La
parola
di
Dio
è
stile
comportamentale
per
l'uomo.
La
conosciamo?
In
essa
c'è
una
verità
insostituibile.
Se
la
conoscessimo
veramente
non
avremmo
quegli
squilibri
mentali
di
umore,
accetteremmo
il
giusto
e
l'ingiusto
con
un
equilibrio
diverso.
Nei
momenti
grigi
che
tutti
passiamo
nella
vita,
essa
ci
toglie
l'insicurezza
e
la
paura.
Il
Signore
ci
lascia
scegliere
il
bene
e
il
male,
nel
primo
caso
dobbiamo
accettare
cose
contro
la
ragione,
senza
mai
chiederci
il
perché.
E
sentirci
i
peggiori,
in
difetto.
Non
pensiamo
di
essere
migliori
di
chi
non
va
in
chiesa,
perché
ciò
che
conta
è
come
viviamo.
Il
male
si
annida
nell'uomo
fin
da
bambino
a
causa
del
contagio
dei
tempi
e
dei
luoghi
dove
vive.
Se
davanti
a
sé
vede
solo
falsità,
furbizie,
tradimenti,
vigliaccherie,
volgarità
e
genitori
che
non
si
sopportano,
come
farà
a
conoscere
il
bene?
La
parola
di
Dio
ci
mette
in
guardia
da
certe
situazioni
e
ci
dice
di
starne
lontano.
La
battaglia
più
difficile
è
quella
dell'integrità
spirituale,
del
bene
contro
il
male
che
combattiamo
ventiquattro
ore
al
giorno,
ma
noi
allegramente
andiamo
ad
occuparci
degli
errori
altrui.
Prima
di
replicare
a
una
domanda
pensiamo
alla
risposta
più
conveniente
o
più
giusta?
Siamo
sicuri
di
rivelare
la
parola
di
Dio
o
siamo
impermeabili
ad
essa?
Stiamo
attenti
a
parlarne,
perché
poi
diffondiamo
il
nostro
modo
di
vivere,
non
lo
stile
del
Vangelo.
Dovremmo
amare
senza
criticare,
rivelare
la
gioia
anche
quando
portiamo
la
croce.
Ce
lo
vediamo
Gesù
che
critica
mentre
uno
gli
sputa
addosso?
La
Chiesa
non
è
favorevole
all'enfasi
esteriore,
essa
non
ha
alcun
valore
davanti
alla
fede.
Quando
abbiamo
un
problema
ci
mettiamo
forse
a
cantare
o
a
fare
la
Ola
come
allo
stadio?
Non
si
sconfigge
così
il
male.
Chi
è
formato
sulla
parola
di
Dio
sente
dentro
una
forza
nel
gestire
il
momento
cruciale.
C'è
un
dislivello
enorme
tra
la
massima
gioia
e
la
disperazione
più
grande,
com'è
possibile
per
il
cristiano?
Gesù
non
ha
rifiutato
la
croce
e
nemmeno
Giovanni
Battista
si
è
ribellato,
tutti
i
santi
pur
passando
grandi
sofferenze
sembravano
persone
sane.
Quando
uno
ha
la
vera
fede
accetta
anche
la
situazione
più
difficile,
non
è
in
balia
dell'emozione.
Non
bisogna
enfatizzare
quando
si
è
al
massimo
della
contentezza,
ma
controllarsi,
e
nemmeno
lasciarsi
andare
alla
disperazione
quando
si
è
nel
momento
della
prova.
Lamentandoci
non
cambiamo
la
sorte
di
certe
persone,
perché
non
accettiamo
subito
queste
situazioni,
pur
con
la
sofferenza
nel
cuore?
Cerchiamo
di
vivere
nella
gioia
quello
che
ci
offre
la
vita,
non
penalizziamoci
con
rinunce
che
poi
ci
fanno
essere
negativi
e
di
malumore,
soprattutto
in
famiglia.
Chi
ha
il
dono
del
discernimento
parla
d'amore,
non
elenca
i
mali
della
società
o
della
Chiesa,
perché
è
stato
purificato
e
non
conosce
parola
cattiva.
E'
lo
spirito
cattivo
che
critica
lo
spirito
buono.
Quando
uno
dice
che
prega
molto
e
critica,
non
possiede
lo
spirito
buono,
siamo
noi
che
riveliamo
la
nostra
natura.
Per
rivelare
la
giusta
verità
bisogna
fare
tanta
purificazione
interiore,
l
a
battaglia
più
difficile
è
quella
di
tacere
quando
vorremmo
parlare,
pur
avendo
ragione.
Questo
è
il
dominio
di
sé.
Pensiamo:
"
in
questo
momento,
in
questa
situazione,
in
questa
prova,
Gesù
e
la
Madonna
come
si
comporterebbero?"
.
Nella
terribile
epoca
delle
violenze
romane
Maria
Santissima
si
è
mai
fermata
a
dire
a
un
aguzzino
che
era
un
demonio?
Ha
sempre
parlato
d'amore
come
i
veri
cristiani
prima
di
essere
uccisi.
Quante
volte
noi
uccidiamo
con
la
lingua
(male-
diciamo) persone con un carattere diverso dal nostro? Dobbiamo evitare certe insinuazioni che sono condannate da Dio.
SONO TUTTI POSITIVI I GRUPPI DI PREGHIERA?
Nei
monasteri
c'è
sempre
un
superiore,
non
è
che
ognuno
deve
dire
la
sua.
Così
il
patriarca
nelle
famiglie
sapeva
mettere
ordine,
anche
se
era
antipatico.
Nella
libertà
è
peggiorata
la
condizione
familiare
e
in
politica
sono
accresciuti
disordini
e
divisioni
con
l'aumentare
dei
politici.
Anche
il
proliferare
dei
gruppi
di
preghiera
ha
creato
disarmonia
e
invidia.
Preghiamo
come
Gesù
ci
ha
insegnato?
Preghiamo
per
eliminare
le
nostre
colpe
o
i
difetti
degli
altri?
Non
solo
non
sappiamo
che
cosa
sia
conveniente
chiedere,
ma
non
ce
lo
meritiamo.
L'unica
cosa
che
non
ha
orario,
un
limite,
è
la
preghiera,
mentre
tutte
le
cose
della
vita
hanno
una
scadenza,
un
impegno
ben
preciso.
Non
proponiamo
quantità
di
preghiere
da
recitare
a
una
tal
ora
o
in
un
tal
giorno
e
stiamo
attenti
a
chi
lo
fa.
Queste
cose
non
vengono
dal
cielo,
magari
c'è
più
bisogno
che
una
persona
si
occupi
dei
propri
cari.
Sappiamo
solo
consigliare
preghiere
a
chi
è
nella
disperazione?
Il
Signore
ha
detto:
“
Rallegratevi
con
quelli
che
sono
nella
gioia,
piangete
con
quelli
che
sono
nel
pianto”
(Rom.12,15).
Mai
come
in
quest'epoca
imperversano
i
"guru"
(laici
e
sacerdoti)
che
parlano
in
un
modo
sostenibile
e
si
propongono
come
carismatici.
Guidano
gruppi
dove
c'è
gelosia
e
invidia,
rivelano
cose
non
corrette
di
altri.
I
veri
strumenti
sono
esaltati
da
Dio
non
da
sé
stessi,
non
creano
conflitti
ma
accettano
le
situazioni
in
famiglia,
nel
lavoro
e
nella
società.
Come
nei
medicinali,
l'abuso
di
un'applicazione
spirituale
ha
delle
controindicazioni,
invece
di
illuminare
ci
spegne
e
porta
via
tempo
alle
necessità
umane.
È
la
giusta
misura
che
conta,
l'equilibrio
nel
gestire
la
materia e lo spirito.
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