Se
vivessimo
la
nostra
vita
in
modo
corretto,
potremmo
capire
che
il
male
lo
si
evita
non
lo
si
cura.
È
meglio
curare
una
malattia
o
evitarla?
Quando
in
casa
vi
è
una
persona
gravemente
malata,
il
dottore
che
deve
arrivare
avrebbe
più
possibilità
di
salvarla
se
trovasse
una
strada
non
accidentata
e
piena
di
ostacoli.
Quante
volte
la
Madonna
prima
di
aiutarci
deve
fare
i
conti
con
la
nostra
miseria
umana,
basata
solamente
su
diatribe
e
alterchi?
Invece
di
appianare
le
incomprensioni
della
vita,
le
rendiamo
ancora
più
aspre
perché
vogliamo
difenderci.
Proviamo
a
pensare
in
che
condizioni
invochiamo
Maria
Santissima.
È
più
facile
per
lei
ottenere
la
grazia
per
una
famiglia
che
ha
un
cuor
solo
e
un'anima
sola,
dove
ci
si
vuole
veramente
bene,
dove
c'è
il
santo
timor
di
Dio
e
un
unico
interesse
(anche
un
unico
conto
corrente).
Ma
se
in
casa
c'è
solo
miseria,
ci
si
detesta,
non
ci
si
sopporta
più
e
si
vive
una
vita
contraria
all'altra,
come
può
intervenire?
Ci
dà
fastidio
come
si
veste
il
nostro
coniuge,
ci
stufa
appena
inizia
a
parlare,
tutto
quello
che
fa
è
motivo
di
critica.
Ci
lamentiamo
se
si
lava
troppo
o
poco,
se
è
sempre
a
casa
o
fuori,
se
lavora
tanto
o
poco.
Anche
durante
i
pasti
usiamo
telefonini
e
tablet
invece
di
dialogare.
Quando
veniamo
meno
alla
promessa
fatta
al
Signore
di
amarci
tutta
la
vita,
automaticamente
viene
meno
la
sua
alleanza,
ci
lascia
andare
per
conto
nostro.
Non
è
il
Signore
che
dà
o
toglie,
siamo
noi
che
dimostriamo
di
meritare
una
cosa
o
l'altra.
Quando
usciamo
al
mattino
diamo
il
bacio
del
buongiorno
al
nostro
coniuge
o
diamo
il
bacio
dell'amicizia
al
primo
che
incontriamo?
Abbiamo
il
desiderio
di
ritornare
nel
nido
che
ci
siamo
creati
o
ci
dispiace
perché
stiamo
meglio
con
altre
persone?
Siamo
costretti
a
stare
a
casa
perché
così
possiamo
mangiare,
dormire,
stare
comodi
sul
divano,
non
ci
serve
a
nient'altro?
Tante
famiglie
sono
divise
sotto
lo
stesso
tetto,
si
sopportano,
non
si
amano
e
non
fanno
nulla
per
migliorare.
È
un'offesa
al
Signore.
Ci
complimentiamo
a
vicenda?
Senza
l'amore
non
si
può
essere
uniti,
si
diventa
polemici,
rabbiosi,
si
mangia
nervosamente.
Cerchiamo
di
riordinare
il
disordine
che
abbiamo
creato.
I
figli
crescono
in
base
all'aria
che
respirano
in
casa,
se
non
trattano
con
il
dovuto
rispetto
i
genitori
è
perché
marito
e
moglie
non
sono
stati
maestri
nel
trattarsi
bene.
È
una
conseguenza.
Che
aria
respirano
quando
i
genitori
sono
insofferenti
e
si
comportano
freddamente?
Dopo
aver
litigato
con
il
coniuge,
tutto
quello
che
sappiamo
dire
ai
figli
è:
"
Hai
fatto
i
compiti,
hai
messo
il
pigiama,
ti
sei
lavato
i
denti”...
Non
lamentiamoci
se
a
quindici
o
vent'anni
hanno
dei
problemi.
