Un deserto sul Misma
Noi
siamo
i
coeredi
di
coloro
che
“tutto
possono”,
di
coloro
che
partendo
dalla
creazione
ad
oggi,
ci
hanno
concesso
e
ci
hanno
fatto
partecipi
di
segni
grandiosi.
Il
Signore
ha
fatto
un
patto
di
alleanza
con
noi:
è
sceso
dal
cielo
per
indicarci
la
via
e
la
caratteristica
con
cui
dobbiamo
comportarci.
E
il
mondo
che
cosa
ha
raccolto,
che
cosa
ha
dimostrato,
se
in
realtà
sta
vivendo
l'esatto
contrario
dell'insegnamento
che
il
Signore
ci
ha
lasciato,
delle
sue
leggi,
e
di
quello
che
la
Madonna
ci
ha
ribadito
in
tutte
le
sue
apparizioni?
Perché
non
ha
risposto
adeguatamente
a
queste
esortazioni?
Noi
che
siamo
un
nulla
(perché
domani
potremmo
non
esserci),
osserviamo
il
comportamento
dell'uomo:
è
conforme
alla
legge
che
il
Signore
ci
ha
portato?
C'è
quella
risposta
di
unione
che
in
primis,
il
Signore
desidera
che
ci
sia
tra
di
noi?
C'è
quel
rispetto
verso
i
comandamenti?
C'è
quella
capacità
di
lodare
e
di
ringraziare
il
Creatore?
Nelle
nostre
famiglie
c'è
quell'amore
vicendevole
e
sublime
che
ci
deve
essere,
oppure
si
vive
nella
contrarietà
e
nella
disarmonia?
Sono
due
modi
di
vivere
diversi
tra
di
loro,
come
il
giorno
e
la
notte…
C'è
unione,
solidarietà
e
desiderio
di
volersi
bene
con
chi
ci
vive
accanto?
Cosa
c'è
che
non
va,
perché
abbiamo
recepito
addirittura
l'inverso?
Sappiamo
che
questi
sentimenti
controversi
sono
suggeriti
dal
nemico
di
Dio,
dal
demonio:
allora
noi
sosteniamo
di
più
la
parte
del
nemico
di
Dio,
non
quella
di
Dio!
E
pretendiamo
che
il
Signore
faccia
ancora
grandi
cose
per
noi?…
Soffermiamoci
sinceramente
su
queste
domande,
senza
giustificazioni.
Davanti
a
questa
realtà
noi
dobbiamo
dispiacerci,
e
chiederci
se
facciamo
parte
di
quei
"
sepolcri
imbiancati",
di
quelle
persone
che
pur
dicendo
"Signore,
Signore…"
non
entreranno
nel
regno
dei
cieli,
perché
non
hanno
fatto
la
volontà
di
Dio.....
Eppure
quello
che
il
Signore
ci
ha
chiesto,
non
è
poi
così
impossibile
da
realizzare,
ma
va
tutto
a
nostro
vantaggio.
NON
È
VERO
CHE
SI
SALVA
SOLO
CHI
PREGA
Tutti
sono
capaci
di
pregare,
anche
quelli
che
ci
hanno
preceduto
nelle
generazioni
passate,
non
è
una
cosa
che
sappiamo
fare
solo
noi.
Anzi
coloro
che
vivono
nel
malaffare
spesso
pregano
meglio
di
altri.
Non
ci
conviene
innanzitutto
sapere
la
verità,
conoscere
l'errore
di
cui
noi
siamo
portatori?
Perché
siamo
portati
più
nell'avversità
che
nell'unione?
La
cosa
che
ci
deve
dispiacere
di
più
è
che
milioni
e
milioni
di
persone
si
danno
da
fare
e
si
sacrificano
nel
frequentare
luoghi
di
pellegrinaggio,
gruppi
di
preghiera,
si prostrano davanti al Papa, vanno in chiesa, ma non trasmettono i frutti dello Spirito Santo. Chi di noi trasmette amore,
bontà,
mansuetudine,
mitezza,
desiderio
di
ben
volere?
Riconosciamo
le
nostre
colpe,
i
nostri
errori.
Quante
volte
abbiamo
saputo
accettare
il
nostro
congiunto
e
i
nostri
figli,
così
come
il
Signore
ce
li
ha
dati?
Se
il
Signore
ci
ha
dato
un
marito
o
una
moglie
ribelle
è
perché
in
realtà
dobbiamo
sconfiggere
la
ribellione
interiore
che
c'è
in
noi,
l'orgoglio;
niente
é
a
caso.
Se
invece
uno
è
ribelle
di
per
sé,
nel
suo
istinto,
ma
ha
un
cuore
disponibile
che
sa
solamente
amare,
ha
la
moglie
o
il
marito
più
bravo
che
esiste
sulla
terra.
È
il
cuore
che
conta
in
una
persona,
non
il
carattere.
Ci
illudiamo
di
essere
giusti
davanti
al
Signore
solo
perché
preghiamo?
Quante
persone
pregano
e
quale
comportamento
vediamo
in
generale,
conforme
alle
caratteristiche
che
il
Signore
chiede,
di
sapere
accettare
di
più
le
ingiustizie,
più
che
imporre
la
propria
ragione?
Quando
riceviamo
una
umiliazione
e
un'offesa
come
ci
comportiamo?
Non
reagiamo
forse
con
un
comportamento
peggiore
di
chi
ci
ha
offeso,
rammentandogli
anche
dopo
tanto
tempo
il
torto
ricevuto?
Ci
vuole
così
il
Signore?
Fermiamoci
e
impariamo
ad
amare
veramente,
perché
ciò
che
esce
dal
nostro
cuore
dipende
da
noi.
OFFESA
=
REGALO?
Noi
sappiamo
che
siamo
sostenuti
sicuramente
da
uno
spirito,
perché
la
carne
non
si
sostiene
da
sé:
stiamo
in
piedi
e
ragioniamo,
preghiamo
e
decidiamo,
in
virtù
di
uno
spirito
che
è
in
noi.
Quale
spirito
abbiamo
(i
2
spiriti
non
possono
coesistere),
quello
buono
o
quello
cattivo?
Se
siamo
sostenuti
da
uno
spirito
buono
e
riceviamo
un
offesa,
ci
dispiaciamo
per
quella
persona,
perché
deve
rendere
conto
a
Dio.
Quando
invece
siamo
sostenuti
dallo
spirito
non
buono,
siamo
tristi
per
lo
sgarbo
ricevuto,
vogliamo
la
vendetta,
la
condanna,
diciamo:
“la
devi
pagare!”.
Ma
che
cristiani
siamo?
Ci
conviene
avere
la
corona
del
rosario
in
mano?
Non
ci
siamo
mai
accorti
che,
addirittura,
quando
riceviamo
un'offesa,
se
ci
comportassimo
come
Gesù,
la
Madonna
e
tutti
i
Santi,
quel
nemico
dovremmo
veramente
ringraziarlo,
per
averci
resi
gradevoli
agli
occhi
di
Dio,
e
dispiacerci
perché
indirettamente
per
causa
nostra,
dovrà
sottoporsi
a
un
giudizio.
Certo
con
alcune
persone
leghiamo
subito,
mentre
con
altre
non
riusciamo
ad
avere
un
dialogo.
Stiamo
attenti
perché
senza
rendercene
conto
potremmo
causare
comportamenti
negativi
negli
altri,
ed
istigarli
col
nostro
modo
di
fare…
LE
TRISTI
CONFIDENZE
TRA
GESU’
E
MARIA
SS.
Perché
noi
ci
comportiamo
come
ci
ha
insegnato
il
male?
Questo
ci
deve
fare
dispiacere!
Incominciamo
a
capire
che
i
difetti
possono
essere
eliminati,
che
non
siamo
in
balia
di
tutti
i
sentimenti
controversi
e
di
tutte
le
reazioni.
Possiamo
fermarci
e
non
cadere
in
quella
trappola,
in
quella
tentazione.
Dobbiamo
amare
di
più
di
quello
che
abbiamo
fatto
finora
nella
nostra
vita,
non
per
compatirci,
non
per
recitare
sceneggiate,
altrimenti
alla
prima
occasione
ci
comportiamo
peggio
dei
serpenti
velenosi....
