Come
possiamo
dire
di
amare
Dio
se
non
osserviamo
la
sua
legge?
Per
noi
il
bravo
cristiano
è
quello
che
non
fa
del
male
a
nessuno,
che
non
tradisce,
che
va
in
chiesa,
che
qualche
volta
fa
piccole
opere
di
carità.
È
sbagliato
pensare
così
perché
queste
cose
le
fanno
meglio
i
pagani,
i
miscredenti.
Ci
rispecchiamo
nella
qualità
migliore
o
peggiore?
Quelle
donne
che
subivano
tante
umiliazioni
per
tenere
la
pace
in
famiglia
e
quei
padri
che
subivano
ogni
sorta
di
prova
per
portare
a
casa
il
necessario,
erano
sottomessi
ma
non
si
lamentavano.
I
bravi
cristiani
non
sono
quelli
che
vanno
in
chiesa
la
domenica,
perché
così
abbiamo
già
escluso
il
Vangelo.
Dio
è
amore,
perché
facciamo
così
fatica
a
fare
delle
buone
opere,
come
fossimo
costretti?
Non
abbiamo
più
neanche
la
minima
parvenza
di
figli
di
Dio.
Dovremmo
essere
più
propensi
ad
accettare
l’ingiustizia,
quello
che
è
sgradito
alle
nostre
abitudini
ma
gradito
ai
nostri
familiari.
Quante
sofferenze
vengono
causate
per
colpa
del
lato
caratteriale!
Dobbiamo
allenarci
ad
essere
sinceri
nel
cuore,
a
non
essere
permalosi,
ad
amare
invece
di
puntualizzare,
altrimenti
l’uomo
vecchio
riemerge
sempre.
Non
si
ama
Dio
con
le
parole
ma
mettendo
in
pratica
i
comandamenti.
Il
mondo
ha
dimenticato
ciò
che
gli
ha
rivelato
il
Maestro,
chi
di
noi
accetta
un
comportamento
non
facile
da
accettare?
Non
siamo
stati
creati
per
la
sofferenza,
se
non
sapremo
accettarci
così
come
siamo,
vivremo
sempre
in
una
sofferenza
infinita.
Diversamente
vedremo
dei
lati
positivi
anche
nei
momenti
difficili.
Quando
si
fa
del
bene
non
bisogna
pentirsi
o
farlo
pesare.
Dire
al
Signore:
“Dimmi
cosa
devo
fare”
,
significa
che
non
abbiamo
capito
il
Vangelo.
Amare
vuol
dire
dare,
esserci,
sostenerci,
intervenire.
È
dura
se
non
amiamo
Dio,
altrimenti
non
aspettiamo
altro
di
offrire
qualche
accettazione,
di
salire
in
croce
per
un
nostro
caro
(invece
di
metterlo
in
croce).
Smettiamola
di
scandalizzarci
degli
altri,
se
basta
un
niente
per
accendere
le
provocazioni
non
c’è
Dio
in
mezzo
noi
ma
il
nostro
io.
Non
apriamo
le
porte
della
polemica
e
della
contestazione
al
diavolo.
Facciamo
nelle
nostre
famiglie
una
catechesi
silenziosa,
un
esame
di
coscienza
per
capire
quante
volte
abbiamo
fatto
quello
che
non
dovevano
fare.
Insegniamo
anche
ai
nostri
figli
a
rispettare
i
genitori,
altrimenti
non
otterranno
la
grazia
di
Dio.
Come
figli
abbiamo
fatto
la
nostra
parte?
Amare
come
dice
il
Signore
è
diverso
dalle
nostre
mezze
misure
e
dai
nostri
ragionamenti, che spesso ci portano ad accusare gli altri ed assolvere noi stessi.
PERCHÉ DIAMO LA COLPA A DIO?
Oggi
appare
la
Madonna
principalmente
perché
c’è
il
nemico
peggiore
dentro
di
noi,
la
superbia,
l’orgoglio
e
l’invidia,
che
fa
più
sconquassi
di
ogni
altra
cosa.
Hanno
profitto
tutti
quelli
che
vivono
intorno
ai
pellegrinaggi,
ma
non
ne
ha
Maria
Santissima
perché
non
sale
nulla
di
autentico
in
cielo.
Lei
appare
per
la
salvezza
dell’anima
e
ci
trasmette
la
gioia,
come
può
portarci
la
salvezza
se
noi
trasmettiamo
il
lutto?
Non
ha
bisogno
delle
nostre
preghiere
perché
per
la
maggior
parte
sono
senza
sostanza.
Con
quale
aspettativa
ha
ottenuto
da
Dio
di
scendere
ancora
tra
noi
per
recuperarci
all’autenticità
cristiana?
Scende
in
mezzo
ai
nostri
disastri
e
non
trova
un
mondo
coerente,
umile
e
unito,
preparato
alla
visita
di
una
Regina.
Vede
tutto
il
male
procurato
dall’uomo
e
sente
dire
che
è
colpa
di
Dio.
È
terribile!
Se
la
Madonna
deve
portare
in
cielo
le
nostre
parole
(e
non
può
mancare
di
omissione),
porta
un
sacrilegio.
Come
possiamo
dire
che
la
nostra
fede
non
ci
dà
niente
e
che
è
meglio
abbracciare
altre
religioni?
È
arrivato
il
momento
in
cui
dobbiamo
dare
noi
qualcosa
al
Signore
e
scusarci.
Abbiamo
amato
come
dovremmo
amare?
Tante
persone
che
pregano
non
sono
più
caritatevoli
perché
pensano
di
aver
fatto
la
cosa
più
importante,
magari
per
un
messaggio
attribuito
alla
Madonna.
Ma
questo
è
fanatismo.
Per
giustificare
le
nostre
miserie
diventiamo
i
peggiori.
Come
possiamo
arrabbiarci
con
Dio
per
quello
che
facciamo?
Noi
riveliamo
ciò
che
abbiamo
nel
cuore,
non
la
recita
di
un
copione.
Cosa
diranno
i
santi
che
intercedono
per
noi,
quando
i
discorsi
umani
sono
una
lamentela
dietro
l’altra?
Dio
ha
creato
tutto
per
amore,
non
il
male.
Onoriamo
e
rispettiamo
di
più
la
Santissima
Vergine,
che
scende
dal
cielo
a
piedi
nudi
per
farci
capire
che
le
cose
esteriori
non
contano
nulla.
Mettiamo
al
primo
posto
un
fioretto,
una
buona
azione,
una
polemica
e
una
critica
in
meno,
questi
sono
i
segni
soprannaturali
dell’uomo
per
il
Signore.
Come
possiamo
pensare
che
la
carità
sia
pregare?
Dobbiamo
liberarci
di
questi
agganci
che
ognuno
di
noi
ha
dentro
di
sé,
altrimenti
falsifichiamo
la
nostra
battaglia.
Non
rinfacciamo
al
Signore
errori
che
non
ha
mai
commesso,
le
persone
muoiono
di
fame
per
l’egoismo
dell’uomo.
Tanti
dicono
che
non
vanno
più
in
chiesa
per
un
errore
umano:
era
come
se
aspettavano
l’occasione
buona
per
non
andarci!
La
Chiesa
non
ha
mai
chiesto
niente
e
ha
sostenuto
milioni
di
anime
gratuitamente.
Perché
siamo
arrabbiati
con
il
Signore
e
lo
accusiamo
delle
nostre
magagne?
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