Perché
dobbiamo
fare
il
contrario
di
quello
che
è
scritto
sulla
Bibbia?
Perché
siamo
più
intelligenti
e
capaci
a
difendere
i
nostri
interessi,
che
a
custodire
la
legge
di
Dio?
Dalle
rivelazioni
profetiche
sappiamo
che
il
Signore
è
molto
fermo
e
preciso
nelle
sue
richieste,
non
giustifica
nessun
comportamento,
persino
quello
di
Mosé,
che
per
una
sua
ribellione,
non
è
entrato
nella
terra
promessa.
Se
conoscessimo
il
modo
migliore
per
chiedere
al
Signore,
potremmo
ottenere
tanto
di
più
rispetto
a
quello
che
pensiamo
di
ottenere
nel
modo
tradizionale.
La
cosa
più
giusta
da
fare
non
è
dire
al
Signore:
"Io
do
una
cosa
a
te
e
tu
dai
una
cosa
a
me”,
come
se
volessimo
barattare
per
avere
qualcosa
in
cambio.
Il
Signore
non
vuole
mercanteggiare,
né
vuole
i
mercanti
della
preghiera,
ma
un
popolo
che
lo
lodi
e
lo
onori,
perché
lui
sa
già
quello
di
cui
abbiamo
bisogno.
È
un'offesa
grave
dire
al
Signore:
"Ti
do
se
tu
mi
dai”
.
Infatti,
sappiamo
che
nella
sua
infinita
misericordia
ci
dà
di
più
di
quello
che
noi
chiediamo,
per
compassione,
e
perché
l’ha
promesso
ai
nostri
padri,
non
per
i
nostri
meriti.
In
realtà
non
sappiamo
neanche
che
cosa
ci
serve
di
più,
se
la
guarigione
del
corpo
o
quella
dello
spirito
e
del
cuore.
Il
Signore
benedice
il
popolo
che
lo
onora,
non
coloro
che
si
propongono;
questo
è
scritto
sulla
Bibbia.
La
cosa
peggiore
è
mercanteggiare
nelle
grazie
e
non
ce
ne
rendiamo
conto
perché
siamo
portatori
degli
errori
di
chi
ci
ha
preceduto;
nel
nostro
DNA
si
è
fatto
strada
questo
stile
di
comportamento
che
usiamo
tra
noi,
per
praticarlo
con
Dio.
Ma
è
assurdo,
così
non
otterremo
nulla,
perdiamo
solo
tempo
e
annulliamo
quello
che
il
Signore
vorrebbe
darci.
Il
modo
migliore
per
ottenere
le
grazie
è
quello
di
non
chiederle,
ma
di
lodare,
onorare
e
ringraziare
il
Signore,
come
facevano
gli
apostoli
quando
salivano
al
tempio;
poi
sono
stati
premiati
nella
Pentecoste.
Qualcuno
potrebbe
obiettare
che
è
scritto:
"Chiedete
e
vi
sarà
dato",
ma
chi
ci
impedisce
di
meritare
le
grazie?
Chiediamo
col
cuore
e
con
la
bocca
lodiamo,
perché
il
Signore
conosce
la
nostra
storia
da
prima
che
nascessimo,
sapeva
già
tutto
di
noi,
anche
i
nostri
errori.
Ipotizziamo
di
usare
la
legge
che
ci
siamo
inventati
noi:
"Ti
do
sei
tu
mi
dai"
,
barattando
e
mercanteggiando.
Come
la
mettiamo
quando
facciamo
un
errore?
Se
io
non
ti
do,
tu
cosa
fai?
Sarebbero
di
più
le
cose
che
il
Signore
dovrebbe
toglierci
rispetto
a
quelle
che
dovrebbe
darci!
Se
usiamo
questo
metro
abbiamo
tutto
da
rimetterci.
E
non
parliamo
della
misericordia
di
Dio
perché
non
è
dovuta
a
un'offerta
o
a
un
privilegio,
ma
deve
coprire
una
nostra
mancanza
e
questo
non
può
rendergli
gioia.
Come
figli
non
possiamo
andare
davanti
al
Padre
con
la
nostra
presunzione,
come
se
fossimo
al
Suo
stesso
livello,
non
esiste
proprio.
Purtroppo
tanti
che
non
hanno
ottenuto
quello
che
hanno
chiesto
per
un
certo
periodo
di
tempo,
si
sono
defilati
e
ritirati,
sono
spariti
nei
meandri
del
mondo.
Certo,
è
cosa
buona
pregare,
ma
bisogna
farlo
con
lo
spirito
giusto,
con
la
caratteristica
principale
che
il
Signore
ci
chiede;
allora
potremmo
vedere
la
nostra
vita
capovolgersi
all'improvviso
ed
essere
stracolmi
di
grazie.
Ecco
il
senso
della
richiesta
fatta
da
Maria
Santissima
sul
monte
Misma:
"Togliete
tutto
ciò
che
mi
impedisce
di
realizzare
quello
che
io
intendo
offrirvi”
.
Il
Signore
vuol
darci
tutto
gratuitamente,
non
ha
bisogno
di
compromessi,
non
accetta
sacrifici
o
olocausti,
se
non
li
offriamo
come
Lui
ci
chiede,
ma
uno
spirito
contristato
e
umiliato,
privo
del
nostro
orgoglio.
E
non
pensiamo
di
essere
pronti
a
ricevere
il
premio
solo
per
aver
detto
un
rosario
in
più
o
per
essere
andati
a
messa
(che
serve
come
fonte
di
grazia
e
di
benedizione,
non
come
fonte
di
richieste).
Anche
i
malfattori,
gli
idolatri,
gli
omicidi
e
gli
adulteri
pregano,
e
magari
pregano
più
di
noi.
Ma
è
giusto
pregare
e
commettere
quelle
infrazioni
o
è
giusto
prima
non
commettere
quelle
infrazioni
e
poi
pregare?
Perché
ostinatamente
continuiamo
imperterriti
nel
nostro
errore?
Il
Signore
perdona
i
nostri
peccati,
ma
non
inventiamoci
leggi
che
non
esistono.
C'è
modo
e
modo
di
pregare
e
di
essere
cristiani.
Non
dobbiamo
aver
paura,
come
avviene
nelle
cose
umane,
che
se
non
facciamo
una
richiesta
non
otteniamo
niente.
Rivolgiamoci
nel
modo
giusto
al
Signore,
altrimenti
potremmo
vanificare
i
nostri
sforzi
e
trovarci
con
“
un
pugno
di
mosche
in
mano"
,
come
hanno
fatto
due
figli
di
Aronne.
Comportiamoci
da
cristiani
in
modo
semplice,
come
se
tutto
non
dipendesse
da
noi
ed
otterremo
molto
di
più.
Il
Signore
non ci vuole sofferenti e tristi, ma siamo noi che ci complichiamo la vita con:
i nostri errori
1° FARE IL PASSO PIU' LUNGO DELLA GAMBA
2° ABUSARE DEL FISICO
3° NON ESSERE IN GRAZIE DI DIO
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
I mercanti della preghiera
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono