Un deserto sul Misma
Dio
ha
detto
che
non
avrebbe
più
mandato
segni
dopo
la
nascita
del
suo
figlio
Gesù.
Se
non
crediamo
a
questo,
tutto
il
resto
non
serve
assolutamente.
Il
Signore
non
vuole
che
gli
dimostriamo
di
essere
degli
intenditori
di
sport,
di
politica,
di
scienza;
non
gli
interessa
che
diventiamo
degli
specialisti
in
una
materia,
ma
desidera
che
restiamo
fedeli
al
Vangelo.
Nell'ultima
pagina
della
Bibbia
è
scritto:
"Dichiaro
a
chiunque
ascolta
le
parole
profetiche
di
questo
libro,
a
chi
vi
aggiungerà
qualche
cosa,
Dio
gli
farà
cadere
addosso
i
flagelli
descritti
in
questo
libro;
e
chi
toglierà
qualche
parola
di
questo
libro
profetico,
Dio
lo
priverà
dell'albero
della
vita
e
della
città
santa,
descritti
in
questo
libro".
Dunque,
sapendo
che
il
nostro
compito
primario
è
quello
di
rappresentare
il
Vangelo
e
di
vivere
con
coerenza
quello
che
è
scritto,
chi
di
noi
pensa
di
non
aver
tolto
o
aggiunto
niente
al
Libro
della
vita?
Lasciamo
stare
le
motivazioni
che
ci
hanno
portato
a
vivere
in
un
modo
piuttosto
che
nell'altro,
perché
al
Signore
non
servono
giustificazioni
o
ragionamenti.
Se
ci
identifichiamo
bene
nel
Vangelo,
ci
rendiamo
conto
di
quante
cose
facciamo
che
non
dovremmo
fare
e
di
quante
cose
non
facciamo
che
dovremmo
fare,
perché
abbiamo
tolto
dal
Libro
della
vita
ciò
che
ci
è
più
scomodo
e
abbiamo
aggiunto
ciò
che
ci
è
più
comodo.
Siamo
fuori
misura
e
incoerenti!
Col
Signore
non
si
scherza,
non
concede
questa
mancanza
di
rispetto.
E
se
fosse
questo
il
peccato
più
grave
che
tutti
noi
comunemente
commettiamo
e
che
non
abbiamo
mai
confessato?
Quale
desiderio
c'è
nel
nostro
cuore?
A
ciascuno
di
noi
è
stato
dato
un
compito
ben
preciso,
non
per
beneficiare
della
libertà
che
ci
contraddistingue
nella
legge
cristiana,
poichè
nessuna
dottrina
o
fede
è
libera
come
la
nostra.
Invece
abbiamo
creato
tanti
"clan"
di
preghiera
dove
ognuno,
col
vessillo
del
Signore,
tende
al
suo
gruppo,
ma
non
è
inserito
nel
contesto
generale
della
parola
di
Dio
perché
non
la
onora
come
dovrebbe
onorarla.
Per
capire
in
che
contesto
siamo,
dobbiamo
leggere
i
capitoli
3
e
4
della
seconda
lettera
di
San
Paolo
a
Timoteo:
"
Devi
anche
sapere
che
negli
ultimi
tempi
verranno
momenti
difficili.
Gli
uomini
saranno
egoisti,
amanti
del
denaro,
vanitosi,
orgogliosi,
bestemmiatori,
ribelli
ai
genitori,
ingrati,
senza
religione,
senza
amore,
sleali,
maldicenti,
intemperanti,
intrattabili,
nemici
del
bene,
traditori,
sfrontati,
accecati
dall'orgoglio,
attaccati
ai
piaceri
più
che
a
Dio,
con
la
parvenza
della
pietà,
mentre
ne
hanno
rinnegata
la
forza
interiore.
Guardati
bene
da
costoro!
Al
loro
numero
appartengono
certi
tali
che
entrano
nelle
case
e
accalappiano
donnicciole
cariche
di
peccati,
mosse
da
passioni
di
ogni
genere,
che
stanno
sempre
lì
ad
imparare,
senza
riuscire
mai
a
giungere
alla
conoscenza
della
verità.
Sull'esempio
di
Iannes
e
di
Iambres
che
si
opposero
a
Mosè,
anche
costoro
si
oppongono
alla
verità:
uomini
dalla
mente
corrotta
e
riprovati
in
materia
di
fede.
Costoro
però
non
progrediranno
oltre,
perché
la
loro
stoltezza
sarà
manifestata
a
tutti,
come
avvenne
per
quelli.
Tu
invece
mi
hai
seguito
da
vicino
nell'insegnamento,
nella
condotta,
nei
propositi,
nella
fede,
nella
magnanimità,
nell'amore
del
prossimo,
nella
pazienza,
nelle
persecuzioni,
nelle
sofferenze,
come
quelle
che
incontrai
ad
Antiochia,
a
Icònio
e
a
Listri.
Tu
sai
bene
quali
persecuzioni
ho
sofferto.