Non
possiamo
nasconderci
davanti
al
Signore:
sentiamoci
pieni
di
imperfezioni
e
di
magagne,
e
chiediamogli
di
accettarci
così
come
siamo,
avendo
nel
sentimento
la
voglia
di
migliorarci.
Non
sentiamoci
nella
normalità,
come
coloro
che
non
devono
cambiare,
perché
di
generazione
in
generazione
siamo
peggiorati
deformando
l'immagine
della
nostra
fede;
siamo
diventati
acidi,
avari
di
sentimenti
e
di
riconoscenza
verso
gli
altri....
Che
tristezza!
Ci
deve
dispiacere
che
il
Signore
e
la
Madonna,
in
generale,
non
sono
considerati
e
capiti
per
quello
che
dovrebbero
essere.
Roberto
Longhi
ci
fa
“entrare”
nella
casa
dove
Gesù
e
la
Madonna
si
confidano,
e
ci
rivela
un
triste
dialogo:
"Dopo
tutto
quello
che
abbiamo
fatto
per
loro,
guarda
che
risultato...
Solo
questo
riescono
a
dimostrarci?
Non
meriteremmo
di
più?
Eppure
a
parole
sembrano
uno
più
bravo
dell'altro,
uno
più
mistico
dell'altro,
uno
più
entusiasta
dell'altro...".
Solo
Dio
e
Maria
Santissima
sono
quelli
veri,
che
ci
possono
convertire,
ma
di
fronte
a
tanta
mediocrità,
possono
dire:
"Qualsiasi
cosa
facciamo
per
loro
non
vale
niente!
Se
gli
dessimo
la
grazia
dello
Spirito
Santo
la
userebbero
per
i
loro
interessi.
Eppure
hanno
bisogno
di
noi,
perché
solo
noi
possiamo
intervenire
su
di
loro
per
aiutarli,
mentre
gli
altri
profeti
non
riescono
a
fare
niente,
sono
solo
illusioni,
psicologia".
Più
che
colpevoli
di
tutto
questo,
sentiamoci
nella
possibilità
di
cambiare,
altrimenti
rimarremo
sempre
così,
in
attesa
di
qualcosa
dagli
altri,
mentre
gli
altri
si
aspettano
qualcosa
noi.
Dimostriamo
al
Signore
di
esser
dispiaciuti
per
avergli
offerto
solo
le
briciole,
le
cose
più
insignificanti,
illudendoci
di
avergli
dato
grandi
cose
solo
per
aver
recitato
tante
preghiere…,
perché
quando
siamo
chiamati
in
causa
per
un
motivo
economico
o
per
uno
sgarbo,
ci
comportiamo
come
si
comporta
il
mondo,
senza
amore
e
disponibilità,
imprecando.
Il
male
su
queste
nostre
sensazioni
“va
a
nozze”,
perché
apre
il
nostro
istinto,
ci
stimola
ad
aggredire
sempre
di
più,
a
difenderci,
a
farci
credere
di
essere
i
difensori
della
verità…
Accettiamo
gli
altri
anche
nella
loro
confusione,
adeguandoci,
per
tirarli
dalla
nostra
parte,
non
diventando
complici.
Non
impediamo
agli
altri
di
manifestare
e
di
ottenere
ciò
che
gradiscono,
devono
essere
loro
a
capire
se
è
giusto
o
se
è
sbagliato,
non
noi.
Il
Signore
per
farci
capire
che
il
peccato
è
grave,
ci
ha
permesso
di
peccare,
non
ce
lo
ha
impedito.
Facciamo
nostre
queste
confidenze
per
avere
un
risultato
superiore
alle
nostre
attese,
per
diventare
più
scaltri
e
intelligenti,
come
ha
fatto
il
buon
ladrone
che
ha
saputo
carpire
il
paradiso,
mentre
l'altro
non
ha
ottenuto
nulla
perché
ha ragionato come ragionava il mondo.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Perchè siamo un popolo di “dura cervice”?
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)