Chi
determina
il
bene
e
il
male
nell'uomo?
È
l'uomo
stesso,
non
il
Signore
o
il
diavolo.
Sono
due
sentimenti
diversi
che
generano
uno
scompenso
comportamentale.
Qual
è
la
linea
più
forte
dentro
di
noi?
Quella
dell'anima
penalizza
il
corpo
e
viceversa,
perché
ciò
che
fa
bene
a
uno
purtroppo
non
fa
bene
all'altro:
"
Camminate
secondo
lo
Spirito
e
non
sarete
portati
a
soddisfare
i
desideri
della
carne;
la
carne
infatti
ha
desideri
contrari
allo
Spirito
e
lo
Spirito
ha
desideri
contrari
alla
carne;
queste
cose
si
oppongono
a
vicenda,
sicché
voi
non
fate
quello
che
vorreste"
(Gal.5,16-17)
.
La
parte
dell'anima
è
delicata,
dolce,
sensibile,
arrendevole,
si
lascia
anche
sopraffare
da
quella
prepotente
ed
egoista
della
carne.
Quest'ultima
non
sa
rinunciare,
diventa
vorace,
vuole
eliminare
la
parte
scomoda
che
è
in
noi
e
asseconda
i
nostri
desideri
fino
a
quando
non
la
saziamo
con
il
frutto
succulento
della
seduzione:
"
Ciascuno
piuttosto
è
tentato
dalla
propria
concupiscenza
che
lo
attrae
e
lo
seduce;
poi
la
concupiscenza
concepisce
e
genera
il
peccato,
che
quand'è
consumato,
produce
la
morte"
(Gc.
1,14).
Ricordiamoci
che
lo
spirito
è
forte,
non
la
carne
.
La
parte
fisica
non
può
essere
condivisa
con
nessuno,
entra
nelle
tenebre
dell'avarizia,
dell'avidità,
è
schiava
di
se
stessa,
mentre
quella
spirituale
entra
nella
luce
dell'amore
e
della
carità,
non
è
falsa,
è
benevola
con
tutti,
è
a
vantaggio
del
bene
comune,
della
famiglia,
del
posto
di
lavoro,
risana
ogni
cosa.
Se
vogliamo
far
gioire
l'anima
dobbiamo
limitare
i
richiami
del
corpo
che
devono
essere
corretti,
non
peccaminosi.
La
sensualità
ha
corrotto
il
mondo,
quando
diventa
un
vizio
il
male
si
prende
gioco
di
noi
anche
se
cerchiamo
di
rimediare
facendo
opere
di
bene
e
di
volontariato.
La
cosa
bella
è
vincere
la
battaglia
personale
e
poi
fare
il
bene,
liberi,
puri,
con
amore.
Scivolando
nel
peccato
siamo
tristi
e
rattristiamo
le
persone
che
ci
sono
vicine,
perché
le
nostre
dipendenze
(alcol,
droga,
sesso,
avidità
di
denaro
...)
ci
fanno
abusare
della
bontà
dei
buoni.
Come
possiamo
allontanare
ciò
che
desideriamo?
Non
dobbiamo
confessarci
cercando
di
giustificare
le
nostre
debolezze,
è
ipocrisia.
Solo
chiudendo
a
certi
richiami
possiamo
riempirci
della
parola
di
Dio
e
scacciare
il
male
che
è
in
noi.
Per
favorire
l'anima
dobbiamo
penalizzare
il
corpo,
la
ragione,
la
soddisfazione,
l'orgoglio,
dobbiamo
togliere
tutto
quello
che
impedisce
a
Maria
Santissima
di
realizzare
ciò
che
intende
offrirci.
Ce
l'ha
suggerito
dal
monte
Misma.
Ma
noi
diamo
più
risonanza
a
messaggi
meno
profondi
che
vengono
da
chissà
dove,
perché
hanno
un
contorno
più
pubblicizzato.
Il
male
si
scaccia
quando
non
nutriamo
le
passioni
negative
della
carne:
"
Da
che
cosa
derivano
le
guerre
e
le
liti
che
sono
in
mezzo
a
voi?
Non
vengono
forse
dalle
vostre
passioni
che
combattono
nelle
vostre
membra?
...
Chi
dunque
vuole
essere
amico
del
mondo
si
rende
nemico
di
Dio
"
(Gc.4,1-4).