Che
bello
quando
ci
si
chiede
scusa:
"Ho
sbagliato,
possiamo
recuperare?
Mi
dispiace
perché
non
ho
voluto
farti
felice
come
avrei
potuto".
Questa
è
la
scuola
di
vita
per
i
figli,
non
le
lezioni
sul
preservativo
e
sulla
pillola
a
12
anni.
Vogliamo
sacrificarci
per
la
famiglia
o
vogliamo
la
libertà
di
fare
quello
che
vogliamo?
Una
volta
il
corso
prematrimoniale
ce
lo
facevano
i
genitori
con
due
parole:
“State
attenti
a
sposarvi
che
poi
non
tornate
più
indietro
a
vivere
con
noi”.
Oggi
invece
i
figli
hanno
sempre
ragione,
sono
gli
altri
che
sbagliano.
È
una
linea
ambigua,
guardiamo
in
faccia
la
realtà
perché
poi
pagheremo
tutti
le
conseguenze.
Chi
ha
Dio
nel
cuore
si
sente
a
proprio
agio
quando
è
perseguitato
e
criticato
perché
sa
disintegrare
il
male,
non
è
polemico,
non
replica.
Per
lui
la
cosa
più
bella
è
accettare
l'ingiustizia
e
si
sente
quasi
indegno
di
perdonare.
Se
è
possibile
fare
tanto
male,
perché
non
si
può
fare
un
po'
di
bene?
La
Madonna
potrebbe
concedere
di
più
se
vedesse
collaborazione
e
disponibilità
da
parte
nostra,
più
armonia
familiare.
Abbiamo
creato
i
presupposti
della
divisione
e
poi
ci
lamentiamo
quando
questa
ha
preso
consistenza.
Aiutiamo
Maria
Santissima
ad
aiutarci,
smettiamola
di
essere
opportunisti,
chiediamo
di
cambiare
noi
stessi,
non
gli
altri.
Chi
si
sposa
senza
sentimento
è
un
disgraziato,
perché
rovina
non
solo
la
vita
del
coniuge
ma
anche
quella
dei
propri
figli.
Il
vero
male
della
famiglia
è
la
mancanza
d'amore.
Ci
si
separa
quando
si
tira
troppo
la
corda,
poi
succede
che
i
suoceri
si
scontrano
tra
di
loro,
sostenendo
i
propri
figli
e
parlando
male
ai
nipoti
del
papà
o
della
mamma.
Ricordiamoci
che
un
bambino
di
5
o
6
anni
ragiona
e
capisce
molto,
soffre
tanto
quanto
i
genitori
non
sono
uniti.
Anche
nelle
convivenze
c'è
un
velo
di
tristezza,
non
si
ha
il
completamento
dell'amore
come
nelle
famiglie
costruite
davanti
al
Signore.
Come
si
può
dire:
“Io
sto
meglio
con
quell'altra
persona”?
Non
è
l'altro
che
ci
fa
stare
bene,
siamo
noi
che
lo
desideriamo
più
del
nostro
coniuge.
È
inutile
dire
che
abbiamo
pregato
tanto
e
non
abbiamo
ottenuto
niente.
Come
viviamo?
Facciamo
le
cose
perché
siamo
costretti,
per
rispetto
umano
o
per
amore?
Togliete
tutto
ciò
che
mi
impedisce
di
realizzare
quello
che
io
desidero
offrirv
i:
se
Maria
Santissima
ci
concedesse
il
suo
aiuto
in
certe
condizioni,
finiremmo
per
peggiorare
la
nostra
situazione.
Anche
in
vacanza
non
ci
andiamo
più
con
quella
gioia
immensa,
ma
solo
per
accontentare
i
figli.
Stiamo
clamorosamente
scivolando,
fermiamoci!
La
Madonna
darà
aiuto
alle
famiglie
che
eroicamente
e
coraggiosamente,
nonostante
mille
prove,
sono
unite,
indissolubili.
Creiamo
un
bel
clima
in
casa
nostra
non
solo
problemi,
nevrosi,
stress,
ansie,
alterchi
e
liti.
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