Eppure
il
Signore
mi
ha
liberato
da
tutte.
Del
resto,
tutti
quelli
che
vogliono
vivere
piamente
in
Cristo
Gesù
saranno
perseguitati.
Ma
i
malvagi
e
gli
impostori
andranno
sempre
di
male
in
peggio,
ingannatori
e
ingannati
nello
stesso
tempo.
Tu
però
rimani
saldo
in
quello
che
hai
imparato
e
di
cui
sei
convinto,
sapendo
da
chi
l'hai
appreso
e
che
fin
dall'infanzia
conosci
le
sacre
Scritture:
queste
possono
istruirti
per
la
salvezza,
che
si
ottiene
per
mezzo
della
fede
in
Cristo
Gesù.
Tutta
la
Scrittura
infatti
è
ispirata
da
Dio
e
utile
per
insegnare,
convincere,
correggere
e
formare
alla
giustizia,
perché
l'uomo
di
Dio
sia
completo
e
ben
preparato
per
ogni
opera
buona.
Ti
scongiuro
davanti
a
Dio
e
a
Cristo
Gesù
che
verrà
a
giudicare
i
vivi
e
i
morti,
per
la
sua
manifestazione
e
il
suo
regno:
annunzia
la
parola,
insisti
in
ogni
occasione
opportuna
e
non
opportuna,
ammonisci,
rimprovera,
esorta
con
ogni
magnanimità
e
dottrina.
Verrà
giorno,
infatti,
in
cui
non
si
sopporterà
più
la
sana
dottrina,
ma,
per
il
prurito
di
udire
qualcosa,
gli
uomini
si
circonderanno
di
maestri
secondo
le
proprie
voglie,
rifiutando
di
dare
ascolto
alla
verità
per
volgersi
alle
favole.
Tu
però
vigila
attentamente,
sappi
sopportare
le
sofferenze,
compi
la
tua
opera
di
annunziatore
del
vangelo,
adempi
il
tuo
ministero”.
Noi
siamo
avidi
di
segni,
siamo
in
cerca
di
tutto
ma
non
della
verità
di
Dio.
Il
Signore
stesso
ci
dice
che
siamo
più
richiamati
dalle
storielle.
Ma
allora
ci
conviene
leggere
il
Vangelo?
Stiamo
vivendo
la
qualità
di
vita
negativa
descritta
da
San
Paolo,
ma
è
impressionante
il
fatto
che
noi
seguiamo
quelli
che
ci
raccontano
le
favole.
Siamo
più
attratti
dal
segno
soprannaturale
rispetto
alla
rinuncia,
alla
fatica,
alla
sofferenza,
alla
volontà
di
Dio.
Siamo
più
orgogliosi
di
dire
che
abbiamo
avuto
un
segno,
che
abbiamo
avuto
un
certo
risultato,
e
di
questo
ci
gonfiamo
il
petto.
Ma
cosa
otteniamo?
Aver
orgoglio
non
è
un
fatto
negativo?
Perché
ci
inventiamo
tanti
segni?
Dove
viene
detto
che
c'è
un
segno
tutti
accorrono,
ma
poi
fanno
in
realtà
quello
che
è
scritto
sul
Vangelo?
Il
male
sa
che
siamo
avidi
di
segni,
che
sotto
sotto,
appena
ne
abbiamo
l'opportunità,
desideriamo
coinvolgere
gli
altri.
Stiamo
attenti,
l'inventore
dei
segni
sta
“al
piano
di
sotto”!
Tante
volte
quello
che
ci
chiede
il
Signore
è
scomodo,
non
ci
attrae,
va
contro
il
nostro
orgoglio;
allora
le
inventiamo
tutte
e
vogliamo
convincere
anche
gli
altri.
Ma
noi,
come
cristiani,
siamo
in
cerca
delle
radici
dell'albero
della
vita
o
del
convincimento
che
abbiamo
ragione?
Per
esagerazione,
ciò
che
è
scritto
nell'ultima
pagina
della
Bibbia
deve
diventare
per
noi
una
questione
di
vita
o
di
morte,
perché
rischiamo
grosso
a
non
vivere
secondo
il
Vangelo.
E
se
il
Signore
ci
dicesse
che
viviamo
solo
una
parte
di
quello
che
è
scritto,
a
cosa
servono
tutte
le
nostre
preghiere?
Non
lasciamo
svanire
nel
nulla
queste
confidenze
di
Maria
Santissima,
sapendo
che
in
questo
momento
il
male,
il
demonio,
ha
aumentato
a
dismisura
i
segni
prodigiosi
per
farci
accorrere
ed
appagare
la
nostra
avidità.
Non
corriamo
dietro
alle
storielle
o
a
coloro
che
le
sostengono
con
la
Bibbia
in
mano;
potremmo
dissacrare
la
Madonna
più
di
quello che pensiamo noi, perché Lei non c'entra assolutamente.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
L'uomo è avido di segni e storielle
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)