Ci
sono
i
disinteressati
che
non
si
accorgono
di
niente,
mentre
solo
pochi
cristiani
comprendono
quello
che
sta
accadendo.
Come
sarà
tra
qualche
anno
quando
questa
generazione
dovrà
essereL
sostituita
da
quella
nuova?
Fermiamoci
a
meditare
perché
il
nostro
compito
potrà
essere
determinante
per
quello
che
potrà
essere
il
“piccolo
resto”.
Prima
di
recitare
novene
per
gli
altri,
dobbiamo
pensare
a
salvare
noi
stessi,
se
siamo
fuoriusciti
dai
comandamenti
non
fa
testo
il
numero
delle
nostre
preghiere.
Cosa
abbiamo
dato
a
Dio
se
non
riusciamo
neanche
a
sopportare
un
minimo
screzio?
Dov'è
che
abbiamo
dato
soddisfazione
alla
Madonna?
Anche
lei
si
aspetta
una
nostra
risposta,
ci
dà
le
migliori
cose
del
cielo
mentre
noi
offriamo
le
briciole.
Invece
di
essere
elementi
di
pace
dove
il
Signore
ci
ha
messi,
sappiamo
solo
essere
permalosi,
maliziosi,
dubbiosi,
maldicenti,
arroganti
e
superbi.
Ma
non
ci
vergogniamo?
Dio
non
può
operare
in
un
cuore
così
fallace
e
difficilmente
guaribile.
Se
le
nostre
preghiere
fossero
genuine,
sposterebbero
le
montagne
dei
nostri
problemi.
Siamo
i
figli
preferiti
di
Maria
Santissima
che
raccolgono
le
sue
confidenze
da
tante
apparizioni
come
mai
era
accaduto.
Dov'è
il
risultato?
Invece
di
migliorare
la
condizione
dell'uomo,
è
aumentato
a
dismisura
il
peccato.
Imperversano
i
pellegrinaggi,
i
movimenti
carismatici
e
i
gruppi
di
preghiera,
ma
non
era
meglio
prima?
In
questo
disastro
terribile
abbiamo
anche
il
coraggio
di
pretendere
miracoli
e
grazie.
Nel
secolo
in
cui
doveva
trionfare
il
suo
immacolato
cuore,
ci
sono
stati
disastri
e
devastazioni
come
mai
era
avvenuto,
mai
era
scorso
tanto
odio,
tanta
vigliaccheria
e
cattiveria.
Sembra
quasi
che
la
Madonna
sia
venuta
a
rivelarci
di
peccare,
ma
il
trionfo
del
suo
cuore
è
la
diminuzione
del
peccato.
La
realtà
è
più
cruda
di
quello
che
pensiamo,
perché
quell'eccezione
di
bene
che
troviamo
dovrebbe
essere
la
normalità.
Quante
volte
Maria
Santissima
è
tornata
in
cielo
a
mani
vuote
e
con
lacrime
di
rassegnazione?
Non
si
può
dire
che
la
Russia
si
sia
convertita
perché
si
è
aperta
al
peccato.
Anche
gli
ortodossi
possono
essere
graditi
a
Dio,
dipende
da
loro
tenore
di
vita.
In
Italia,
che
abbiamo
la
benedizione
del
vicario
di
Cristo
in
terra,
stiamo
vivendo
da
perfetti
miscredenti,
abbiamo
dimostrato
di
non
essere
all'altezza
del
nostro
compito.
Il
Signore
potrà
scegliere altri vignaioli.
LA PORTA DELL'INFERNO E DEL PARADISO
Davanti
alla
Madonna
ci
scioglieremmo
come
la
neve
al
sole
tanto
è
calore,
amore,
gentilezza,
pacatezza,
desiderio
che
noi
facciamo
felice
in
altro.
Come
pensiamo
di
aver
capito
il
progetto
di
Dio
su
di
noi,
se
in
realtà
i
veri
morti
siamo
noi
e
i
vivi
sono
i
morti?
Transitiamo
da
una
dimensione
all'altra,
ma
quando
ci
sveglieremo
e
capiremo
che
per
la
nostra
superbia
e
presunzione
ci
siamo
giocati
tutto
quello
che
ci
sta
davanti,
sarà
la
disperazione.
Vedremo
nella
gioia
dell'eternità
le
persone
che
abbiamo
considerato
meno
significanti.
È
come
essere
invitati
ad
aprire
una
porta
trascurata,
fredda,
e
trovare
ogni
sorta
di
meraviglia
nella
semplicità
e
nell'amore,
questo
è
il
Paradiso.
L'Inferno
invece
esternamente
si
presenta
attraente,
pieno
di
piaceri,
successo
e
denaro,
quando
poi
si
apre
la
porta
si
trova
un
orrore
terribile,
l'esatto
contrario
di
quello
che
appariva.
E
non
possiamo
tornare
indietro.
È
terrificante
la
disperazione
eterna,
ci
sentiremo
stupidi
e
pieni
di
rimorso
per
esserci
fatti
illudere.
Quella
porta
invece,
a
cui
non
abbiamo
dato
alcun
valore
perché
fatta
di
rinunce,
umiliazioni
e
lacrime,
in
realtà
ci
ripaga
diecimila
volte
di
più
di
quello
che
il
Signore
ci
ha
chiesto
su
questa
terra.
Perché
siamo
così
attaccati
alle
cose
terrene?
Per
noi
Gesù
ha
accettato
ogni
prova
e
sofferenza
ma
non
l'abbiamo
capito,
il
nostro
cuore
è
nei
nostri
interessi.
Essi
vanno
curati,
ma
quando
mettiamo
al
primo
posto
Dio,
al
secondo
posto
Dio
e
al
terzo
posto
ancora
Dio,
Lui
ce
li
raddoppia.
Questa
umanità
è
come
dentro
una
maciullaggine,
una
nube
di
confusione
e
sporcizia,
che
si
dimena
per
trovare
una
via
d'uscita
terrena,
senza
purificarsi
e
rinunciare
ai
suoi
vizi.
Il
nostro
inferno
l'abbiamo
creato
noi.
Ci
lamentiamo
pur
vivendo
in
mezzo
agli
agi,
eppure
siamo
i
figli
del
Dio
della
vittoria
che
ha
vinto
la
morte.
Noi
cristiani
sembriamo
quelli
che
hanno
le
gomme
più
a
terra,
siamo
rassegnati,
tristi,
delusi,
impauriti,
tuttavia
la
nostra
fede
è
in
grado
di
farci
accettare
anche
la
sorte
più
dura.
Il
bene
vince
sul
male,
l'uomo
del
bene
non
ha
paura
del
male.
Dov'è
la
vera
fede?
I
nostri
desideri
corrispondono
alla
volontà
di
Dio
oppure
siamo
impermeabili
ad
essa?
Il
problema
di
fondo
è
che
manca
il
desiderio
di
voler
bene.
Chi
vuol
essere
figlio
di
Dio
in
chiesa,
lo
deve
essere
anche
nella
propria
famiglia
partendo
dall'amore
verso
il
coniuge.
Dov'è
il
nostro
dialogo
in
casa?
Facciamo
di
tutto
per
pungolare
la
persona
cara
nel
suo
punto
debole
e
gli
facciamo
mancare
il
nostro
amore,
così
aumenta
la
rabbia
e
la
sfiducia
verso
di
noi
e
ci
sentiamo
più
liberi
di
frequentare
altre
persone.
Le
nostre
mani
grondano di peccati, preghiamo e facciamo soffrire gli altri, non sappiamo più essere responsabili dei nostri doveri.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
La devastazione del 20° secolo
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono