© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
In
che
misura
siamo
riconoscenti
a
Gesù
per
aver
accettato
la
croce
senza
aver
fatto
niente
di
male?
Quando
subiamo
un’offesa
perdoniamo
oppure
è
una
dichiarazione
di
guerra
che
portiamo
avanti
nel
tempo?
Siamo
più
pronti
ad
accettare
ingiustizia
o
vogliamo
la
giustizia
per
il
nostro
nemico?
Il
nostro
peggior
nemico
è
quello
che
ci
fa
ottenere
più
vantaggi
in
cielo
e
il
nostro
migliore
amico
è
quello
che
ci
fa
ottenere
più
vantaggi
in
terra.
Entrambi
sono
amici,
quello
che
non
è
gradevole
ci
fa
ottenere
più
interessi
per
l’eternità,
quello
che
è
gradevole
invece
ci
dà
subito
il
risultato
sperato.
Accettare
l’ingiustizia
è
come
investire
per
il
futuro.
La
Madonna
ci
concede
cento
volte
di
più
quando
amiamo.
Anche
noi
abbiamo
sbagliato
e
fatto
soffrire
qualcuno.
Quello
che
ci
fa
vincere
tutte
le
battaglie
è
la
gioia
che
Dio
ci
dà,
non
sono
i
riconoscimenti
più
grandi.
Rallegriamoci
quando
diciamo
di
aver
subito
ogni
sorta
di
ingiustizia,
è
la
chiave
che
ci
apre
tutte
le
porte.
Il
nostro
merito,
se
perdoniamo,
sarà
più
alto.
Il
servo
del
Signore
non
è
esente
dalla
croce,
non
dobbiamo
aver
paura
ad
accettare
con
amore
quello
che
la
ragione
rifiuta.
Ci
dispiacciamo
per
la
persona
che
ci
offende
perché
vede
aumentati
i suoi peccati oppure ci offendiamo?
STA LONTANO DAI CARISMATICI
Giovanni
Battista
non
parlava
di
sé
come
un
carismatico,
annunciava
solo
la
parola
di
Dio.
Così
gli
apostoli.
Dove
sono
finiti
tutti
i
carismatici
che
si
sono
susseguiti
in
questi
anni?
Essi
promettevano
una
fede
artificiale,
non
quella
naturale
che
ci
fa
accettare
i
momenti
difficili.
Non
si
può
ottenere
la
santità
senza
alcuno
sforzo
o
semplicemente
pregando.
Siamo
disposti
a
fare
grandi
sacrifici
per
ottenere
traguardi
umani,
però
andiamo
a
dire
che
non
si
può
perdonare
o
rispettare
i
comandamenti.
Perché
non
lo
vogliamo.
“
Sta
lontano
dai
carismatici
”,
queste
parole
Maria
Santissima
le
ha
incise
nel
cuore
di
Roberto
come
una
pietra
miliare.
Tanti
teologi
hanno
deviato
dalla
verità
del
Signore
provocando
scismi
e
divisioni,
eppure
erano
i
più
preparati.
La
fede
artificiale,
come
i
frutti
maturati
senza
i
raggi
del
sole,
ha
un
sapore
diverso.
I
problemi
si
risolvono
quando
amiamo,
perché
poi
è
Dio
che
interviene
a
cambiare
le
cose.
Molti
sono
i
chiamati
e
pochi
gli
eletti,
nulla
è
nell’uomo
che
non
è
toccato
da
Dio.
Il
demonio
ha
perso
tutto
per
superbia
e
il
delirio
di
onnipotenza.
Perché
andiamo
in
chiesa?
Con
che
spirito
ci
andiamo?
Siamo
falsi,
opportunisti
e
approfittatori?
Pur
mancando
in
un
comandamento,
può
essere
più
corretto
uno
che
non
ci
va.
Non
ci
si
santifica
andando
a
messa,
ma
quando
usciamo
dalla
chiesa.
Si
va
a
messa
per
ringraziare
e
lodare
Dio,
immolato
per
la
nostra
salvezza,
non
per
dovere
e
nemmeno
per
una
dipendenza
psicologica.
È
un
invito
alle
nozze
dell’Agnello,
cosa
diamo
noi
in
cambio?
Con
la
nostra
presenza
dovremmo
santificare
la
Chiesa,
amando
i
nostri
nemici,
invece
basta
una
piccola
prova
per
farci
cadere.
Chiediamo
al
Signore
perdono
per
i
nostri
errori,
portiamogli
sacrifici
a
beneficio
di
altre
persone,
come
lui
ci
ha
insegnato.
Accettiamo
anche
il
male
che
non
abbiamo fatto.
DIO PORTA A TERMINE QUELLO CHE HA
DECISO
La
nostra
è
un’epoca
artificiale,
vuota
di
principi
e
di
accettazione
del
magistero
della
Chiesa,
che
sta
destabilizzando
anche
coloro
che
hanno
ancora
il
timore
di
Dio.
Il
Signore
non
manda
un
castigo
e
poi
viene
a
dire
di
pregare
per
attenuarlo.
È
un
controsenso
e
il
Vangelo
non
parla
così.
Quando
ci
sono
stati
il
diluvio
universale,
la
distruzione
di
Sodoma
e
Gomorra
o
le
piaghe
d’Egitto,
le
persone
erano
state
preavvisate
e
non
è
stata
richiesta
la
preghiera
per
eliminare
il
flagello.
È
un’eresia
sostenere
che
la
Madonna
chiede
preghiere
per
salvare
il
mondo.
Dio
è
esigente
e
anche
spietato
nelle
sue
affermazioni,
ha
punito
il
popolo
d’Israele
che
ha
disobbedito
dopo
aver
visto
i
suoi
prodigi
e
ha
impedito
a
Mosé
di
entrare
nella
terra
promessa
per
aver
dubitato.
Molti
cristiani
oggi
seguono
le
teorie
legali
dell’uomo
come
l’aborto
e
il
divorzio,
però
sono
errori
che
si
pagano
perché
vanno
contro
la
legge
di
Dio.
La
preghiera
ha
il
suo
valore
ma
non
è
quello
che
diamo
noi,
molti
si
stanno
de-cristianizzando
con
essa
perché
non
sanno
amare
e
accettare
l’ingiustizia,
così
reagiscono
e
fanno
il
gioco
di
Satana.
Stiamo
dando
un’importanza
primaria
alle
cose
corruttibili
del
mondo
e
non
a
quelle
incorruttibili
di
Dio.
Ecco
perché
non
siamo
gioiosi
quando
accettiamo
un’umiliazione
o
un’offesa,
che
sono
sempre
fonti
di
grandi
grazie.
Gioia
che
invece
avevano
i
santi.
Cerchiamo
di
guardarci
dalle
nostre
opere
e
non
da
quelle
degli
altri
che
non
conosciamo.
Cerchiamo
di
fare
di
tutto
affinché
il
Signore
non
prenda
certe
decisioni.
E
quando
viene
una
problematica,
una
sofferenza
o
una
condanna
creata
dall’uomo,
non
andiamo
a
dire
che
è
colpa
di
Dio.
Non
dobbiamo
lamentarci
quando
il
Signore
ci
prova,
lo
fa
per
rafforzarci
e
non
per
castigarci.
Sono
i
momenti
difficili
della
nostra vita che ci hanno insegnato a vivere.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono