Nel
mondo
non
mancano
le
preghiere,
manca
l'amore.
Senza
di
esso
non
aumenta
la
fede
e
non
si
eliminano
le
guerre.
Può
starci
che
la
Madonna
ci
dica
di
pregare
perché
non
sappiamo
fare
altro,
ma
la
nostra
fede
si
ferma
lì?
La
preghiera
è
un
punto
di
partenza
non
di
arrivo.
Cosa
vuol
dire
pregare?
Noi
diamo
un
significato
altissimo
al
Rosario,
però
dobbiamo
rispettarlo
di
più
perché
sta
avvenendo
un
fenomeno
incredibile.
Per
tanti
pregare
significa
solo
recitare
il
santo
Rosario,
questa
bellissima
preghiera
viene
usata
come
un
impoverimento
della
nostra
fede
o
come
elemento
di
superstizione.
Quanti
cristiani
dopo
quella
recita
si
affidano
all'improvvisazione
e
all'immaginazione!
Eppure
si
può
pregare
sulla
parola
di
Dio,
si
possono
ottenere
grazie
e
indulgenze
superiori
recitando
le
Lodi
e
i
Vespri,
rispettando
i
comandamenti
e
le
verità
della
nostra
fede.
Come
pensiamo
di
pregare
dimenticandoci
le
basi
principali
della
nostra
fede?
La
preghiera
che
ha
ottenuto
il
riconoscimento
più
importante
dopo
la
santa
messa
è
la
Liturgia
delle
Ore
perché
si
basa
sulla
parola
di
Dio.
Abbiamo
mai
conosciuto
la
profondità
di
un
salmo?
Perché
vogliamo
dare
più
valore
a
ciò
che
la
Chiesa
ha
messo
su
una
linea
inferiore,
come
le
preghiere
devozionali
o
le
novene?Non
possiamo
parlare
del
Signore
se
non
viviamo
le
sue
opere
e
non
conosciamo
la
sua
parola
come
si
conviene.
Siamo
pronti
a
fare
tutte
le
rinunce
per
stare
bene
nel
corpo,
ma
non
facciamo
altrettanto
per
l'anima.
Per
farla
star
bene
servono
quattro
elementi
principali:
l'amore
fra
di
noi,
non
criticare,
non
giudicare,
stare
bene
insieme
nella
propria
famiglia
o
comunità.
Siamo
unanimi
nel
parlare?
Rispettiamo
la
nostra
Chiesa?
Siamo
gli
apostoli
della
pace
con
chi
detestiamo?
La
nostra
fede
non
può
essere
fatta
solamente
di
riti,
se
non
riveliamo
le
verità
principali,
quelli
che
verranno
dopo
di
noi
non
potranno
dotarsi
di
esse.
Conoscere
la
parola
del
Signore
significa
interiorizzare
tutto
ciò
che
è
necessario
per
l'uomo.
Chi
ha
Dio
nel
cuore
non
ha
bisogno
di
parlare:
trasmette,
disturba,
irrita
la
persona
che
ha
lo
spirito
contrario
e
ama
il
fratello
accettando
anche
l'umiliazione
più
estrema.
Chi
non
ha
Dio
nel
cuore
è
un
giudice
spietato
verso
il
prossimo,
anche
se
prega.
E'
invidioso
e
infelice,
non
sa
amare,
aspetta
solo
l'errore
del
buono
per
aumentare
a
dismisura
la
sua
colpa.
Il
buono
lo
irrita,
lo
rende
ancora
più
falso
e
desideroso
di
fargliela
pagare.
Chi
aumenta
nella
fede
è
di
aiuto
alle
altre
persone,
non
rifiuta
e
non
colpevolizza
chi
non
si
comporta
bene.
E'
solidale
(non
complice)
con
chi
viene
accusato
dagli
altri.
La
pecorella
smarrita
va
recuperata,
amata,
non
va
odiata:
anche
se
viene
messa
in
discussione
da
tutti,
diciamole
con
dolcezza
la
verità,
di
non
proporsi
in
modo
irritante,
che
spesso
è
la
causa
dei
suoi
problemi
con
i
suoi
errori
di
valutazione.
Con
l'amore
facciamo
scendere
il
Signore
dalla
croce,
mentre
con
l'odio
e
le
nostre
parole
ci
appendiamo
i
nostri
fratelli.
Però
preghiamo,
ci
sentiamo
dei
professionisti
della
preghiera
e
invitiamo
gli
altri
a
pregare...
Ci
ostiniamo
a
voler
convertire
il
mondo
quando
lo
snaturiamo
della
verità
cristiana.
Prima
dovremmo
pulirci
l'anima.
Troppe
volte
si
parla
in
nome
di
Maria
Santissima
in
un
modo
non
conforme
al
suo
desiderio.
Lei
non
parla
male
dei
sacerdoti
che
sbagliano,
se
fosse
vero
avrebbe
rimproverato
Anna
e
Kaifa.
Dalla
sua
bocca
non
esce
una
virgola
stonata,
non
viene
a
creare
polemica
o
critica.
Non
diciamo
“
la
Madonna
ha
detto,
”
ma
“
quella
persona
ha
detto
in
nome
della
Madonna”
,
perché
poi
per
gli
atei
e
i
miscredenti
viene
evidenziato
il
nome
di
Maria
in
un
modo
molto
sconveniente.
La
sua
immagine
non
viene
dissacrata
se
noi
ci
affidiamo
al
Vangelo.
Tante
rivelazioni
private
sono
svanite
nel
nulla
perché
non
erano
autentiche,
mentre
la
parola
di
Dio
è
rimasta
e
noi
siamo
chiamati
ad
essere
suoi
custodi.
Come
si
può
dire
che
in
un
luogo
c'è
più
grazia
di
un
altro?
Non
è
il
tempio
che
conta
o
l'affluenza
delle
persone,
la
grazia
è
uguale
in
tutti
i
luoghi,
dipende
da
come
siamo
noi
davanti
a
Dio
non
da
come
è
Dio
davanti
a
noi.
Sarebbe
opportuno
da
parte
nostra
capire
se
ci
applichiamo
ai
valori
della
Chiesa,
come
essa
ci
chiede,
perché
ognuno
di
noi
desidera
fare
ciò
che
più
è
gradito
a
Gesù
e
Maria.
Tuffiamoci
nella
parola
di
Dio
come
nella
piscina
di
Siloe,
per
uscirne
risanati.
Pensare
di
ottenere
tutto
con
il
Santo
Rosario
potrebbe
essere
un
modo
di
offendere
la
Madonna,
Lei
che
al
di
sopra
di
tutto
desidera
che
abbiamo
a
dare
valore
alle
parole
di
suo
Figlio.
Sono
sicure
di
perseverare
fino
alla
fine
le
persone
piene
di
entusiasmo?
Chi
entra
in
un'esperienza
autentica
non
abbandona
più
la
corona
del
Rosario,
la
fa
brillare
come
merita
perché
è
il
modo
più
diretto
per
arrivare
a
Maria
Santissima.
“Quante
volte
figli
miei
le
vostre
preghiere
feriscono
il
cuore
di
mio
figlio”
,
ha
confidato
a
Roberto:
ciò
avviene
se
non
siamo
in
stato
di
grazia
e
abbiamo
gelosie,
invidie
e
falsità
nel
cuore.
Dobbiamo
amare
e
dare
più
valore
al
Rosario,
non
usarlo
per
nasconderci.
Abbelliamo
le
nostre
preghiere,
rendiamole
limpide
come
sorgenti
d'acqua,
chiediamoci
se
siamo
giusti
davanti al Signore secondo la sua parola e non secondo i nostri parametri. Quando c'è la qualità, la quantità è totale.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
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