Un deserto sul Misma
A
volte
nascondiamo
in
un
modo
malcelato
che
la
situazione
dell'altro
non
ci
rende
soddisfatti.
È
giusto
dichiararci
cristiani
e
avere
nel
cuore
la
tristezza
perché
altri
sono
più
fortunati
di
noi?
Poi,
in
generale,
diciamo
che
non
lo
meritavano,
che
il
Signore
non
è
giusto...
Chi
è
il
giudice
e
il
legislatore?
Come
possiamo
dichiararci
figli
dell'amore
sentendo
consolazione
nel
vedere
uno
che
è
nella
disperazione?
Questa
è
ipocrisia
nauseante
davanti
al
Signore.
La
vita
cristiana
non
è
una
partita
a
poker
dove
si
può
bleffare,
non
pensiamo
di
guadagnare
il
paradiso
con
due
misere
preghiere.
È
il
bleff
clamoroso
del
demonio.
Bisogna
avere
nel
cuore
l'amore
e
l’umiltà,
non
l'invidia.
La
preghiera
è
la
risposta
più
bella
che
possiamo
dare
al
Signore,
ma
deve
essere
coerente
e
pura,
non
intaccata
da
vili
interessi
personali.
Non
si
prega
con
la
rabbia
verso
il
fratello,
il
Signore
ama
tutti
indistintamente,
anche
i
non
credenti.
Chi
ama
non
emette
sentenze,
sta
bene
con
gli
altri,
mentre
chi
ha
bisogno
di
proclami
non
è
sincero
nel
cuore.
In
prima
elementare
le
frequenze
degli
alunni
sono
numerosissime,
poi
arrivati
all'università
diminuiscono
perché
c'è
stata
una
grande
selezione.
Così
il
perfezionamento
della
fede
avviene
attraverso
una
selezione
naturale
che
noi
non
possiamo
conoscere.
Se
pensiamo
che
bastano
delle
presenze
numerose
per
dare
credito
a
quel
che
facciamo,
vuol
dire
che
siamo
alla
prima
elementare,
se
non
all'asilo.
Prendiamo
l'Atto
di
riparazione
insegnato
dall'angelo
ai
veggenti
di
Fatima:
che
meriti
abbiamo
a
recitare
una
preghiera
o
offrendo
il
corpo
e
il
sangue
di
Gesù?
E’
lui
che
li
ha
offerti
a
noi.
Così
ci
dichiariamo
semplicemente
cristiani,
ma
non
è
il
massimo
che
possiamo
fare.
Oltre
a
ringraziare
il
Signore
per
aver
espiato
i
nostri
peccati,
non
sarebbe
più
intelligente
dire:
"ti
offro
le
mie
miserie,
i
miei
peccati,
le
mie
fragilità"?
Se
non
entriamo
in
questa
dimensione
saremo
sempre
lì
e
tireremo
gli
altri
nella
nostra
ignoranza
spirituale,
con
il
risultato
di
decristianizzare
il
mondo
con
la
preghiera.
Il
Signore
è
così
misericordioso
che
si
accontenta
di
ricevere
quello
che
lui
ha
dato
a
noi.
C'è
un
gesto
d'amore
più
grande
di
questo?
Dovremmo
sentirci
indegni
nel
farlo
perché
non
ci
costa
niente.
Oppure
ci
sentiamo
già
santi?
Un
gruppo
prega
per
un'intenzione,
un
altro
gruppo
per
un'altra
intenzione,
è
questo
il
modo
di
pregare?
È
rispettoso
pensare
che
la
Madonna
interviene
là
dove
decidiamo
noi?
Lei
sa
dove
devono
essere
indirizzate
le
preghiere,
finiamola
con
questa
stupida
competizione,
forse
otterremmo
molto
di
più
dimostrandoci
pentiti
per
non
aver
fatto
la
nostra
parte.
E’
il
Signore
che
opera
meraviglie…
non
noi,
perché
le
inventiamo
tutte
per
fare
audience?
Non
ha
bisogno
che
lo
consigliamo,
è
fanatismo.
È
inutile
distribuire
i
“santini”
come
fossero
talismani,
promettendo
miracoli.
Dio
ha
scelto
i
profeti
per
diffondere
l'amore
e
la
giustizia,
la
natura
umana
che
ha
rivelato
Gesù,
non
per
incantare
le
piazze
con
il
soprannaturale.
Così
si
distrugge
la
fede,
è
un
delirio
spirituale
che
ci
causa
tanti
problemi.
La
miglior
catechesi
sarebbe
il
silenzio.
Non
offendiamoci
di
queste
confidenze,
il
Signore
ci
tira
le
orecchie
perché
ci
vuole
bene.
Ci
amiamo
come
fratelli?
È
giusto
avere
nel
cuore
l’amarezza
o
sentirci
penalizzati
perché
uno
è
più
felice
di
noi?
Questo
sentimento
lo
si
può
trovare
nella
parabola
della
trave
e
della
pagliuzza.
Non
pensiamo
di
avere
meriti
solo
perché
siamo
andati
a
Messa,
così
si
bleffa.
Non
ci
risulta
che
Gesù
portava
le
persone
nel
tempio,
semmai
quando
è
entrato
disputava
con
i
dottori
o
ha
ribaltato
i
tavoli.
Se
non
l'ha
fatto
lui,
perché
lo
facciamo
noi?
Sappiamo
fare
solo
questo?
Non
si
deve
sostenere
un
rito,
ma
si
onora
la
santa
Messa
desiderando
ardentemente
di
andare
davanti
al
Signore
con
un
cuore
umile
e
contrito,
senza
più
criticare
coloro
che
ci
hanno
mancato
di
rispetto.
Il
male
sta
imperversando
non
per
la
carenza
di
preghiere,
ma
per
le
preghiere
dette
male.
Se
uno
ama
si
apre
alla
gioia,
se
è
triste
non
c'è
amore
nel
suo
cuore.
Essere
cristiani
è
l'esperienza
più
grande
e
meravigliosa
che
c'è
su
questa
terra,
perché
l'uomo
è
l'unico
elemento
dotato
di
intelletto.
Eppure
ha
creato
un
mondo
vigliacco
e
perfido.
Gli
animali
con
l'istinto
sanno
dove
c'è
il
pericolo,
difendono
la
loro
specie
e
trasmettono
ai
loro
piccoli
dove
ci
sono
le
trappole.
Mentre
noi
andiamo
a
crearle.
Il
Signore
vuol
darci
la
Madonna,
la
creatura
più
bella,
per
farci
fare
un
salto
di
qualità.
Perché
rifiutare?
Completiamo
la
nostra
vita
cristiana
con
queste
conoscenze
che
sono
necessarie
alla
laurea,
possiamo
essere
santi
perché
lui
è
Santo.
Con
le
nostre
illusioni
non
ci
salviamo
di
sicuro,
ma
se
ci
mettiamo
in
dubbio
e
offriamo
le
nostre
debolezze,
possiamo
cambiare.
La
fede
vera
ci
mette
al
sicuro
di
tutto,
non
ci
fa
avere
paura,
ci
fa
scoprire
quant'è
bello
amare
e
ci
fa
dispiacere
quando
ci
sono
polemiche.
In
un
gruppo
dove
si
critica
e
si
giudica
bisogna
allontanarsi
istantaneamente
e
se
accettiamo
delle
ingiustizie,
vuol
dire
che
siamo
graditi
al
Signore,
mentre
quando
vogliamo
difenderci
rendiamo
ridicolo
Gesù
davanti
a
Satana.
Non
lamentiamoci
e
non
tiriamo
ingiuste
conclusioni,
dimostriamo coraggio nella persecuzione. E’ attraverso la croce e la fatica che si aumenta la fede, non nel benessere.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Non si bleffa con il Signore
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)