Siamo grandi nell'orgoglio ma piccoli nell’amore tra fratelli. Anche la nascita del Figlio di Dio non è stata sufficiente a sconvolgere le abitudini più negative dell'uomo. Quando mai è sentito un avvenimento del genere? Allora pensiamo che questo regalo sceso dal cielo sia una tradizione, una storia e consideriamo verità solo ciò che dice uno scienziato. Perché non crediamo a ciò che l'uomo non può fare? Smettiamola di prendere in giro il Signore, se avessimo conosciuto veramente la sua nascita sulla terra, non saremmo in questa condizione, dove basta una telefonata che prende il sopravvento la rabbia, la gelosia, l'invidia, la ragione. La nostra inqualificabile realtà oscura persino i progetti immensi: un personaggio che inventa una nuova linea di abbigliamento ha più aderenti di Colui che ha creato il mondo intero, dell'Immacolata Concezione, di un Dio che si è fatto uomo. Quel capo di abbigliamento lo indossiamo come ci viene detto, ma la parola di Dio non la incastoniamo nel cuore in un modo perfetto. Che assurdità! Il problema, anche tra noi che recitiamo il santo rosario, è che vogliamo solamente sostenere il nostro pensiero, non l'umiltà e l'obbedienza, così creiamo un muro di separazione. Impariamo ad accettarci così come siamo, strampalati, discontinui, distratti e senza creare classifiche tra di noi, altrimenti non ci ameremo mai veramente. Non abbiamo nemmeno aperto la porta a una donna che stava per partorire… Quante volte abbiamo avuto l'opportunità di aprire la porta di casa e non l'abbiamo fatto? Abbiamo accolto solo quelli che ragionano come noi e fanno quello che diciamo noi, coloro che sono complici delle nostre idee. Maria Santissima ci viene in aiuto tracciando una nuova linea di vita: " tu ama ", perché sui nostri volti non c'è più neanche il cenno del sorriso (se non da ubriachi). Chi di noi trasmette pace e serenità? Siamo i figli della luce, ma invece di annunciare la lieta novella, andiamo a parlare delle tenebre e i diavoli, che sono i figli delle tenebre, parlano della luce, di Dio, della Madonna, del Vangelo, non di carità o dell'inferno. Chi ci ha messo in testa che al Signore piacciono le persone rassegnate, perdenti e lamentose? Vogliamo forse attirare l'attenzione? Dobbiamo recuperare la virtù della purezza, dell'amore, dell'equilibrio e del gioire. Viviamo faticosamente come se portassimo un grande peso, ma in realtà non esiste, ce lo siamo messi in testa noi. Buttiamolo via! Perché vogliamo spegnere tutte le luci sull'universo creato per il nostro stato d'animo? Dopo i momenti di sconforto deve prendere sempre il sopravvento la gioia. Che tristezza sentirci dire che le prostitute ci passeranno avanti! E’ ora di vivere la vita: tutto pulsa, il sole, la luna, le stelle, la creazione e noi possiamo completarla nel gaudio, nell'essere contenti di stare insieme. Non ci sono delle frasi di "contrabbando" nella creazione di Dio che ci possono fare dubitare del Vangelo; quello che dicono i profeti non è soggetto a privata spiegazione, per cui se oggi non si capisce, lo si può capire un domani, è sempre stato così. Per questo sono sempre stati torturati e criticati. Ci sono vari livelli di cristiani: c'è chi riesce a stare al primo stadio, chi un po' più in alto e chi scala cime impervie perché si abbandona a Dio. Non facciamo di tutte le erbe un fascio, dove tutti devono comportarsi allo stesso modo. Come i 12 apostoli non avevano lo stesso carisma, così ognuno ha una crescita di fede diverso dall'altro, ma quando uno rimane sempre allo stesso livello è perché manca di carità e amore. Non impediamo al Signore di farci fare un salto di qualità e non invidiamo chi fa un cammino superiore al nostro. Ognuno riconosca i propri limiti, ma sappia anche riconoscere i meriti degli altri. La nostra generazione ha distrutto la famiglia cristiana, non c’è più il rispetto tra marito e moglie. L'amore umile, dignitoso e sublime che c'era nella famiglia di Nazareth, neanche la più fervida immaginazione lo può raggiungere. Dobbiamo avere a cuore anche ciò che non ci riguarda, altrimenti siamo egoisti. La fede non si trasmette a parole, ma con l’amore e la carità. Se rinunciare a qualcosa ci indurisce il cuore, non facciamolo, perché non rappresentiamo più Dio ma la depressione, la durezza, la rinuncia. In che misura pensiamo di fare il nostro dovere se abbiamo deturpato l'immagine del cristiano autentico? Come pensiamo di parlare d'amore se ci alleniamo solamente ai fatti più tristi della vita? La natura trasmette la meravigliosa fantasia del Dio creatore in tutta la sua bellezza, mentre noi uomini davanti a un autentico cristiano, potremmo capire che brutta copia siamo diventati, ci sentiremmo dei mostri. Perciò sentiamo i santi fuori moda, perché scombinano le regole del “popolino”. La Madonna non verrà mai a criticare un suo figlio che ha avuto un momento di difficoltà, non crediamo a rivelazioni private di questo genere. Così anche noi davanti a situazioni criticabili dobbiamo soltanto amare, amare, amare. Non stupiamoci degli altri perché Dio potrebbe essere deluso da noi. Il male ci ha trasformati da cristiani a ipocriti, ci fa pregare, digiunare, andare in chiesa, ma non amare. Chi ama non si scandalizza, ma si dispiace. Quando un nostro caro sbaglia, facciamo finta di niente, perché ci scandalizziamo tanto degli altri? Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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Siamo grandi nell'orgoglio ma piccoli nell’amore tra fratelli. Anche la nascita del Figlio di Dio non è stata sufficiente a sconvolgere le abitudini più negative dell'uomo. Quando mai è sentito un avvenimento del genere? Allora pensiamo che questo regalo sceso dal cielo sia una tradizione, una storia e consideriamo verità solo ciò che dice uno scienziato. Perché non crediamo a ciò che l'uomo non può fare? Smettiamola di prendere in giro il Signore, se avessimo conosciuto veramente la sua nascita sulla terra, non saremmo in questa condizione, dove basta una telefonata che prende il sopravvento la rabbia, la gelosia, l'invidia, la ragione. La nostra inqualificabile realtà oscura persino i progetti immensi: un personaggio che inventa una nuova linea di abbigliamento ha più aderenti di Colui che ha creato il mondo intero, dell'Immacolata Concezione, di un Dio che si è fatto uomo. Quel capo di abbigliamento lo indossiamo come ci viene detto, ma la parola di Dio non la incastoniamo nel cuore in un modo perfetto. Che assurdità! Il problema, anche tra noi che recitiamo il santo rosario, è che vogliamo solamente sostenere il nostro pensiero, non l'umiltà e l'obbedienza, così creiamo un muro di separazione. Impariamo ad accettarci così come siamo, strampalati, discontinui, distratti e senza creare classifiche tra di noi, altrimenti non ci ameremo mai veramente. Non abbiamo nemmeno aperto la porta a una donna che stava per partorire… Quante volte abbiamo avuto l'opportunità di aprire la porta di casa e non l'abbiamo fatto? Abbiamo accolto solo quelli che ragionano come noi e fanno quello che diciamo noi, coloro che sono complici delle nostre idee. Maria Santissima ci viene in aiuto tracciando una nuova linea di vita: " tu ama ", perché sui nostri volti non c'è più neanche il cenno del sorriso (se non da ubriachi). Chi di noi trasmette pace e serenità? Siamo i figli della luce, ma invece di annunciare la lieta novella, andiamo a parlare delle tenebre e i diavoli, che sono i figli delle tenebre, parlano della luce, di Dio, della Madonna, del Vangelo, non di carità o dell'inferno. Chi ci ha messo in testa che al Signore piacciono le persone rassegnate, perdenti e lamentose? Vogliamo forse attirare l'attenzione? Dobbiamo recuperare la virtù della purezza, dell'amore, dell'equilibrio e del gioire. Viviamo faticosamente come se portassimo un grande peso, ma in realtà non esiste, ce lo siamo messi in testa noi. Buttiamolo via! Perché vogliamo spegnere tutte le luci sull'universo creato per il nostro stato d'animo? Dopo i momenti di sconforto deve prendere sempre il sopravvento la gioia. Che tristezza sentirci dire che le prostitute ci passeranno avanti! E’ ora di vivere la vita: tutto pulsa, il sole, la luna, le stelle, la creazione e noi possiamo completarla nel gaudio, nell'essere contenti di stare insieme. Non ci sono delle frasi di "contrabbando" nella creazione di Dio che ci possono fare dubitare del Vangelo; quello che dicono i profeti non è soggetto a privata spiegazione, per cui se oggi non si capisce, lo si può capire un domani, è sempre stato così. Per questo sono sempre stati torturati e criticati. Ci sono vari livelli di cristiani: c'è chi riesce a stare al primo stadio, chi un po' più in alto e chi scala cime impervie perché si abbandona a Dio. Non facciamo di tutte le erbe un fascio, dove tutti devono comportarsi allo stesso modo. Come i 12 apostoli non avevano lo stesso carisma, così ognuno ha una crescita di fede diverso dall'altro, ma quando uno rimane sempre allo stesso livello è perché manca di carità e amore. Non impediamo al Signore di farci fare un salto di qualità e non invidiamo chi fa un cammino superiore al nostro. Ognuno riconosca i propri limiti, ma sappia anche riconoscere i meriti degli altri. La nostra generazione ha distrutto la famiglia cristiana, non c’è più il rispetto tra marito e moglie. L'amore umile, dignitoso e sublime che c'era nella famiglia di Nazareth, neanche la più fervida immaginazione lo può raggiungere. Dobbiamo avere a cuore anche ciò che non ci riguarda, altrimenti siamo egoisti. La fede non si trasmette a parole, ma con l’amore e la carità. Se rinunciare a qualcosa ci indurisce il cuore, non facciamolo, perché non rappresentiamo più Dio ma la depressione, la durezza, la rinuncia. In che misura pensiamo di fare il nostro dovere se abbiamo deturpato l'immagine del cristiano autentico? Come pensiamo di parlare d'amore se ci alleniamo solamente ai fatti più tristi della vita? La natura trasmette la meravigliosa fantasia del Dio creatore in tutta la sua bellezza, mentre noi uomini davanti a un autentico cristiano, potremmo capire che brutta copia siamo diventati, ci sentiremmo dei mostri. Perciò sentiamo i santi fuori moda, perché scombinano le regole del “popolino”. La Madonna non verrà mai a criticare un suo figlio che ha avuto un momento di difficoltà, non crediamo a rivelazioni private di questo genere. Così anche noi davanti a situazioni criticabili dobbiamo soltanto amare, amare, amare. Non stupiamoci degli altri perché Dio potrebbe essere deluso da noi. Il male ci ha trasformati da cristiani a ipocriti, ci fa pregare, digiunare, andare in chiesa, ma non amare. Chi ama non si scandalizza, ma si dispiace. Quando un nostro caro sbaglia, facciamo finta di niente, perché ci scandalizziamo tanto degli altri?

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