Perché
ci
lasciamo
abbindolare
da
false
verità
non
sostenute
dall'amore?
Il
peccato
è
non
avere
i
sentimenti
che
determinano
il
successo
della
parte
migliore
dentro
di
noi.
Se
non
mettiamo
un
po'
di
ordine
in
questi
passaggi
non
vedremo
mai
i
risultati
sperati
anche
dopo
anni
di
preghiere.
Chi
reagisce
all'umiliazione
sta
dalla
parte
di
colui
che
suggerirà
sempre
sentimenti
contraddittori
allo
spirito
e
apre
le
porte
al
male.
Chi
invece
sostiene
l'anima
ha
Dio
dentro
di
sé
(non
un
Dio
mentale)
perchè
ama,
non
critica
e
non
giudica.
La
sua
preghiera
è
una
bomba
micidiale
contro
il
male.
Accetta
la
croce,
ma
ha
una
gioia
che
non
è
paragonabile
a
tutti
i
successi,
i
piaceri
e
le
ricchezze
del
mondo.
Può
andare
in
estasi
e
gustare
veramente
le
primizie
della
creazione
di
Dio.
Dimostriamo
i
frutti
dello
Spirito?
Il
diavolo
e
l'acqua
santa
non
stanno
insieme,
non
si
può
servire
Dio
e
mammona
,
se
l'attività
principale
è
quella
materiale
non
possiamo
confermare
il
bene.
Tante
sensazioni
ed
emozioni
sono
svanite
nel
nulla
perchè
erano
un
fatto
mentale,
non
spirituale.
Abbiamo
troppo
basato
solamente
sulla
preghiera
la
nostra
vita
cristiana
e
pensiamo
che
principalmente
offendono
il
Signore
coloro
che
non
vanno
a
messa.
Ci
possono
essere
delle
buone
persone
atee
e
dei
pessimi
cristiani:
se
la
nostra
attività
principale
non
è
sana,
facciamo
marcire
tutto
ciò
che
ci
viene
a
contatto,
anche
se
frequentiamo
la
chiesa.
Dire
"
prega
e
otterrai
"
è
come
dire
a
una
persona
mediocre
di
andare
sul
ring
a
combattere
con
il
campione
del
mondo,
illudendola
di
vincere.
Senza
Dio
nel
cuore
mandiamo
le
persone
alla
distruzione.
Prima
di
tutto
scopriamo
che
cosa
hanno
nel
cuore,
riportiamole
alle
verità
della
nostra
fede.
Se
uno
prende
sostanze
eccitanti,
il
doping,
dà
più
vigore
all'attività
che
in
quel
momento
vuol
fare,
qualsiasi
essa
sia.
Così
la
preghiera
è
il
doping
dell'anima,
ma
se
quest'ultima
non
è
la
nostra
attività
principale,
la
sua
forza
va
a
intensificare
quella
del
corpo.
Chi
prega
senza
avere
un'attività
principale
positiva,
aumenta
quell'altra,
non
accetta
più
il
male
e
accresce
la
durezza
contro
la
pecorella
smarrita.
Diventa
giudice
ancora
più
spietato
perchè
ha
l'avidità
spirituale.
Quante
volte
si
vedono
persone
con
un
carico
immenso
di
preghiere
che
non
concedono
nessun
errore
al
prossimo,
sanno
solo
condannare
e
si
scandalizzano
di
tutto
ciò
che
è
errore!
Dov'è
la
carità?
Pregano
e
peggiorano
la
propria
situazione.
Chi
sostiene
la
parte
spirituale
non
è
permaloso,
non
si
offende,
non
si
lascia
provocare,
parla
con
bontà
e
mansuetudine,
chi
invece
sostiene
la
materia
ha
già
il
"sangue
alla
testa",
non
ragiona
più,
è
geloso,
malizioso,
falso,
arrogante,
presuntuoso.
Se
la
Madonna
ci
ha
rivelato
che
molte
delle
nostre
preghiere
feriscono
il
cuore
di
suo
Figlio,
significa
che
non
son
dette
con
bontà.
Un
nostro
piccolo
fioretto,
una
buona
parola,
l'invito
ad
amare
piuttosto
che
a
far
valere
le
proprie
ragioni,
può
diventare
un
salvagente
per
tanti
che
stanno naufragando nel mondo.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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