciamo
così
fatica
a
dimostrare
l'unica
cosa
su
questa
terra
che
dipende
da
noi,
ad
amarci?
Noi
non
abbiamo
potere
sull'universo
creato,
sul
bene,
sul
male,
sulle
altre
persone;
abbiamo
potere
di
dimostrare
di
volerci
bene
gli
uni
gli
altri,
di
stare
bene
insieme.
Su
questa
terra
noi
che
siamo
vivi,
siamo
perfetti,
siamo
materia
e
spirito.
Non
ci
sarà
più
per
noi
un'esperienza
simile
a
questa,
nella
perfezione
totale:
materia
e
spirito.
Abbiamo
il
potere
di
conoscere
lo
spirito
di
Dio,
che
dialoga
tra
di
noi,
ci
fa
vedere,
sentire,
emozionare,
amare,
ragionare,
desiderare.
Non
è
la
carne
umana
che
fa
tutto
questo,
è
lo
spirito
di
Dio,
di
cui
noi
siamo
portatori.
Quante
volte
questo
bene
così
grande
non
lo
riconosciamo
come
tale,
e
ci
comportiamo
in
una
misura
non
coerente!
Quante
volte
difendiamo
i
nostri
interessi
a
scapito
dell'unione
con
gli
altri,
diventiamo
egoisti...
L'unica
cosa
che
il
Signore
desidera
totalmente
da
noi
è
che
noi
ci
amiamo
gli
uni
agli
altri
come
lui
ci
ama;
poi
ci
lascia
tutti
i
nostri
difetti,
i
nostri
vizi,
le
nostre
abitudini
che
fanno
parte
della
nostra
natura
umana.
Non
ci
obbliga
a
un
certo
comportamento,
ci
lascia
liberi
di
vivere:
addirittura
ci
chiede
di
comunicarci
una
volta
sola
all'anno,
a
Pasqua…,
di
santificare
le
feste,
e
poi
se
uno
vuole
può
ricevere
la
comunione
tutti
i
giorni,
che
è
una
cosa
meravigliosa.
Quell’unica
piccola
cosa
che
il
Signore
tanto
ci
chiede,
di
amarci,
è
ciò
che
ci
fa
stare
bene.
Mentre
quando
viviamo
nella
gelosia,
nell'odio,
nell'invidia,
stiamo
male,
viviamo
male.
Perché
allora
noi
facciamo
quasi
tutto
ciò
che
va
contro
il
nostro
benessere,
e
non
facciamo
ciò
che
va
a
favore
del
nostro
benessere?
A
cosa
serve
frequentare
la
casa
del
Signore
se
quando
ne
usciamo
siamo
né
più
né
meno
come
quelli
che
non
la
frequentano?
Non
dimostriamo
di
osservare
quello
che
il
Vangelo
ci
dice.
Questa
è
un'offesa
verso
Dio.
E
se
fosse
questo
peccato
che
il
Signore
non
perdona?
Non
è
il
peccato
tradizionale
che
pensiamo
noi.
Che
bello
andare
a
letto
la
sera
ed
avere
un
desiderio
nel
cuore
di
volere
il
bene
di
tutte
le
persone
che
conosciamo,
di
far
sparire
ogni
arrabbiatura
verso
gli
altri.
Non
di
avere
un
sentimento
controverso
di
gelosia,
di
invidia
e
di
cattiveria,
che
ci
fa
star
male,
non
ci
fa
dormire.
È
inutile
recarsi
in
continuazione
in
farmacia:
non
c'è
una
medicina
che
toglie
il
rimorso
di
coscienza,
non
c'è.
La
“farmacia
migliore”
è
ciò
che
il
Signore
ci
chiede
per
il
nostro
bene:
di
amarci
gli
uni
gli
altri.
Preghiamo
amando,
come
la
Madonna
ci
ha
testimoniato,
per
dare
valore
alle
nostre
preghiere,
per
non
farci
dire
dal
Signore
"io
non
ti
conosco",
per
non
farci
precedere
dalle
prostitute...,
perché
le
nostre
preghiere
potrebbero
essere
vane.
Com'è
diversa
dalla
nostra
la
legge
del
Signore!
Non
cadiamo
nella
trappola
di
odiare
le
persone
che
ci
fanno
arrabbiare:
magari
ce
le
ha
messe
davanti
il
Signore
per
provarci...
Non
lasciamoci
provocare,
non
lasciamoci
condizionare,
altrimenti
ne
risente
anche
la
nostra
salute,
la
nostra
pressione:
il
nostro
equilibrio
psicofisico
rimane
condizionato
da
questi
sentimenti.
Andiamo
oltre
le
provocazioni,
che
tanto
non
cambia
nulla;
seguiamo
il
consiglio
della
Madonna
che
ci
dice:
"guarda
e
passa
e
non
ti
curar
di
loro"
per
diventare
non
quelli
che
continuano
ad
accusare,
a
criticare
e
a
commentare.
Impariamo
a
vivere
per
avere
uno
stato
psicofisico
meraviglioso,
perché
la
nostra
salute
dipende
da
come
noi
viviamo.
Cerchiamo
di
approfondire
sempre
di
più
i
punti
più
importanti
della
nostra
vita,
non
quelli
che
ci
soddisfano
di
più,
ma
quelli
che
si
portano
ad
avere
un
risultato
giusto
davanti
agli
occhi
del
Signore.
Perché
il
Signore
ha
promesso
la
sua
grazia
e
il
suo
aiuto a chi dimostra di avere certe caratteristiche, diversamente no.
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