Un deserto sul Misma
Se
ragioniamo
secondo
una
logica
personale,
rischiamo
di
bloccare
il
progetto
del
Signore,
e
di
essere
strumenti
di
Dio
"a
modo
nostro".
Rendiamoci
conto
che
noi,
delle
cose
del
Signore,
sappiamo
pochissimo
o
niente
perché
sono
misteriose,
insondabili
e
sfuggono
alla
maggior
parte
delle
persone.
Noi
non
riusciamo
a
capire
quello
che
la
Madonna
riesce
a
elargire
attraverso
le
nostre
preghiere,
quello
che
può
salire
da
un
incontro
di
preghiera;
sappiamo
però
che
Maria
Santissima
riesce
a
sfamare
una
moltitudine
di
persone
che
si
affidano
a
lei:
è
un
dare
per
avere,
oppure
un
avere
per
dare.
Davanti
agli
occhi
di
Dio
è
tutto
e
il
contrario
di
tutto.
Non
dobbiamo
essere
figli
di
Dio
solo
per
evitare
i
tabù
di
tutte
le
altre
religioni
o
sette,
ma
per
trasmettere
la
libertà,
per
crearci
persone
libere
mentalmente,
per
poter
crescere,
altrimenti
lo
spirito
Santo
non
può
agire
su
di
noi
e
corriamo
il
rischio
di
sviluppare
unicamente
la
nostra
idea.
Il
Signore
vuole
persone
libere
e
disponibili
per
fare
il
progetto
del
Padre,
non
persone
che
usano
il
nome
del
Padre
per
fare
un
proprio
progetto.
Non
dobbiamo
pensare
che
per
forza
ci
vogliono
“i
grandi
numeri”
per
realizzare
i
progetti
di
Dio:
gli
apostoli
(che
erano
12)
e
santi
(come
madre
Teresa
di
Calcutta,
Giovanni
Paolo
II°
e
padre
Pio)
ce
lo
dimostrano.
In
pochi
hanno
sconvolto
il
mondo...
Invece
100.000
persone
che
si
trovano
pregare
in
un
certo
posto,
potrebbero
non
lasciare
alcuna
traccia.
E
noi
vogliamo
competere
con
i
numeri
ed
essere
luce
e
sale
della
terra?
Nella
preghiera
Gesù
non
ci
insegna
il
coinvolgimento
di
massa,
o
l'essere
mistico,
ma
a
dare
efficacia
e
perseveranza
alla
preghiera:
"
quando
preghi
entra
nella
tua
camera
e
chiusa
la
porta
prega
il
Padre
tuo
nel
segreto,
il
Padre
tuo
che
vede
nel
segreto
ti
ricompenserà.
Pregando
poi
non
sprecare
parole
come
pagani
che
credono
di
venire
ascoltati
a
forza
di
parole,
non
siate
dunque
come
loro,
perché
il
Padre
vostro
sa
di
quali
cose
avete
bisogno
ancor
prima
che
gliele
chiediate,
vuoi
dunque
pregate
così:
Padre
nostro...."
(Mt
6,7).
Ognuno
di
noi
ha
una
sensibilità
e
una
spiritualità
personale.
Le
persone
vanno
educate
ad
avvicinarsi
al
Signore,
non
devono
essere
coinvolte
e
obbligate
a
comportarsi
come
vogliamo
noi
(e
se
fossero
meglio
di
noi?);
dobbiamo
portarle
al
Signore
e
poi
vanno
lasciate
al
Signore,
libere
di
svilupparsi
da
sole,
nel
riserbo
e
nella
privacy
della
loro
vita.
I
gruppi
di
preghiera
devono
essere
aperti,
e
le
persone
libere
di
entrare
e
uscire,
in
grado
di
applicarsi
liberamente
dove
meglio
credono,
che
magari
quella
è
la
volontà
del
Signore.
Non
dobbiamo
formare
un
gruppo
"mettendo
le
sbarre"
e
“guai
a
chi
fuoriesce”:
se
non
si
è
liberi
di
uscire,
non
si
è
liberi
neanche
di
entrare!
Gli
apostoli
sono
stati
apostoli
e
sono
stati
uniti,
ma
i
discepoli
sono
andati
ognuno
per
conto
loro.
L'unione
è
importante
che
dà
la
forza,
ma
va
sviluppata
senza
condizionamenti,
senza
costrizioni.
Manteniamo
la
caratteristica
di
informazione
e
di
diffusione,
avendo
come
scopo
primario
l'essere
giusti
davanti
al
Signore,
l’insegnamento
della
lode
e
di
come
si
prega.
Noi
dobbiamo
essere
contenti
quando
siamo
utili
alla
gloria
del
Signore,
quando
siamo
partecipi
della
crescita
spirituale
delle
persone,
non
ci
deve
interessare
solo
in
nostro
gruppo
di
preghiera,
ma
dobbiamo
gioire
anche
se
ne
nascono
di
altri,
altrimenti
alimentiamo
il
nostro
orgoglio.
Stiamo
attenti
perché
il
Signore
può
metterci
alla
prova
anche
nei
gruppi
di
preghiera,
per
vedere
come
ci
comportiamo.
Noi
invece
vorremmo
veder
aumentare
le
persone
che
vengono
a
pregare,
perché
siamo
stati
abituati
a
una
mentalità
sindacalista,
dei
referendum,
dove
contano
i
numeri.
Non
è
scritto
che
per
ottenere
la
parola
del
Signore
bisogna
radunarsi
in
50.000
(bastano
2
o
3
persone
riunite
nel
suo
nome..),
e
domandare
in
quel
momento
la grazia al Signore, perché non è scontato che la concederà.
L'ERRORE DI PREGARE COME IL PAGANO
Chiedere
una
cosa
al
Signore
significa
non
credere
che
il
Signore
sappia
già
di
cosa
abbiamo
bisogno.
Preghiamo
unicamente
per
lodare
il
Signore,
per
dargli
gioia,
per
ringraziarlo,
per
dimostrargli
la
nostra
fiducia,
pur
non
avendo
la
prova
della
sua
esistenza:
magari
il
Signore,
che
conosce
i
nostri
problemi
presenti
e
futuri,
ce
li
elimina
ancor
prima
che
si
realizzino...,
e
ci
fa
credere
che
non
ne
abbiamo
mai
avuti.
Perché
adorare
e
pregare
il
Signore
con
tante
motivazioni
è
pregare
come
facevano
i
pagani
e
dimostrare
che
senza
quelle
motivazioni
non
avremmo
motivo
di
pregare.
Ecco
le
incongruenze
della
nostra
vita.
Non
facciamo
l’errore
del
pagano
che
prega
per
una
richiesta,
perché
sa
che
quel
dio
non
esiste
e
allora
gli
svela
e
gli
chiede
ciò
di
cui
ha
bisogno.
Mentre
davanti
a
noi
abbiamo
il
Dio
vero,
quello
che
sa
tutto
di
noi.
La
preghiera
è
uno
dei
doveri
fondamentali
del
cristiano,
quindi
noi
dobbiamo
dare
valore
alle
preghiere,
perché
non
dobbiamo
pensare
che
il
Signore
interviene
sul
nostro
comando,
come
quando
si
accende
una
luce:
è
un'offesa
gravissima,
è
una
mancanza
di
abbandono
e
di
rispetto
verso
il
Signore.
Dobbiamo
tornare
alle
origini;
per
questo il Signore ci ha iscritti a nostra insaputa alla scuola del monte Misma e ci ha dato come maestra la Madonna.
DISPIACERSI PER CIO’ CHE FA TANTO SOFFRIRE IL SIGNORE E LA MADONNA
Oggi,
come
abitudini,
viviamo
più
in
un'epoca
pagana
fondata
tutta
sulle
parole,
sui
grandi
incontri,
rispetto
a
un'epoca
di
cristianità
autentica.
E
quando
si
raggruppa
tanta
gente
si
ottiene
un
grande
risultato
economico….
Ma
il
risultato
spirituale
dove
sta,
se
in
realtà
il
Signore
ci
dice
di
non
sprecare
le
parole?
Coloro
che
guidano
i
gruppi
o
gli
incontri
di
preghiera
o
coloro
che
danno
consigli
per
seguire
il
Signore,
devono
stare
molto
attenti
a
quello
che
dicono,
perché
se
non
guidano
alla
verità,
potrebbero
allontanare
le
persone
da
Dio.
Un
suggerimento
sbagliato,
azzardato,
esagerato,
dato
per
la
voglia
di
primeggiare,
può
servire
a
far
perdere
un'anima!
E
questo
può
far
soffrire
di
più
il
Signore
rispetto
a
uomo
che
pecca,
senza
rendersene
conto.
Piuttosto
è
meglio
dire
mezza
parola
in
meno,
per
evitare
di
"
metterci
del
proprio"
ed
educare
in
un
modo
non
conforme
al
Vangelo.
Purtroppo
c'è
la
tendenza
a
voler
essere
ascoltati
a
forza
di
parole,
a
sprecarle
come
facevano
i
pagani,
a
esagerare
in
serietà,
mentre
dovremmo
essere
severi
con
noi
stessi,
non
con
gli
altri.
Non
sono
importanti
le
nostre
giustificazioni,
l’impegno
e
i
sacrifici
che
facciamo
per
portare
le
persone
a
pregare,
o
le
confidenze
che
raccogliamo
dagli
altri;
ciò
che
conta
realmente,
più
delle
nostre
motivazioni,
è
quanto
ci
sta
a
cuore
la
verità
rivelata
da
Dio.
Dobbiamo
dire
davanti
al
Signore:
"Pensa
com'è
facile
sbagliare
davanti
a
te!
Qual
è
la
cosa
che
posso
e
che
devo
fare
di
più
nella
mia
vita
?".
Cerchiamo
di
misurar
bene
le
parole
e
di
non
commettere
errori,
per
capire
la
nostra
responsabilità
di
veri
cristiani.
Noi
non
dobbiamo
portare
in
evidenza
la
nostra
crescita
spirituale
ed
essere
soddisfatti
solo
di
quello
che
abbiamo
raggiunto.
Dobbiamo
dispiacerci
per
coloro
che
rimangono
lontani
dalla
verità
e
che
si
affidano
di
più
a
una
cultura
e
un'abitudine
pagana,
pur
essendo
cristiani.
Possiamo
diventare
ancora
più
profondi
accettando
la
confidenza
di
Maria
Santissima
a
Roberto
Longhi:
“P
rega
figlio
mio
perché
la
gelosia
e
l’invidia
che
c’è
fra
un
gruppo
e
l’altro
di
preghiera
mi
fa
tanto
soffrire”:
a
noi
deve
dispiacere
quello
che
fa
dispiacere
al
Signore,
e
farci
la
nostra
ragione
di
vita
di
far
evitare
agli
altri,
nella
misura
in
cui
ci
viene
concesso,
di
far
soffrire
il
Signore
e
la
Madonna.
Possiamo
migliorare
la
conoscenza
della
verità
ed
essere
strumenti
giusti
per
rivelarla
nel
momento
in
cui
il
Signore
ci
concede
di
farlo,
quando
saremo
maturi
al
punto
giusto.
Non
diamoci
alcuna
promozione
o
alcun
diploma,
soltanto
perché
abbiamo
raggiunto
un
certo
apprendimento....
Lasciamo
che
sia
il
Signore
a
promuoverci,
a
farci
diventare
in
modo
inconsapevole
luce
limpidissima
che
si
diffonde
per
essere
recepita
da
quelli
che
si
affidano
a
noi.
Non
lasciamoci
coinvolgere
dagli
inghippi
che
la
vita
ci
prepara:
eliminiamo
le
cose
futili
e
insignificanti,
disintegriamole
prima
che
arrivino
a
noi,
per
preservare
quella
sorgente
purissima
che
è
la
luce
di
Dio.
Il
Signore
ci
ha
dato
in
abbondanza
quello
che
serve
per
la
nostra
salvezza,
la
nostra
conoscenza
e
la
nostra
educazione.
Ma
ne
facciamo
buon
uso
del
“di
più”
che
il
Signore
ci
dà,
se
in
realtà
siamo tutti in crisi e sembra che non abbiamo il necessario per capire ed evitare certi problemi.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
La logica dei numeri non è quella del Signore
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)